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Che fine ha fatto lo Ius Soli?

C’era una volta lo ius soli: una legge della quale si dibatte da anni e che da più o meno lo stesso tempo giace sommersa nel dibattito politico italiano.
Il tema è di forte attualità soprattutto da quando le ondate emigratorie sono diventate sempre più forti nel nostro paese. A chi concedere la cittadinanza italiana? E, soprattutto, in che modo andare a regolamentare questo processo?
Domande che avrebbero dovuto trovare risposte ma che, ad oggi, ancora non hanno prodotto qualcosa di concreto.
In sostanza parlare di ius soli vuol dire andare a concedere la cittadinanza per i figli di stranieri che nascano sul territorio italiano.
Un dibattito che come sempre in Italia non manca di avere una forte matrice ideologica (o di convenienza, sarebbe più giusto dire); e che porta come diretto risultato il lasciare tutto così come è.

L’attuale legge sulla cittadinanza per stranieri

Ad oggi la cittadinanza italiana è basata principalmente sullo ius sanguinis: ovvero, concedere la cittadinanza italiana solo a chi nasce da cittadini italiani. Un diritto trasmesso quindi per sangue.
Lo ius sanguinis è il modo diretto e immediato per ottenere la cittadinanza italiana; l’altra strada è quella di avere i requisiti previsti dalla normativa attuale, si parla quindi di vivere e lavorare regolarmente sul territorio italiano per un certo periodo di anni.
Nello specifico, la cittadinanza italiana viene concessa automaticamente per nascita (quando almeno uno dei due genitori sia italiano, anche se si nasce in un altro paese); per nascita diretta sul territorio italiano, in questo caso lo straniero nato in Italia avrà la cittadinanza al raggiungimento del 18esimo anno di età; per adozione, nei casi di minorenne adottato da cittadino italiano.

Cittadinanza italiana a domanda:

Vi è poi l’altra strada da seguire per richiedere la cittadinanza italiana, quella di tentare di ottenerla tramite domanda. Il tutto per matrimonio o per residenza. Vediamo le differenze:

  1. Cittadinanza per matrimonio: il cittadino straniero che si sposa con cittadino/a italiano/a e che risieda in Italia legalmente da almeno 12 mesi (in presenza di figli nati o adottati dai coniugi) o da 24 (senza figli) può richiedere la cittadinanza italiana.
  2. Cittadinanza per residenza: chi è cittadino straniero può richiedere cittadinanza italiana dopo 10 anni di residenza legale in Italia per i cittadini extracomunitari; 3 anni di residenza legale in Italia per i discendenti di cittadini italiani per nascita e per i nati in Italia; 5 anni di residenza legale in Italia per i maggiorenni che siano stati adottati; 4 anni di residenza legale in Italia per i cittadini comunitari.

A guardare i numeri, oggi ci sono circa 800mila persone che, in Italia, attendono il provvedimento sullo ius soli per diventare cittadini italiani.

Cosa prevede la nuova legge sullo Ius Soli:

La nuova legge sulla concessione della cittadinanza della quale si sta parlando e che è stata messa in stand by ormai da qualche mese riguarderebbe il cosiddetto ius soli temperato e lo ius culturae.
Il primo aspetto, lo ius soli temperato prevede che possa diventare cittadino italiano chi nasce in Italia da genitori stranieri, ma dei quali almeno uno sia in possesso di permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo.
Altro discorso quello relativo allo ius culturae, che prevede per i ragazzi che arrivano in Italia prima dei 12 anni e che seguano un percorso di studi qui nel nostro paese, la possibilità di ricevere la cittadinanza.
Si parla più nello specifico di 5 anni ameno per quanto riguarda cicli di studio; e di percorsi di istruzione e formazione professionale triennali o quadriennali. Il ciclo delle scuole primarie dovrebbe essere superato con successo introducendo quindi anche un discorso di merito nella concessione della cittadinanza italiana.
Secondo le stime, se il provvedimento diventasse effettivo ad ottenere la cittadinanza italiana sarebbero circa 640mila cittadini nati in Italia da genitori stranieri con permesso di soggiorno di lungo periodo o permesso permanente; e 166mila ragazzi nati al’estero, immigrati in Italia entro i 12 anni di età e che hanno frequentato la scuola in Italia per almeno 5 anni. Un totale di circa 800mila nuovi cittadini italiani figli dello ius soli.

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