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Concorso da ricercatore universitario: ma già si sa chi vince

Quello dei ricercatori universitari è un mondo più che mai interessante da analizzare, uno spaccato di vita quotidiana che riproduce fedelmente e, per certi versi, acuisce il quadro desolante nel quale si trova il mondo dell’istruzione; è di pochi giorni la notizia della protesta in molte università italiane da parte dei ricercatori che hanno deciso di ritirare la loro disponibilità a ricoprire incarichi didattici per l’anno accademico appena iniziato.
Il gesto dimostrativo è un chiaro segnale di insofferenza al quadro normativo disegnato dalla riforma universitaria; un altro aspetto paradossale è dato dal fatto che, come noto, l’Italia è un paese in grado di produrre ottime figure nel campo della ricerca salvo poi vederle emigrare, soprattutto quelle più valide, verso altri paesi in cerca di condizioni lavorative e prospettive migliori di quelle offerte qui: come dire, produciamo grandi cervelli e poi li regaliamo all’estero.

Concorsi da ricercatore? Già si sa chi vince:

Tutto ciò è dovuto, tra gli altri aspetti, anche ad un male endemico italiano, una piaga che da anni paralizza il nostro paese e che porta spesso i giovani a prendere questo tipo di decisioni; stiamo parlando naturalmente della mancanza di meritocrazia e del conseguente labirinto clientalare nel quale l’Italia si districa da sempre.
Testimonianza di questo fatto è la storia, colorita e per certi versi persino divertente, che stiamo per raccontare; se per alcuni punti infatti la vita del ricercatore è più che mai un terno al lotto, per altri sembra presentare aspetti decisamente meno complicati; un esempio?
Indovinare chi vince il concorso da ricercatore non è poi così difficile; se non ci credete basta leggere la storia che vi proponiamo in riferimento al blog ‘Pronostica il Ricercatore’. Di cosa si tratta? Semplice; è un sito all’interno del quale è possibile tentare di indovinare come si concluderanno i concorsi da ricercatore, come ci spiega l’ideatore di questo progetto. E’ anche lui un ricercatore italiano emigrato all’estero e preferisce mantenere l’anonimato, il suonome di battesimo è Andrea.
Che cosa è e quando è nato il blog Pronostica il Ricercatore?
“Il blog è nato a Febbraio di quest’anno. Quando ho partecipato a concorsi da ricercatore, sono sempre riuscito a indovinare, anche prima dello svolgimento delle prove, chi avrebbe vinto. Mi è venuta la curiosità di sapere se ciò accadesse in tutti i campi.”
Come funziona questo blog?
“Chiunque, senza bisogno di registrarsi o fornire i propri dati, può inserire in un modulo, all’interno del blog pronosticailricercatore.blogspot.com,  pronostici per uno o più concorsi da ricercatore. Dopo lo svolgimento dei rispettivi concorsi verifico i pronostici e pubblico quelli corretti.”
Su quali basi vengono effettuati i pronostici?
“Non lo so, ma credo che si basino soprattutto su ‘voci di corridoio’ nei Dipartimenti.”
Quali riscontri avete avuto? I pronostici sono spesso azzeccati?
“La risposta è stata eccezionale, ho ricevuto più di 600 pronostici, e il sito è stato visitato da 80 Paesi! La maggior parte dei pronostici sono corretti: al momento, su 28 concorsi esaminati, in 25 casi il vincitore è stato indovinato.”

La situazione dei ricercatori in Italia:

Lei è ricercatore; quale è la situazione della sua categoria in Italia?
“Io sono all’estero, perché ho ricevuto un offerta migliore di qualunque proposta avrei potuto ricevere in Italia. Il reclutamento di giovani ricercatori è stato quasi nullo negli ultimi anni, creando così migliaia di nuovi precari. I pochi posti disponibili sono stati assegnati in base a logiche localistiche (si veda nella pagina dei
risultati all’interno del blog la prevalenza di vincitori già interni all’ateneo che ha bandito il concorso) e non all’eccellenza scientifica. A ciò si aggiungono cospicui tagli sui finanziamenti. L’università e la ricerca italiane non sono ancora morte, ma rischiano di diventarlo.”
È così difficile raggiungere una logica meritocratica nel nostro paese?
“Non è, purtroppo, nella nostra cultura, e ci vorranno decenni per arrivarci. Coloro che usufruiscono di rendite di posizione ingiustificate si oppongono con tutte le loro forze a riforme che li indebolirebbero. La riforma dell’università ora in corso di discussione alla Camera sarà, temo, un’altra occasione perduta: il testo approvato dal Senato non risolve nessuno dei problemi italiani.”
Da dove si dovrebbe iniziare?
“Qualunque soluzione deve partire da una valutazione seria delle università, o meglio ancora di ogni dipartimento, e da tale valutazione devono dipendere i finanziamenti pubblici e magari anche gli stipendi dei singoli ricercatori. In Italia è prevista un’agenzia di valutazione, l’ANVUR, ma la sua implementazione va a rilento e i suoi poteri sono insufficienti. Infine il sistema universitario è sottofinanziato. Anche con la miglior riforma possibile (che non c’è) senza maggiori fondi non si assumono né ricercatori bravi né ricercatori mediocri.”

Pubblicato in Interviste

Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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