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Roma: c’era una volta Piazza Vittorio

Piazza Vittorio periodicamente torna a far parlare di sé, come una ferita al cuore orgoglioso di quella Roma che non riesce ad accettare il passaggio di un’epoca. Il rione Esquilino, la nuova Chinatown capitolina, oggi è in mano al commercio cinese che ha soppiantato le botteghe storiche strozzate dalla crisi o dal caro affitti. Q
uelle che nessuno ha voluto salvare da un sistema cieco alle difficoltà degli esercizi commerciali indipendenti. Ma pur essendo solo una delle tante culture straniere presenti nella zona, la comunità cinese viene accusata più delle altre del decadimento e del degrado generale del quartiere.
“In realtà io credo che questa sia la solita questione di stereotipi e recriminazioni superflue. Il degrado, infatti, è iniziato ben prima dell’ arrivo degli stranieri. Io ho vissuto qui, in via Ugo Foscolo 17, per ben 21 anni. Sono andata via nel 1977: allora i cinesi non c’erano, ma il rione aveva già iniziato il suo lento declino. Fino ad arrivare ad oggi, così: abbandonato a se stesso perché mai nessuno ha fatto qualcosa di considerevole per la manutenzione o la salvaguardia di una zona che una volta era magnifica.”

Piazza Vittorio: tra cinesi e indiani

A parlare è Cristina, una signora dagli occhi azzurri che si illuminano di riservata nostalgia mentre racconta, attraverso i suoi ricordi, la storia del quartiere dove è cresciuta. “I giardini di Piazza Vittorio e piazza Dante li ricordo meravigliosi, c’era perfino il custode, e ogni pomeriggio si riempivano di ragazzini che andavano a vedere il teatrino delle marionette. Tutto era pulito nonostante la presenza del mercato ogni mattina, intorno alla piazza. Adesso ogni angolo è trascurato. Vengo qui spesso, per motivi affettivi, e gli interventi che nel tempo ho visto fare si sono puntualmente rivelati ridicoli, anzi, inutili se proprio vogliamo dire le cose come stanno”
“I negozi sotto ai portici erano tanto belli, vendevano soprattutto mobili. Poi c’era la storica torrefazione Ciamei, sparita insieme agli altri. Ma ripeto: la colpa del degrado non è dei negozi cinesi o indiani. Anzi: loro si sono insediati qui nonostante tutto. Chi dice il contrario è per lo più gente razzista”.

Il quartiere multietnico di Roma:

Piazza Vittorio è autenticamente multietnica e spesso diventa la scena di eventi o manifestazioni che promuovono la convivenza fra culture. Proprio come quella di oggi, 29 Gennaio, dedicata alla celebrazione del Capodanno cinese. Il 2012 è l’anno del drago e una folla multietnica ha camminato divertita per le strade del rione, accompagnata dal suono dei tamburi e dalle maschere tipiche cinesi. 
“Questo non è un quartiere razzista. Sono i romani che non vivono qui a rimanere spaesati, a guardare gli stranieri con quell’aria di rimprovero tipica di chi associa il degrado all’immigrato”. Davanti all’edicola sotto ai portici, proprio accanto all’ingresso della metropolitana, un gruppetto di persone in fila per comprare il giornale parla dei problemi del rione con la consapevolezza tipica di chi conosce la propria zona.

Come riqualificare il quartiere?

“I giardini non sono affatto la cosa più urgente da fare. L’illuminazione delle strade, ad esempio, è estremamente carente. I pavimenti qui sotto sono sempre più rotti, per non parlare dei marciapiedi ricoperti di buche. I muri, pieni di affissioni abusive ovunque, sono così sporchi che hanno cambiato colore. E poi quando piove si allaga tutto, perché gli scoli e il sistema fognario sarebbero da rifare”.
Tuttavia l’unico progetto di recupero presentato dal Comune riguarda esclusivamente i giardini della piazza, per i quali sarebbe prevista infatti un’ingente riqualificazione che vale ben 2 milioni di euro. Un progetto che non convince affatto i residenti, non solo per i costi, ma anche perché snaturerebbe la vocazione stessa dei giardini.
E’ per questo che la cittadinanza, attraverso le associazioni e i comitati locali, ha cercato più volte un confronto con le istituzioni, volto a proporre una riqualificazione generale attraverso interventi di recupero che rispondano ai reali bisogni dei cittadini del rione. Ma dall’Amministrazione Comunale non c’è mai stata alcuna risposta e i progetti continuano a non partire, (mentre le risorse per attuarli non si capisce bene in che modo verranno utilizzate).
Di certo i residenti non molleranno. Perché questo quartiere lo ama ormai soltanto chi ci vive. Chi scopre una ricchezza tutta nuova camminandoci dentro, vedendo bambini di culture diverse che giocano tra loro davanti alla Porta Magica. Questa è Piazza Vittorio. Un quartiere che si sente derubato di qualcosa. E non certo per la nostalgia pungente del passato.

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Nata a Roma nel 1984. Laureata in Lettere. Blogger e collaboratrice giornalistica

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