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Sistema elettorale: come funziona il Rosatellum

Nella serata di mercoledì 12 ottobre presso la Camera è stata approvata la nuova legge elettorale, il Rosatellum bis. Una norma che è stata proposta dal capogruppo del Partito Democratico alla Camera dei Deputati, l’onorevole Ettore Rosato da cui prende il nome.
Il Rosatellum passerà ora a Palazzo Madama, in Senato, per la definitiva approvazione: qualora dovesse essere approvata verrà introdotto in Italia un sistema elettorale misto tra quello maggioritario ed il proporzionale.
Al momento la Camera ha approvato i primi due articoli del Rosatellum, proposta di legge su cui il Governo ha messo la fiducia. Porre la questione di fiducia fa si che la legge venga approvata così com’è, impedendo di fatto la possibilità di apportarvi ulteriori modifiche e agganciando la sopravvivenza del Governo in atto all’esito del voto.
L’obbiettivo della nuova legge elettorale è quello di porre fine alla parziale asimmetria che le vecchie leggi elettorali, l’Italicum per la Camera dei Deputati ed il Porcellum apportavano alle due Camere.

Come funziona il Rosatellum e cosa prevede?

Il Rosatellum cosi come già visto per il Mattarellum sarà un sistema elettorale misto. Presso la Camera saranno presenti 231 collegi uninominali, ogni singolo partito o coalizione potrà presentare un solo candidato. Ad essere eletto sarà il candidato che otterrà il numero maggiore di voti.
I restanti 386 seggi saranno invece assegnati secondo il metodo proporzionale, quindi ogni partito o coalizione presenterà un elenco di candidati ed i seggi saranno poi assegnato al partito o coalizione in base al numero di voti ricevuti in maniera proporzionale.
Gli ultimi dodici seggi resteranno assegnati alle circoscrizione estere, eletti con il proporzionale mentre quello della Valle d’Aosta sarà assegnato con il sistema uninominale.

Elezioni del Senato

Presso il Senato le cose si svolgeranno in maniera simili, qui i collegi uninominali saranno 102 mentre i collegi del proporzionale saranno 207. Sei sono invece i collegi delle circoscrizioni estere i cui rappresentanti saranno eletti con il sistema proporzionale.
Quindi nelle due camere il 36% dei rispettivi deputati o senatori verrà eletto secondo un sistema maggioritario in collegi uninominali, la quota rimanente del 64% verrà invece eletta con il sistema proporzionale.
Non è prevista la possibilità di effettuare voto disgiunto, ogni soggetto potrà esprimere una sola preferenza rivolta verso i candidati del suo collegio per la quota maggioritaria, ed alla lista che appoggia il candidato per la quota spettante al proporzionale.
Ancora non si conosce come sarà la scheda elettorale, molto probabilmente però se venisse barrata la casella di un candidato per il collegio uninominale e poi la casella di una lista non appartenente a quella del candidato la scheda sarà valutata come nulla in quanto questa nuova legge elettorale non contempla la possibilità di effettuare il voto disgiunto.

Soglie per le coalizioni

È richiesto almeno il raggiungimento del 3% di voti su base nazionale ad i partiti che desiderano eleggere i propri parlamentari, per le coalizione invece il limite richiesto è quello del 10% sempre su base nazionale. Al di sotto di queste quote non sarà consentito eleggere nessun parlamentare.
Sono concesse le pluricandidature ma solo per ciò che riguarda le quote proporzionali, nel dettaglio ad ogni candidato sarà concessa la possibilità di presentarsi in cinque diversi collegi proporzionali. Per ciò che concerne i collegi uninominali è possibile presentare una sola candidatura.
Cosi come accadeva con la precedente legge elettorale, il Mattarellum, la presenza di collegi uninominali farà da traino allo sviluppo di alleanze tra i vari partiti che si vedranno costretti per raggiungere le quote minime ad appoggiare i vari candidati nella speranza di ottenere i voti necessari. Questo scenario storicamente ha sempre favoriti i partiti di centrodestra più inclini a formare grandi coalizioni.

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Scritto da

Scrittore, giornalista, ricercatore di verità - "Certe verità sono più pronti a dirle i matti che i savi..."

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