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Precari della scuola

Precari della scuola: a Palermo sciopero della fame

Precari della scuolaTre precari della scuola, a Palermo, stanno portando avanti da una settimana uno sciopero della fame davanti al Provveditorato Provinciale degli studi per protestare contro la situazione lavorativa nel mondo dell’istruzione che, tra legge Finanziaria e riforma della scuola, sta letteralmente mettendo in ginocchio l’intero settore;
si tratta di un insegnante, un collaboratore scolastico ed un assistente tecnico che, esasperati dalla loro condizione di precari, hanno deciso di portare in piazza la protesta contro i tagli perpetrati dal Governo ai danni della scuola pubblica.
L’iniziativa è nata in maniera assolutamente spontanea, dettata come detto dall’esasperazione e soprattutto dalla mancanza di risposte sul futuro; a raccontarci la protesta è Silvia Bisagna, insegnante di sostegno di Palermo, anche lei precaria, e scelta per fare da portavoce allo sciopero della fame dei tre dipendenti scolastici:

Precari in sciopero della fame a Palermo:

ci sono 3 persone impiegate nella scuola che sono in sciopero della fame da sette giorni, dal 17 Agosto, perché tra Finanziaria e riforma della scuola, particolarmente nelle regioni del sud, a livello di personale scolastico siamo falcidiati; non abbiamo risorse, c’è una emorragia di posti irrefrenabile, gente che lavora da tanti anni e che non lavorerà più.”
I perché della protesta sono evidenti, la situazione come ci ha confermato la docente palermitana è molto più sentita nel sud del paese rispetto la resto della penisola; restando alla regione Sicilia, infatti, lo scorso anno nel mondo della scuola vi è stato un taglio di 4200 posti di lavoro e ci si appresta ad assistere ad un ulteriore taglio di circa 5000 posti. La grave condizione non manca inoltre di andare a colpire gli alunni disabili:
Le classi molto più affollate di come erano prima, arriveranno a 30 bambini, senza insegnanti perché in buona parte gli insegnanti non prenderanno incarichi, senza sorveglianza, senza personale tecnico ed amministrativo.
In tutto ciò vengono coinvolti anche i disabili perché da noi a Palermo, ad esempio, nonostante la sentenza della Corte Costituzionale che sancisce che i tagli agli insegnanti di sostegno non possano esser fatti per un mero fine economico, scuola primaria e media sono state massacrate; cosa ne è stato di questi bambini disabili che prima c’erano? Sono spariti? Poniamoci questa domanda.”

Aspettando interventi del Governo:

Intanto i tre rappresentanti del mondo della scuola sono ancora in sciopero della fame nonostante le condizioni precarie in particolare di uno di loro: “Si, sono ancora lì nonostante uno di loro soffra di cuore; è stato ricoverato ieri mattina, appena dimesso è rientrato in presidio proseguendo lo sciopero.
Sono 7 giorni che non si alimentano. Interromperanno lo sciopero quando la società civile prenderà carico della protesta, perché ad oggi nessuno ancora ci da risposte sul nostro futuro e su quello della scuola e dei nostri bambini. Dato che, a quanto pare, senza gesti eclatanti non si riesce ad essere ascoltati, si è’ deciso di indire questo sciopero della fame.”

Qualche riscontro si è già avuto, ma fatti concreti ancora niente: “L’unico riscontro che abbiamo avuto e che ci ha in parte soddisfatto è stato quello con il vice prefetto di Palermo che si è preso carico di portare la situazione a Roma, al Ministero dell’Economia e a quello dell’Istruzione; devo dire che abbiamo trovato una persona molto disponibile.
Nei prossimi giorni incontreremo il Sottosegretario all’istruzione, che verrà a Palermo, sperando che almeno lui sappia darci risposte che diano speranza al nostro futuro ed a quello della scuola. Inoltre sono venuti a portarci la loro solidarietà gli esponenti di Idv, sia locale che nazionale, ed alcuni esponenti del Pd. I sindacati in questo momento non sono con noi in presidio.”

Per concludere Silvia, portavoce di questa protesta, ci confida di essere anche lei intrappolata nella morsa del precariato: “Affidarmi ad indennità di disoccupazione o alla pensione di  mia madre, a 37 anni, non è una bella prospettiva. Il decreto salva-precari che è stato approvato ci toglie la dignità di lavoratori; e questo in un paese nel quale l’ art.1 della Costituzione afferma che siamo una Repubblica Democratica basata sul lavoro.”

Pierfrancesco Palattella

Giornalista, Web Writer, Seo copy, fondatore di La Vera Cronaca

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