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Roma: facciata della chiesa coperta da pubblicità di una birra

Quella di finanziare i lavori di ristrutturazione di un dato edificio ricorrendo a sponsorizzazioni è una realtà consolidata e sempre più diffusa; basta fare un giro per le principali città italiane per notare questo fenomeno che ha indubbi aspetti positivi.
I cartelloni pubblicitari sono infatti, a tutt’oggi, una delle forme più funzionali per pubblicizzare il proprio marchio o prodotto e poterlo fare utilizzando i ponteggi di palazzi o monumenti (anche di valore storico) in ristrutturazione moltiplica la visibilità.
In estrema sintesi, per comprendere come funziona il meccanismo, chi deve operare una ristrutturazione di edifici o monumenti ricorre ad uno sponsor il quale paga (per intero o in parte) la ristrutturazione stessa ed in cambio ottiene di poter esporre sulla facciata dell’edificio in ristrutturazione la propria pubblicità.
Uno scambio alla pari, in linea con le leggi di mercato e che non suscita chissà quale sorpresa; a meno che l’edificio in questione non sia particolare e la sponsorizzazione che paga i lavori non risulti essere quantomeno inadeguata. Andiamo con ordine.

La chiesa Gran Madre di Dio di Ponte Milvio:

La Parrocchia Gran Madre di Dio è una chiesa piuttosto nota che sorge su piazzale Ponte Milvio; voluta da Papa Pio XI nel 1931 ed edificata tra il 1931 ed il 1933 dall’architetto Clemente Busiri Vici, fu consacrata nel 1937 ed occupa un’area di 2000mq. Nel corso degli anni la chiesa Gran Madre di Dio ha subìto diverse opere di ristrutturazione come si conviene a qualsiasi edificio di rilievo architettonico ed anche ultimamente sono stati allestiti nuovi ponteggi, prodromo di ulteriori interventi di riqualifica.
Solo che questa volta la cosa non passa del tutto inosservata; se ai classici ponteggi si è ormai fatta l’abitudine e l’occhio non ne viene catturato, ben altra cosa è trovarsi di fronte ad un fatto quantomeno curioso. La parte della chiesa antistante piazzale ponte Milvio è infatti interamente coperta da ponteggi, e su questi ponteggi compare un gigantesco cartellone pubblicitario che copre del tutto la facciata. Un cartellone pubblicitario particolare perché, nello specifico, trattasi di una nota marca di birra e mette in primo piano una bottiglia sullo sfondo di una spiaggia con una scritta ammiccante che invita a provare la bevanda.

La pubblicità di birra sulla chiesa:

Una  pubblicità azzeccata e sicuramente mirata visto che la zona in questione (Ponte Milvio per l’appunto) è ormai da anni la meta principale della movida notturna romana e qui nelle notti d’estate (ma non solo) si consumano fiumi e fiumi di birra. Mai posto fu quindi più azzeccato. Chiesa Gran Madre di Dio Ponte Milvio
Certo, la scelta di coprire l’intera facciata di una chiesa con la pubblicità di una birra fa un effetto un po’ strano, come ci hanno confermato alcuni abitanti di zona durante il nostro sopralluogo.   “È vero, lo abbiamo notato fin da subito – ci dice un commerciante – La scelta di mettere un enorme cartellone pubblicitario di una birra su una chiesa non è cosa da tutti i giorni.” Sulla stessa linea d’onda è un altro ragazzo che gestisce una attività sul piazzale: “fa un effetto strano. Eravamo abituati ad affacciarci e vedere la facciata di una chiesa, ora vediamo l’immagine di un’enorme bottiglia di birra. Certo è una cosa veramente molto strana.”

Pecunia non olet:

Un po’ più comprensivo è un signore di mezza età che vive in un condominio a pochi passi dalla chiesa Gran Madre di Dio: “beh è chiaro che non passa inosservata, ma ormai queste cose funzionano così; le ristrutturazioni degli edifici pubblici vengono finanziate anche grazie a questi sponsor. E allora, dato che c’è una grossa crisi economica, ben vengano. Certo, magari mettere un’altra pubblicità, di una marca di abbigliamento o di telefonini ad esempio, sarebbe stato forse più opportuno.”
E in effetti la questione parrebbe essere esattamente questa: se non vi è nulla di male nel ricorrere a sponsorizzazioni per ristrutturare un edificio di notevole valenza pubblica quale una chiesa è, un po’ più strano appare il ricorrere ad una tipologia di sponsorizzazione che mal si adatta al valore intrinseco del luogo stesso. Ma d’altra parte, come ci hanno tramandato i nostri antenati, pecunia non olet.

Pubblicato in Reportage

Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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