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Wheel chair: il portale di vacanze accessibili per disabili

Un portale di riferimento per le persone affette da disabilità e che, per questo, hanno difficoltà logistiche a viaggiare; d’altra parte la presenza di barriere architettoniche nelle città italiane è, purtroppo, una realtà con la quale scontrarsi.
Ecco allora che fornire un servizio per persone disabili tramite il quale indicare mete che offrano un turismo accessibile diventa strumento estremamente utile.
È questa, in sintesi, l’essenza di italyonwheelchair.it: un portale guida in materia di turismo accessibile per tutte le persone disabili che parte dalla frustrazione provata da molti portatori di handicap per non poter organizzare per se stessi una vacanza autonoma.
Un contenitore suddiviso per regioni e province nel quale trovare strutture e itinerari turistici accessibili a persone disabili. Il tutto partendo dall’importanza del turismo accessibile, fattore che già avevamo evidenziato. A parlarci del progetto è uno dei suoi ideatori, Andrea Marciante.

Cos’è Italy on wheel chair e come è strutturato:

Come nasce il vostro progetto?
“Il progetto è nato da un’amicizia e da una grande speranza: l’amicizia di una ragazza tetraplegica e la speranza di poter organizzare, un giorno, un viaggio per la nostra Sicilia senza preoccuparci di incontrare stanze troppo piccole, bagni non accessibili e una montagna di gradini. In passato ci siamo confrontati proprio con questa realtà e abbiamo capito quanto sia difficile per una persona in carrozzina organizzare una vacanza autonoma, in Sicilia come in Italia.”
Da un punto di vista tecnico, come è sviluppato Italy on wheel chair?
“Tecnicamente il sito è un portale/contenitore di strutture e itinerari turistici (dai monumenti ai muse, passando per spiagge e piste da sci) accessibili a persone disabili. Il funzionamento è molto semplice, basta collegarsi a italyonwheelchair.it e scegliere una regione nella sezione ‘visita l’Italia’. A questo punto si aprirà un piccolo mini-sito dedicato alle bellezze della regione scelta.”
Quante sono, più o meno, le strutture che in Italia sono pronte per ospitare disabili?
“Malgrado i progressi fatti negli ultimi anni le strutture accessibili sono ancora troppo poche. Purtroppo è mentalità diffusa credere che basti una piccola rampa all’ingresso per considerare una struttura ricettiva ‘accessibile’, e ci è capitato spesso di fare i conti con sedicenti hotel ‘accessibili’ non dotati di bagni attrezzati per ospitare persone disabili, letti troppo piccoli, ascensori non a norma o che rifiutavano i cani guida dei non vedenti. Già, a volte dimentichiamo che esistono varie forme di disabilità.”

Le principali difficoltà delle persone disabili in viaggio:

Quali sono le maggiori difficoltà che un disabile incontra quando decide di partire?
“Le difficoltà sono tante. Innanzitutto esiste una sorta di barriera architettonico-culturale che inconsapevolmente porta le persone a non considerare il problema dell’accessibilità. Facciamo un esempio. Per ogni hotel accessibile esistono centinaia di luoghi meravigliosi in prossimità degli hotel stessi ma impossibili da raggiungere per chi vive in carrozzina. In Italia abbiamo migliaia di chilometri di spiagge meravigliose e basterebbe davvero poco per rendere tanta bellezza un bene di tutti, e basterebbe un po’ di attenzione in più per adeguare i nostri centri storici a quella che altrove è normalità.”
È possibile immaginare, prima o poi, un turismo che sia accessibile a tutti i portatori di handicap?
“C’è ancora tanto da fare, forse troppo da fare. Fortunatamente l’impegno di tante persone che quotidianamente lavorano per cambiare le cose mi lascia sperare in un futuro migliore dal punto di vista dell’accessibilità. Credo che l’idea di un turismo accessibile a tutti sia qualcosa di più concreto di una semplice utopia e che parte del nostro ritenerci un Paese civile passi proprio dalle decisioni che sapremo prendere in merito.”

Pubblicato in Interviste

Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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