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Certificazione biologica e cosmetici: la grande truffa

Un tema di assoluta delicatezza e da maneggiare con cura vista la realtà che stiamo vivendo; siamo letteralmente bombardati, quotidianamente, da pubblicità di ogni genere ed offerte di prodotti cosiddetti biologici, spesso abbreviato anche in ‘bio’.
La tendenza per la verità è piuttosto recente nel nostro pase; almeno da intendersi come vero e proprio boom. In altri contesti la moda del bio era esplosa già da prima. L’avvento del mondo bio e della filosofia ecologica ha riguardato diversi campi: il mangiare prima di tutto, con la crescita di prodotti vegani ad esempio; e la cosmesi, visto l’incremento enorme legato alla richiesta di prodotti eco-bio per la cosmetica.
Un vecchio adagio recita che “non è tutto oro quello che luccica”; ebbene, trasponendo questo proverbio nella realtà che stiamo trattando, si deve dire che, purtroppo, non è tutto bio quello che viene fatto passareper bio. E, spesso e volentieri, non è tutto salutare ciò che è etichettato come bio.

Uniformità europea sui prodotti cosmetici ecologici: tutto è fermo

C’era un progetto in piedi che per il momento si è dissolto. Si era parlato in passato di certificazione europea dei cosmetici ecologici; una sorta di uniformità a livello Ue perché ad oggi, per i consumatori, è difficile districarsi tra le tante certificazioni presenti sul mercato che variano da paese a paese.
Ciò perché ogni nazione ha il proprio ente certificatore in materia di prodotti cosmetici biologici e di conseguenza la confusione è tanta all’interno di quello che dovrebbe essere (il condizionale è ormai d’obbligo) un mercato unico.
Ebbene non ci sarà il tanto agognato standard unico europeo in materia di cosmesi biologica. Doveva entrare in vigore con l’anno nuovo, quindi dal 1 gennaio 2017, ma ancora nulla. Cosa significa? Che gli standard ecobio continueranno ad essere stabiliti da paese a paese in base a parametri privati.

Proposta di Legge italiana sui prodotti Ecobio:

Per quanto riguarda il nostro paese, tutte le proposte di legge in materia di prodotti ecobio sono aggiornate all’ottobre 2016 e vanno a mettere nel mirino la creazione di un marchio italiano di qualità ecologica dei prodotti cosmetici.
Il testo unificato delle proposte sull’argomento in linea generale va a prevedere la nascita di un marchio unico italiano riferito alla qualità ecologica dei prodotti cosmetici che abbiano realmente efficacia e minor impatto sull’ambiente.
Si va a prevedere inoltre l’obbligatorietà dei test clinici di dermocompatibilità e la dichiarazione, da parte del produttore, della composizione del prodotto con elementi identificativi quantità e concentrazione di ciascun componente. Nessuno dei quali ovviamente deve essere testato sugli animali.
Obiettivo finale di avere uno standard in materia di certificazione ecobio dei cosmetici è ridurre l’inquinamento idrico, la produzione di rifiuti, e in generale tutti i rischi per l’ambiente circostante.
La proposta di legge va a prevede ovviamente una sanzione per chi andrebbe a contraffare il marchio italiano di qualità ecologica dei prodotti cosmetici.

Legge attuale in Italia sui cosmetici biologici:

La proposta di legge di cui sopra nasce dal fatto che a fronte della crescita esponenziale di questi prodotti, ad oggi non esiste ancora una regolamentazione armonica. Né in Italia, tantomeno in Europa.
Un insieme di regole cui fare riferimento è quello dettato dall’Icea, l’Istituto per la Certificazione Etica Ambientale che ha emanato il Disciplinare per la Eco Bio Cosmesi. Un provvedimento più informativo, rivolto all’utente, su quelli che sono gli ingredienti utilizzati pe dar vita al singolo prodotto ecobio. In generale la certificazione Icea va a riguardare aspetti quali:

  • il non utilizzo di ingredienti vietati dalla certificazione;
  • il non utilizzo di Ogm;
  • il non ricorso a radiazioni ionizzanti;
  • l’impiego di prodotti agricoli e zootecnici primari da agricoltura biologica.

Quando si acquista un prodotto ritenuto green si deve quindi fare attenzione all’etichetta per caprie se sia presente la certificazione assegnata dall’ente competente. In questo caso, l’Icea.

La norma in Europa:

In Europa le norme di riferimento sono invece due: la Natrue e la Cosmos. Vediamole nel dettaglio.

  1. Natrue: è lo standard internazionale più importante in Europa in tema di cosmesi biologica e naturale. Prevede una certificazione apposita per tutti i prodotti destinati alla cura della pelle. Tutti gli ingredienti devono essere di origine naturale e lavorati con metodi sostenibili. Importante anche che il prodotto abbia una buona parte degli ingredienti derivati da agricoltura biologica certificata.
  2. Cosmos: sigla di Cosmetic organic standard. Norma unica europea in tema di certificazioni dei prodotti cosmetici naturali e biologici. Va a differenziare il prodotto e/o ingrediente biologico (Cosmos Organic); dal prodotto naturale (Cosmos Natural). Anche qui una buona parte degli ingredienti utilizzati deve provenire da produzione biologica.

