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Tagli agli F35, la ministra Pinotti: “certo, anzi probabile”

F35

Gli aerei caccia F35 sono gingillini che costeranno al Belpaese tra i 14 e i 17 miliardi, un paio peraltro già versarti, e qualche altro soldo già speso per sistemare la portaerei Cavour. Per inciso si tratta di 3,5 miliardi ha detto l’ex ministro Mauro, l’unico ministro della difesa al mondo che ha digiunato contro l’acquisto (e si immagina pure la vendita) delle armi. Ma questi sono dettagli.
Qualcuno nel governo si è chiesto se non varrebbe la pena di limare qualcosina anche lì per coprire i famosi 1.000 euro che dovrebbero finire nelle buste paga dei 10 milioni di dipendenti con un reddito inferiore ai 25.000€ annui.
Il governo, si dice, è coeso sugli obbiettivi da raggiungere e tutti sono impegnati allo spasimo per farlo. Per cui non ha stupito nessuno sentire la ministra Roberta Pinotti, 53 anni, due figlie, insegnante di lettere nei licei, ma di quella esperienza ha perso memoria visto che è alla sua quarta legislatura consecutiva, affermare con il piglio tra il deciso ed il materno che: “È lecito immaginare una razionalizzazione, si può ridurre e rivedere”.
E qui i cuori hanno avuto un sobbalzo. Poi ha aggiunto un ambiguo, “ma prima bisogna chiedersi che difesa vogliamo, quale tipo di protezione ci può servire”. Quindi con la nonchalance che contraddistingue chi appoggia le terga sugli scranni parlamentari ha aggiunto: “C’è un impegno assunto dal governo, aspettiamo la fine dell’indagine conoscitiva per prendere le decisione”

Aerei F 35: si o no?

I romani per dire di un evento che mai si sarebbe realizzato indicavano le calende greche, i più prosaici degli italici dicono “a babbo morto” mentre anche i più scardellati dei politici hanno capito che nulla è più indefinito che l’attendere i risultati di un’indagine conoscitiva.
E la ministra Pinotti forte della sua laurea in lettere ha aggiunto come carico da novanta: “È lecito immaginare”. Che è come dire che sognare non fa male. Deve essere andata a ripetizione dal manager da sogno in arte Flavio Briatore. Comunque qualcuno c’è cascato.
Infatti Matteo Renzi che non sta fermo un attimo ha subito colto la palla al balzo e ha dichiarato il suo apprezzamento per la ministra e immediatamente, come sono veloci questi scout, ha definito in 3,5 miliardi il risparmio. Anche se non tutto derivante dagli aerei F35.
A rompere le uova, e non solo quelle, nel paniere governo ci ha pensato il Presidente Napolitano. Infatti ha lanciato l’ennesimo monito, che di moniti si può pure fare indigestione, che suona praticamente così: sugli F35 il Parlamento non deve intervenire e il governo meno che mai. Punto.
Va bene l’autorevole monito ma poiché qualche raziocinante ancora gira, a insaputa della classe politica nazionale, per le plaghe del Belpasese e sarebbe bello che qualcuno gli spiegasse il perché di tanto interesse per questi aeroplani costruiti dalla Locked, azienda di cui in passato si parlò molto per storie di corruzione.
Il fatto che si dica: “No!Perché? Perché no.” va bene per le canzonette. E solo per quelle. Ormai anche i più conservatori tra i pedagogisti dicono che la formula fa acqua quindi un po’ di spiegazione ci vuole. Se la cosa non funziona per i bimbi ancor meno funziona per gli adulti.

Caratteristiche e punti deboli degli F35:

Ovviamente la ministra Pinotti dopo questa autorevole dichiarazione poteva far solo due cose: discutere nel merito o abbozzare. Ha scelto la terza: dare la colpa ai giornalisti che hanno frainteso ed esteso. Infatti la ministra ha specificato che “Io non ho parlato specificamente degli F-35. I media hanno esteso mie considerazioni con valutazioni che io non ho fatto”. Chissà se anche per i ministri si può usare la dizione “scusa puerile”. Se fosse , questo sarebbe il caso.
Gli F35 sono croce e delizia del ministero della difesa ma anche del governo tutto visto quel che costano. Che poi se costassero e basta, quasi quasi ci si potrebbe passar sopra, in fondo gli italiani sono un popolo di signori e non stanno a guardare gli spiccioli, il fatto vero è che sono pure tarocchi.
Che per dirla in politichese significa che non funzionano tanto bene e che, giusto per dirne una siano vulnerabili ai missili a lunga gittata posseduti dalla Cina. Bazzecole.
C’è poi da dire, senza voler essere pignoli come fa la Bbc che il programma aerei F35, se tutto andrà bene sarà completato ed operativo nel 2018 con solo otto anni di ritardo rispetto a quanto progettato inizialmente. E nel frattempo la tecnologia sarà ampiamente superata. Capita. Qualche volta succede anche ai travet (impiegato modesto e mal pagato, fonte Treccani) di arrivare tardi in ufficio e avere problemi con le obliteratrici dei tram.

Castruccio Castracani

Blogger satirico, polemico, dadaista, ghibellino, laico, uomo d'arme e di lettere - Il Vicario Imperiale

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