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Sigarette Elettroniche: pericolo o svolta per i fumatori?

Sono la moda del momento. Tutti le comprano, tutti ne fanno largo uso, ma soprattutto è l’attività commerciale che ha preso più piede negli ultimi mesi del 2012; stiamo parlando delle sigarette elettroniche o e-cigarette, dispositivi elettronici che emulano le sigarette “vere”.
Un business che arriva dalla Cina, ma si sviluppa presto in Italia (con un boom a Torino) tra dubbi legittimi: fanno male alla salute? Quanto durerà questa moda? Sono davvero un’alternativa per i fumatori incalliti che desiderano smettere?
Tanto per cominciare il Ministero della Salute ha bocciato le sigarette elettroniche, pur riconoscendone un vantaggio sulla riduzione del fumo passivo per il fatto che emettono vapore e non bruciano per combustione.
Lo stato di allarmismo riguarda soprattutto il controllo sui ragazzi sotto i sedici anni, i quali possono tranquillamente acquistare via internet le sigarette elettroniche con nicotina, bypassando il divieto di fumo imposto dalla legge italiana.

Efficacia della sigaretta elettronica:

Nella maggior parte dei paesi europei il Consiglio Superiore di Sanità ha assimilato questi dispositivi elettronici a medicine e in Francia, per fare un esempio su tutti, sono autorizzate esclusivamente a scopo terapeutico.
Non esistono certezze, però, sull’efficacia reale e scientifica che la sigaretta elettronica abbia contro il vizio del fumo, come non esistono studi che ne dimostrino l’innocuità totale. Il contenuto di nicotina è tendenzialmente più basso di quello delle sigarette tradizionali, ma rimane il problema di disabituarsi al gesto, cosa resa ancora più complicata dal fatto che questo oggetto è stato sottoposto a un vero bombardamento mediatico e rischia di diventare un vero e proprio status symbol modaiolo cult al quale è difficile sottrarsi.

Come funziona la sigaretta elettronica:

Prima di ogni cosa, però, è importante sapere come funziona la sigaretta elettronica: intanto il dispositivo è dotato di una batteria ricaricabile che consente di inalare vapore, diminuendo il rischio cancerogeno per la quasi totale assenza di catrame e di monossido di carbonio, due tra gli elementi presenti nelle sigarette tradizionali tra i più dannosi per la salute sia a livello attivo che a livello passivo.
Sia da un punto di vista del sapore (aroma del tabacco classico, con possibilità di scegliere il proprio gusto preferito) che da un punto di vista visivo (il fatto di tenere la sigaretta in mano e la produzione di fumo dalla sigaretta stessa), il consueto ‘gesto’ del fumatore rimane fortemente intatto. Le cartucce delle e-cigarette sono ricaricabili e la soluzione delle cartucce può avere più o meno nicotina (alta, media, bassa oppure assente, in base alla scelta fatta dal fumatore) oltre che differenti aromi possibili (solitamente di tipo alimentare: menta, vaniglia, liquirizia, caffè, ecc….).
Da un punto di vista legato strettamente alla salute, quindi, i rischi oncologici diminuiscono, ma non sono accertati altri tipi di rischi, a cominciare proprio dal più volte declamato effetto di dipendenza. Non a caso, comunque, vengono evidenziati sui prodotti i necessari simboli di tossicità e di divieto di vendita ai minori di sedici anni.
La sigaretta elettronica o e-cigarette è anche detta vaporizzatore, in quanto per funzionare scalda un liquido che diventa vapore – composto da glicole propilenico e glicerina vegetale – non dannoso per l’organismo umano. L’attivazione può essere manuale o automatica, attraverso un pulsante o direttamente tramite l’aspirazione.

Dove acquistare le sigarette elettroniche e quanto costano:

Il costo per iniziare a fumare la sigaretta elettronica si aggira intorno ai 50-60 euro, con variazioni sul prezzo in base al modello di ricariche, all’aroma, alla quantità di nicotina presente e all’uso che se ne fa. Un discorso equivalente vale per la durata, ma è necessario tenere conto che la tempistica media di una batteria dovrebbe essere vicina al consumo di circa 15-20 sigarette tradizionali.
Le sigarette elettroniche si possono tranquillamente acquistare via internet, da un qualsiasi rivenditore autorizzato e – per quanto riguarda alcune tipologie – direttamente in farmacia (anche se risultano essere minimi gli acquisti in farmacia). Rimane qualche perplessità sulla possibilità o meno di fumarla in qualsiasi luogo pubblico.
Ad esempio, nel 2012 alcune compagnie aeree hanno vietato l’uso del dispositivo elettronico a bordo, ma in generale le leggi italiane non proibiscono l’uso nei locali pubblici: ad esempio sui mezzi di trasporto, nei ristoranti o al cinema.

Le e-cigarettes non conformi alle norme CE:

Altro punto interrogativo è quello relativo alla sicurezza: le sigarette elettroniche non conformi alle norme CE (norme comunitarie). E’ notizia di fine anno 2012 l’episodio accaduto a Genova a un ragazzo di venticinque anni a cui è esplosa in mano una sigaretta elettronica non regolare nel momento in cui stava cercando di ricaricarla (Il giovane è stato trasportato in ospedale con una prognosi di dieci giorni).
Un lotto di questi dispositivi irregolari era stato sequestrato dai Nas proprio nei giorni precedenti all’accaduto. Un brutto fatto che conferma la corretta tendenza a voler approfondire provenienza e certificazioni di questi dispositivi, sempre più a portata di tutti.
Dovendo fare un bilancio, possiamo affermare che stiamo parlando della moda del momento ed in molti sono invogliati all’ acquisto; da chi vuole tentare di smettere di fumare a chi semplicemente vuole provare una nuova sensazione.
Al momento, nonostante l’enorme passaparola e il continuo  aumento di punti vendita, la sigaretta elettronica non è ancora stata pubblicizzata al massimo delle sue potenzialità, forse proprio per lasciare il business delle sigarette allo Stato, ma andando avanti con questa crescita esponenziale, probabilmente sarà solo questione di tempo.
Rimane solo una domanda: passata la moda che ne sarà della sigaretta elettronica? Riuscirà davvero a ‘spodestare’ la rivale più tradizionale? Ai posteri l’ardua sentenza.

Pubblicato in Inchieste

Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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