Tuttavia come detto ad oggi ancora non si vede all’orizzonte l’ipotesi di arrivare ad una definizione unitaria, a livello europeo, di cosmetico naturale e biologico. Due termini che, è bene dirlo, differiscono l’uno dall’altro.

Cosmetici biologici e cosmetici naturali:

È fondamentale quindi andare a distinguere i cosmetici biologici e quelli naturali: i primi, i cosmetici biologici, rientrano chiaramente nei prodotti naturali: ma questa definizione va solo a indicare cosmetici a base vegetale, senza altra indicazione specifica.
E comunque in campo cosmetico è praticamente impossibile trovare prodotti interamente vegetali in quanto creme e lozioni varie devono necessariamente contenere conservanti, emulsionanti e altre sostanze varie per mantenere stabile il prodotto.
In sostanza non può esistere un prodotto bio al 100%: tutti andranno a presentare sostanze di sintesi pur contenendo, comunque, prodotti derivati da agricoltura biologica certificata.
Il che significa che non conterrà sostanze dannose o tossiche, non avrà Ogm al suo interno e per la produzione non saranno stati eseguiti testi sugli animali. E questo, si potrebbe dire, è già qualcosa.
Per dar vita ad un prodotto cosmetico bio inoltre, le piante utilizzate dovranno essere curate in ambienti isolati, lontani da sostanze nocive utilizzate invece nell’agricoltura tradizionale. Rispetto ai cosmetici tradizionali inoltre, è vietato l’utilizzo di più della metà dei principi attivi.
Seguendo queste direttive un cosmetico può diventare ‘biologico certificato’, se rispetta tutte le linee guida di cui sopra; ‘ecologico con estratti vegetali’, se non ha la certificazione bio ma comunque segue processi di produzione nel rispetto dell’ambiente; o infine ‘cosmetici misti’, quelli a metà tra prodotti naturali e sintetizzati in laboratorio.

Il biodizionario dei cosmetici:

Il biodizionario dei prodotti cosmetici è un’invenzione utilissima dovuta al chimico Fabrizio Zago che ha riunito in un catalogo tutte le sostanze contenute nei prodotti di bellezza.
Un lavoro enorme ma che oggi è utile per conoscere gli ingredienti, quasi 5.000, presenti nei cosmetici e capire quindi fino a che punto si possa parlare di bio. Una guida per i consumatori buona per comprendere che prodotto si sta andando ad utilizzare sul proprio corpo. E che si è rivelata utile per fare il punto rispetto a molti prodotti che venivano lanciati sul mercato come ‘bio’; ma che poi, nel concreto, di bio avevano poco o nulla.
Spesso si vanno ad acquistare prodotti ecobio, anche a cifre più elevate rispetto a quelli tradizionali, e si sente di fare qualcosa di utile per se stessi e per l’ambiente. Ma come abbiamo visto, nel concreto, non è detto che siano prodotti bio al 100%.
Dire che un prodotto è naturale non vuol dire che sia bio. Un cosmetico naturale presenta ingredienti di origine vegetale e non trattati chimicamente; mentre un cosmetico biologico contiene estratti vegetali derivati da piante coltivate con metodo biologico senza alcun prodotto di sintesi o Ogm.

Ecologico, biologico e naturale: quali differenze?

In definitiva quando si acquista un cosmetico si tende a fare confusione tra prodotto ecologico, biologico e naturale. Tre definizioni che hanno punti in comune ma non sono la stessa cosa.

  • Un prodotto ecologico va ad avere impatto zero o quasi sull’ambiente: si calcola misurando la quantità di acqua necessaria a diluire il prodotto affinchè risulti essere non nocivo per gli organismi acquatici. Solitamente per questa tipologia di cosmetici va a contare anche il packaging, quindi l’imballaggio, che dovrebbe essere riciclabile.
  • Il cosmetico biologico è composto da ingredienti di origine vegetale ma può presentare anche sostanze di origine animale. L’importante è che gli ingredienti di origine vegetale siano derivati da agricoltura biologica, quindi senza sostanze chimiche come pesticidi, insetticidi o concimi artificiali. Per quanto riguarda gli ingredienti di origine animale devono invece provenire da allevamenti biologici, ovvero allevamenti nei quali gli animali sono nutriti con alimenti naturali senza l’uso di additivi vari come ormoni o antibiotici.
  • Un cosmetico o prodotto naturale deve essere interamente a base vegetale. Il che è veramente difficile se non impossibile. Anche perché dovrebbero essere totalmente privi di sostanze varie compresi i conservanti, con risultato quello di essere deteriorabili nel giro di pochi giorni.

Questa è in sintesi la differenza tra prodotti ecologici, biologici e naturali. Che presentano punti in comune ma che hanno differenze sostanziali. Per capire cosa si ha tra le mani il consiglio è sempre quello di leggere attentamente l’etichetta.
Solo così si potrà conoscere l’origine del cosmetico. E magari, scorrendo l’elenco degli ingredienti, si potrà avere l’amara sorpresa di scoprire che il prodotto descritto come ‘bio’ o ‘naturale’ nella realtà è tutt’altro.

Pubblicato in Inchieste

Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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