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Smaltimento amianto, cosa dice la legge in Italia?

Forse non molti lo sanno, ma l’Italia è stato il primo Paese a mettere al bando l’amianto. Lo fece nel 1992, con la legge 257, che prese atto della situazione di emergenza derivante dalla massiccia presenza di questo materiale, largamente utilizzato in edilizia nel corso dei decenni precedenti. Ma cosa affermava in pratica il regolamento adottato all’epoca? Andiamo a vederlo da vicino.

Cosa afferma la legge n. 257/92?

La legge 257 del 1992 mise in pratica al bando tutti i prodotti contenenti amianto. Non solo vietandone l’estrazione, ma anche l’importazione, la commercializzazione e il suo impiego in qualsiasi processo produttivo. Fissando inoltre un programma di dismissione il cui termine ultimo, fissato al 28 aprile 1994, è stato in seguito del tutto disatteso.
Oltre a regolamentare le procedure da adottare per il trattamento dei prodotti contenenti amianto, la legge 257 del 1992 prevedeva la realizzazione di un vero e proprio censimento, al quale era delegato il compito di individuare tutti i siti in cui era presente amianto.
Inoltre andava a regolamentarne il processo di dismissione, definendo i criteri per il finanziamento delle imprese interessate alla riconversione produttiva e in relazione ai benefici previdenziali a favore dei lavoratori occupati nella produzione dell’amianto.

La bonifica dell’amianto

Se la legge del 1992 mise al bando l’amianto, rimase però d’attualità il problema relativo alla sua bonifica. Un problema gigantesco, reso tale proprio dall’impiego massiccio che se ne era fatto in precedenza. Per cercare di risolvere il quale fu approvato il D.M 06/09/1994, il quale prendeva in esame i procedimenti per poterlo rimuovere. Indicando i seguenti:

  1. rimozione, da effettuare mediante l’asportazione dei manufatti contenenti amianto adottando le procedure indicate;
  2. incapsulamento, da portare a termine nei confronti dei manufatti che non potevano essere rimossi, ma proteggendoli con una barriera situata tra la superficie interessata e l’ambiente esterno. Il tutto mediante l’impiego di specifiche vernici multistrato, la cui diversa colorazione dovrebbe rendere più agevoli ed immediate le procedure di verifica e di controllo successive alla loro applicazione;
  3. confinamento, consistente nel lasciare il manufatto in sede, realizzando al contempo una barriera fisica con l’ambiente esterno, mediante un setto in grado di nasconderlo e proteggerlo.

L’amianto continua a seminare morte

Nonostante gli interventi legislativi, però, l’amianto continua a seminare morte in ogni angolo del Paese, come attesta del resto un rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità, “La mortalità per tumore maligno della pleura nei Comuni italiani 1988-1997”. Il quale naturalmente non teneva conto dei dati successivi, ovvero dei circa mille decessi annui per mesotelioma pleurico riportati anche tra il 2001 e il 2007, un numero destinato a crescere fino ai 1.200 casi tra il 2015 e il 2020, con il picco previsto tra il 2025 e il 2030. Cui vanno aggiunte le migliaia di casi annuali di carcinoma polmonare e asbestosi. Derivanti dal fatto che lungo la Penisola sono ancora migliaia le strutture non bonificate.

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Giornalista scomodo - "L'unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede..."

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