Online dal 2009 - I primi a portare la cronaca sul web
Vigili del fuoco

Come diventare Vigile del Fuoco, formazione e requisiti

Il percorso per diventare Vigile del Fuoco Permanente in Italia è altamente strutturato e regolamentato, richiedendo il superamento di un rigoroso concorso pubblico per esami bandito dal Ministero dell’Interno.

La professione, fondamentale per la tutela dell’incolumità pubblica e la gestione delle emergenze, attira ogni anno migliaia di candidati che vogliono entrare nel mondo del lavoro, ma richiede non solo una solida preparazione teorica e fisica, ma anche specifiche qualità morali e attitudinali.

Le informazioni ufficiali relative ai concorsi, ai requisiti e alle prove sono pubblicate periodicamente sul sito istituzionale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e sulla Gazzetta Ufficiale (IV serie speciale concorsi ed esami).

I requisiti fondamentali per il concorso pubblico

Per accedere alla qualifica iniziale di Allievo Vigile del Fuoco, i candidati e le candidate devono soddisfare una serie di requisiti preliminari stabiliti dalla normativa vigente.Quest’ultimi sono essenziali per poter presentare la domanda di partecipazione al concorso, che viene indetto aperiodicamente in base alle necessità di organico.

I criteri principali includono: il possesso della cittadinanza italiana e il godimento dei diritti politici. Per quanto riguarda l’età, i candidati devono aver compiuto il diciottesimo anno di età e, generalmente, non aver superato il giorno di compimento del ventiseiesimo anno di età. Questo limite di età viene elevato a trentasette anni per il personale che è stato iscritto per almeno un anno negli elenchi del personale Volontario del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Il titolo di studio minimo richiesto per la qualifica di vigile del fuoco è il diploma di istruzione secondaria di secondo grado (diploma di maturità), sebbene in passato per la qualifica iniziale fosse sufficiente la licenza media inferiore. È fondamentale verificare sempre i requisiti specifici e aggiornati sul bando di concorso pubblicato.

Oltre ai requisiti anagrafici e di studio, è obbligatorio possedere l’idoneità fisica, psichica e attitudinale. L’accertamento di tali parametri è particolarmente rigoroso e comprende, tra gli altri, specifici standard visivi (come l’acutezza visiva naturale complessiva, senza l’uso di lenti per la correzione, per la qualifica di vigile del fuoco) e parametri relativi all’Indice di massa corporea

Fasi di selezione: preselettiva e prove motorio-attitudinali

Il processo di selezione per il ruolo di Vigile del Fuoco (figura comunemente nota come pompiere) è articolato in diverse fasi, ciascuna con l’obiettivo di valutare la preparazione, l’efficienza fisica e la compatibilità psicologica dei candidati con le esigenze operative del Corpo.

La prima fase consiste solitamente in una prova preselettiva, un test a risposta multipla che verte su materie di cultura generale e specifiche, come storia d’Italia, elementi di chimica e fisica, quesiti logico-deduttivi e analitici, e conoscenza della lingua inglese e dell’informatica. Questa prova è eliminatoria e mira a scremare il numero elevato di candidati, permettendo l’accesso alle fasi successive solo a un contingente limitato (spesso un numero predefinito di volte i posti messi a concorso).

Successivamente, i candidati che superano la preselettiva affrontano le prove motorio-attitudinali, che sostituiscono le tradizionali prove di efficienza fisica e non prevedono più la prova orale, come precedentemente stabilito in alcuni bandi. Queste prove sono suddivise in moduli mirati a valutare capacità essenziali per il mestiere, quali: la forza, l’equilibrio, la coordinazione, la resistenza, la reazione motoria e l’acquaticità e sono essenziali per dimostrare l’adeguata preparazione fisica necessaria per affrontare l’impegnativo lavoro di soccorso tipico dei pompieri.

I requisiti psico-fisici e attitudinali

L’ultima e decisiva fase consiste nell’accertamento dei requisiti di idoneità psico-fisica e attitudinale. In questa fase sono previste visite mediche specialistiche, esami di laboratorio e test di personalità, seguiti da colloqui individuali.

L’obiettivo è valutare non solo l’integrità fisica, ma anche la stabilità emotiva, l’autocontrollo, la capacità decisionale e l’attitudine a operare in situazioni di stress e di rischio, caratteristiche fondamentali per un Vigile del Fuoco, che spesso sono i primi ad arrivare sul luogo in cui è accaduto un fatto di cronaca nera.

Formazione e nomina: il corso di Allievo Agente

I candidati che superano con successo tutte le fasi del concorso e si classificano utilmente nella graduatoria finale vengono nominati Allievi Agenti e sono ammessi al corso di formazione.

Il corso ha una durata complessiva di circa dodici mesi e rappresenta il periodo di addestramento intensivo per acquisire le competenze tecniche, operative e procedurali necessarie per il servizio ed è gestito dalle strutture didattiche del Corpo, alternando lezioni teoriche, esercitazioni pratiche e simulazioni.

Una parte significativa del corso, che può includere circa tre mesi, è dedicata allo stage operativo, che permette agli allievi di mettere in pratica quanto appreso sul campo, sotto la supervisione di personale esperto. Al termine del corso e dopo aver superato l’esame finale, gli Allievi Agenti ottengono la nomina di Vigile del Fuoco Permanente e vengono assegnati alle sedi di servizio sul territorio nazionale, iniziando così la loro carriera professionale.

La via alternativa del Vigile del Fuoco volontario

Per chi desidera contribuire al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco senza intraprendere subito la carriera permanente, esiste la figura del Vigile del Fuoco volontario. Questi fanno parte a tutti gli effetti del Corpo Nazionale e svolgono compiti operativi, pur non essendo dipendenti a tempo pieno dello Stato. Per diventare volontario, non è richiesto un concorso pubblico, ma è necessario presentare domanda di arruolamento presso il Comando Provinciale di residenza. I requisiti sono generalmente meno restrittivi in termini di età, che va dai diciotto ai quarantacinque anni, ma il titolo di studio minimo è la licenza media inferiore (diploma di istruzione secondaria di primo grado).

L’aspirante volontario deve superare gli accertamenti di idoneità psicofisica e attitudinale e frequentare un corso di formazione della durata tipica di circa centoventi ore. L’esperienza come volontario è altamente valorizzata, poiché fornisce un’esperienza diretta sul campo e, come menzionato, garantisce un’elevazione del limite di età per la partecipazione ai concorsi per il personale permanente, rappresentando un ponte privilegiato per una futura carriera professionale.

Pierfrancesco Palattella

Giornalista, Web Writer, Seo copy, fondatore di La Vera Cronaca