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Oroscopi

Oroscopi: origini, significato e figura dell’astrologo

10/07/2025

Gli oroscopi, con le loro predizioni e descrizioni di personalità basate sulla posizione degli astri al momento della nascita. L’etimologia della parola deriva dal greco horoskópos, da hóra “ora” e skopéo “guardare, osservare” che indica “osservare l’ora” di un evento importante, ovvero la nascita, per interpretarne il significato e prevederne lo sviluppo futuro.

Tale, pur non essendo riconosciuta dalla scienza moderna, ha una storia antichissima, legata ovviamente con lo sviluppo dell’astronomia, della filosofia e delle credenze umane sul destino e l’influenza del cosmo sulla vita terrestre, e viene seguita ancora oggi da una platea enorme a livello mondiale, Italia ovviamente inclusa.

Le origini dell’oroscopo

Le prime tracce di quella che oggi chiamiamo astrologia, e di conseguenza l’oroscopo, si ritrovano nelle antiche civiltà della Mesopotamia, in particolare tra i Babilonesi, già a partire dal XVII secolo a.C, grandi osservatori del cielo che credevano in un legame profondo tra i movimenti dei corpi celesti (come il Sole, la Luna e i cinque pianeti allora conosciuti) e gli eventi terrestri, inclusa ovviamente la vita umana.

Al riguardo, esistono documenti di riferimento come “I giorni di Anu ed Enlil” che testimoniano una prima forma di astrologia divinatoria, con previsioni basate, ad esempio, sugli spostamenti di Venere. Proprio qui, intorno al IV secolo a.C., i Babilonesi codificarono i segni astrologici così come li conosciamo oggi, dividendo lo zodiaco in dodici sezioni, ciascuna associata a una costellazione, mentre l’idea di un’astrologia “oroscopica” iniziò a svilupparsi a partire dal VI secolo a.C.

Antico Egitto

Anche l’Antico Egitto fu influenzato dalle credenze mesopotamiche sull’astrologia. Gli Egizi ripresero l’idea che la posizione dei pianeti alla nascita potesse determinare il destino e il carattere di una persona. Gli oroscopi divennero parte integrante della vita quotidiana, spesso con divinità associate a specifici periodi dell’anno che governavano il destino e conferivano tratti caratteriali. La testimonianza più famosa è il noto zodiaco di Dendera, un bassorilievo raffigurante le costellazioni, che sottolinea l’importanza dell’astronomia e dell’astrologia nella cultura egizia.

Epoca Greca e Romana

Fu con i Greci che l’astrologia oroscopica conobbe una grande diffusione, a partire dal III secolo a.C., quando la cultura ellenica assimilò le conoscenze astronomiche e astrologiche mesopotamiche ed egiziane, integrandole con la propria ricca mitologia e filosofia. I Greci introdussero il concetto di “case” astrologiche e perfezionarono i calcoli per la redazione delle caratteristiche in base alla nascita. Un’importante differenza rispetto alle culture precedenti fu che nel mondo greco le predizioni non erano più riservate solo ai regnanti, ma venivano realizzate anche per persone comuni e l’opera più famosa è certamente il Tetrabiblos di Claudio Tolomeo del II secolo d.C.

Gli antichi Romani, a loro volta, ereditarono e adottarono l’astrologia dai Greci, in un contesto in cui non mancavano scettici e critici, ma che allo stesso tempo vedeva ampi strati della società, dai ceti popolari all’élite molto interessati all’astrologia, basti pensare all’imperatore Tiberio che aveva addirittura astrologi di corte, come Tiberio Claudio Trasillo, che fungeva da consigliere. In questo periodo, l’oroscopo divenne uno strumento per comprendere non solo il destino individuale ma anche per trarre auspici sull’esito di azioni importanti.

