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Multe stradali: quali sono i vizi di forma per contestare e non pagare

Ricevere una multa stradale è sempre spiacevole, ma non tutti sanno che non ogni verbale è inattaccabile. Esistono infatti dei vizi di forma che possono renderlo nullo, offrendo al cittadino la possibilità di contestarlo e, in caso di accoglimento, di non dover pagare.

Al riguardo, è quindi fondamentale conoscere gli errori formali per esercitare i propri diritti e difendersi da eventuali ingiustizie o, semplicemente, da procedure non corrette e la legge italiana, e in particolare il Codice della Strada (D.Lgs. 285/1992) e la Legge 689/1981, stabilisce precisi requisiti formali per la validità di un verbale, la cui inosservanza può portare all’annullamento della multa.

Gli elementi del verbale di contestazione

Un verbale di contestazione di una violazione al Codice della Strada è a tutti gli effetti un atto pubblico che deve contenere una serie di informazioni precise e dettagliate, pena la sua nullità. La mancanza o l’errata indicazione di uno di questi elementi costituisce un vizio di forma che può essere contestato.

Generalità del trasgressore

Innanzitutto, il verbale deve indicare chiaramente le generalità del trasgressore o, se non identificato al momento della violazione, i dati del proprietario del veicolo. Fondamentale è poi la descrizione della violazione contestata, specificando la norma violata (ad esempio, l’articolo del Codice della Strada), la natura dell’infrazione (ad esempio, l’eccesso di velocità o il divieto di sosta) e le circostanze di tempo e luogo in cui è avvenuta. Un’indicazione generica o ambigua può rendere il verbale contestabile. Ad esempio, se viene multato un divieto di sosta, deve essere indicato con precisione il luogo, la via e il numero civico o un riferimento chiaro.

Estremi identificativi dell’agente accertatore

Altrettanto importanti sono gli estremi identificativi dell’agente accertatore, cioè il nome, cognome e qualifica di chi ha redatto il verbale. La sua firma, anche se spesso automatica nei precompilati, è un requisito che non può mancare, indicando anche l’autorità competente a cui si può fare ricorso (Prefetto o Giudice di Pace) e i termini per proporre tale ricorso, solitamente 60 giorni dalla notifica.

Ammontare della sanzione pecuniaria e termini di pagamento

Infine, il verbale deve riportare l’ammontare della sanzione pecuniaria, le modalità e i termini per il pagamento (ad esempio, lo sconto del 30% se si paga entro 5 giorni) e le eventuali sanzioni accessorie, come la decurtazione di punti dalla patente che possono essere controllati sul Portale dell’Automobilista. L’omissione di una di queste voci o la loro errata compilazione rappresenta un vizio di forma rilevante.

I vizi legati alla notifica e ai termini

Oltre ai vizi intrinseci del verbale, anche la sua notifica è soggetta a regole stringenti. La legge stabilisce che il verbale deve essere notificato al trasgressore o al proprietario del veicolo entro un termine massimo, che per le violazioni al Codice della Strada è di 90 giorni dalla data dell’accertamento. Se la notifica avviene oltre questo termine, la multa è nulla e, per questo è importante conservare la busta della notifica con il timbro postale per verificare la data di spedizione.

Un altro vizio di forma riguarda l’identificazione del veicolo. Se il numero di targa è errato, anche di una sola cifra o lettera, o se i dati del veicolo (marca, modello) non corrispondono a quello del trasgressore, la multa è contestabile.

Anche la qualità del mezzo di accertamento può generare vizi. Se la multa è stata elevata tramite autovelox o telecamere per il controllo delle ZTL o dei semafori, è necessario che l’apparecchiatura sia omologata e tarata periodicamente. La mancanza del certificato di taratura, o la sua scadenza, può essere motivo di nullità della sanzione ed è un diritto del cittadino chiedere l’esibizione di tale certificato in fase di ricorso.

Come contestare una multa con vizi di forma

Una volta individuato un potenziale vizio di forma, il cittadino ha due principali strade per contestare la multa: il ricorso al Prefetto o il ricorso al Giudice di Pace.

Contestare multa tramite raccomandata A/R

La prima è una procedura amministrativa più semplice e meno onerosa. Va presentato entro 60 giorni dalla data di notifica del verbale, tramite raccomandata A/R all’ufficio del Prefetto competente o al comando da cui dipende l’agente accertatore. È consigliabile allegare tutta la documentazione utile a supportare la contestazione, come foto, testimonianze o copie di documenti. Il Prefetto, entro 120 giorni dal ricevimento del ricorso, decide se accoglierlo o rigettarlo. In caso di rigetto, emette un’ordinanza-ingiunzione con cui si intima il pagamento di una somma pari al doppio di quella originariamente contestata, oltre alle spese.

Contestazione con ricorso al Giudice di Pace

Il ricorso al Giudice di Pace è invece una procedura giudiziaria. Anch’esso deve essere presentato entro 60 giorni dalla data di notifica del verbale, depositando l’atto di citazione presso la cancelleria del Giudice di Pace del luogo dove è stata commessa la violazione. Questo tipo di ricorso richiede solitamente il pagamento di un contributo unificato e, pur non essendo obbligatoria, è spesso consigliabile l’assistenza di un avvocato. Il Giudice di Pace valuterà la fondatezza del ricorso e, se accoglierà la tesi del ricorrente, annullerà la multa.

Cosa succede se il ricorso viene rifiutato

È importante sottolineare che la decisione di contestare una multa deve essere ponderata. Se il ricorso viene rigettato, come detto, si rischia di dover pagare una somma maggiore (nel caso del ricorso al Prefetto) o di dover affrontare spese legali e, pertanto, è fondamentale che il vizio di forma sia oggettivamente riscontrabile e ben documentato.

I consigli pratici per il cittadino

Per chi si trova di fronte a una multa stradale, alcuni consigli pratici possono fare la differenza. Per prima cosa, conservare sempre il verbale originale e la busta di notifica, poiché contengono date e informazioni essenziali. Poi, leggere attentamente ogni parte del verbale, verificando la correttezza di tutti i dati: targa, data, ora, luogo, norma violata, importo, dati dell’agente.

In caso di dubbi, è utile consultare il sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti o le guide specifiche di associazioni di consumatori o automobilisti, che spesso offrono schemi e moduli per la contestazione. Non bisogna avere timore di chiedere chiarimenti o documentazione aggiuntiva all’ente che ha emesso la multa, ad esempio il verbale originale completo se notificato per estratto, o il certificato di taratura dell’autovelox.

Infine, è fondamentale agire entro i termini previsti. Superare i già citati 60 giorni dalla notifica significa perdere la possibilità di ricorrere, rendendo la multa definitiva e non più contestabile per vizi di forma.

Matteo Di Medio

Giornalista - Content Manager presso Linking Agency; Caporedattore e Autore presso Giocopulito.it e Influentpeople.it

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