Il Medioevo e il Rinascimento

Nel Medioevo, dopo un periodo di dura opposizione e proscrizione da parte della Chiesa cristiana che la considerava una pratica pagana, l’astrologia fece ritorno in Europa grazie alla mediazione del mondo arabo, che aveva conservato e sviluppato l’antica sapienza astronomica e astrologica, traducendo e commentando i testi greci e mesopotamici. L’astrologia medievale si articolava in diverse branche, tra cui le Elezioni (per individuare il momento propizio per un’attività), le Interrogazioni (consulenze su questioni pratiche) e la Genetliaca o oroscopica (predizioni basate sul tema natale). Nonostante le riserve teologiche, che mettevano in discussione il libero arbitrio e la provvidenza divina, l’astrologia era ampiamente praticata e studiata nelle corti e nelle università,

Il Rinascimento segnò un periodo di grande successo per l’astrologia. Umanisti e intellettuali riscoprirono le fonti classiche e medievali e la pratica era diffusissima, influenzando l’arte, la scienza, la medicina e la politica. Molti personaggi illustri, inclusi sovrani e papi, si avvalevano di astrologi per decisioni importanti. In questo periodo, si cercò di conciliare la fede negli astri con il cristianesimo, spesso sostenendo che le influenze celesti agissero come inclinazioni naturali, ma lasciando all’uomo il libero arbitrio.

Gli oroscopi oggi

Con la Rivoluzione Scientifica e lo sviluppo dell’astronomia moderna, l’astrologia ha perso progressivamente il suo status di scienza. La comprensione del sistema solare e delle leggi fisiche ha reso impensabile l’idea di un’influenza diretta dei corpi celesti sulla vita individuale. Tuttavia, l’interesse per gli oroscopi non è mai svanito, trasformandosi in un fenomeno di massa e nel XX e XXI secolo, si sono affermati soprattutto come forma di intrattenimento popolare, presenti su giornali, riviste e online, spesso ridotti a semplici descrizioni giornaliere o settimanali basate unicamente sul segno solare.

Nonostante la mancanza di fondamento scientifico, la persistente popolarità degli oroscopi può essere analizzata anche da una prospettiva psicologica, accuratamente definita “scientificamente”, come con l’effetto Forer (o effetto Barnum), che spiega come le persone tendano a ritenere accurate descrizioni della propria personalità che sono, in realtà, generiche e applicabili a un’ampia gamma di individui.

In linea generale, l’oroscopo offre un senso di controllo e comprensione di sé e del proprio destino in un mondo complesso e incerto, una sorta di punto di riferimento che può spingere gli individui a rivolgersi all’astrologia come a una forma di guida o, per alcuni, anche come a una funzione quasi para-religiosa, che fornisce un quadro interpretativo della vita e delle relazioni interpersonali.

Il significato simbolico dei segni zodiacali

Al di là delle previsioni quotidiane, il significato più profondo degli oroscopi risiede nella ricca simbologia dei dodici segni zodiacali, ciascuno dei quali incarna un insieme di caratteristiche, qualità e tendenze associate a elementi (fuoco, terra, aria, acqua), modalità (cardinale, fisso, mobile) e pianeti dominanti.

Ad esempio, l’Ariete, segno di fuoco cardinale, simboleggia l’iniziativa e l’impulso primaverile, mentre il Toro, segno di terra fisso, rappresenta la stabilità e la concretezza, i Gemelli, segno d’aria mobile, evocano la dualità e la comunicazione, e così via.

La complessa rete di simboli associati ai segni è sostanzialmente ciò che continua ad affascinare e ad essere studiata da chi si avvicina all’astrologia con un intento più introspettivo e di auto-comprensione, piuttosto che con una cieca fiducia nelle predizioni, con l’oroscopo che si configura come uno strumento che può aiutare a riflettere su se stessi e sulle proprie inclinazioni.

Matteo Di Medio

Giornalista - Content Manager presso Linking Agency; Caporedattore e Autore presso Giocopulito.it e Influentpeople.it