Il calo dell’udito, o ipoacusia, è una condizione più comune di quanto si pensi e può manifestarsi in modi diversi, influenzando significativamente la qualità della vita. Spesso sottovalutato nelle sue fasi iniziali, un calo uditivo non trattato può portare a isolamento sociale, difficoltà comunicative, affaticamento mentale e persino un aumentato rischio di declino cognitivo. In questo articolo, esploreremo le cause del calo dell’udito, i segnali da non ignorare e, soprattutto, forniremo consigli pratici su come prendersene cura e preservare la propria capacità uditiva nel tempo.
In questo articolo parliamo di:
Le Molteplici Facce del Calo dell’Udito
Il calo dell’udito non è un fenomeno uniforme. Può insorgere gradualmente o improvvisamente, colpire una o entrambe le orecchie e manifestarsi con difficoltà nella percezione di suoni specifici, come le alte frequenze, o nella comprensione del parlato in ambienti rumorosi. Le cause possono essere molteplici:
- Invecchiamento (presbiacusia): la causa più comune, un processo naturale di degenerazione delle cellule sensoriali dell’orecchio interno che si manifesta tipicamente dopo i 50-60 anni.
- Esposizione al rumore: l’esposizione prolungata a rumori intensi (lavoro in ambienti rumorosi, concerti, musica ad alto volume con cuffie) è una delle principali cause prevenibili di perdita uditiva.
- Fattori genetici: la predisposizione familiare può aumentare il rischio di sviluppare problemi uditivi.
- Infezioni e malattie: infezioni dell’orecchio, meningite, parotite e alcune malattie autoimmuni possono danneggiare l’udito.
- Farmaci ototossici: alcuni farmaci, come alcuni antibiotici, chemioterapici e diuretici, possono avere effetti collaterali sull’udito.
- Traumi cranici: lesioni alla testa possono danneggiare le strutture dell’orecchio o le vie nervose uditive.
- Accumulo di cerume: un tappo di cerume può bloccare il canale uditivo e causare una temporanea perdita dell’udito.
- Altre condizioni mediche: malattie cardiovascolari, ipertensione e diabete possono influire sulla salute dell’orecchio interno.
I segnali d’allarme: quando preoccuparsi
Riconoscere i primi segnali di un calo dell’udito è cruciale per intervenire tempestivamente e mitigarne gli effetti. Prestate attenzione a questi sintomi:
- Difficoltà a sentire le conversazioni, specialmente in ambienti rumorosi.
- Bisogno frequente di chiedere alle persone di ripetere ciò che hanno detto.
- Aumento del volume della televisione o della radio a livelli fastidiosi per gli altri.
- Difficoltà a sentire le alte frequenze (es. il canto degli uccelli, la suoneria del telefono).
- Sensazione di orecchie ovattate o piene.
- Acufeni (ronzii, fischi o altri suoni percepiti nell’orecchio).
- Difficoltà a seguire conversazioni di gruppo.
- Tendenza a isolarsi o a evitare situazioni sociali a causa delle difficoltà di comunicazione.
- Affaticamento e stress nel tentativo di seguire le conversazioni.
Se riconoscete uno o più di questi segnali, è fondamentale consultare un medico otorinolaringoiatra o un audioprotesista per una valutazione audiologica completa.
Prendersi cura dell’udito: consigli pratici
La buona notizia è che ci sono diverse strategie che possiamo adottare per prenderci cura del nostro udito e prevenire o rallentare il declino uditivo:
- Proteggere l’udito dal rumore:
Indossare tappi per le orecchie o cuffie antirumore in ambienti rumorosi come concerti, cantieri edili, fabbriche o durante l’utilizzo di attrezzature rumorose (es. tosaerba, trapano). Evitare di ascoltare musica o guardare la televisione a volumi elevati, soprattutto con le cuffie. La regola del “60/60” (non superare il 60% del volume massimo per non più di 60 minuti al giorno) può essere utile. Se possibile, mantenere una distanza di sicurezza dalle fonti di rumore intenso. Se infine si lavora in un ambiente rumoroso, fare regolarmente delle pause in luoghi più tranquilli per dare riposo alle orecchie. - Mantenere uno stile di vita salutare:
Una dieta ricca di antiossidanti e povera di grassi saturi può favorire la salute del sistema circolatorio, inclusa quella dell’orecchio interno. L’esercizio fisico migliora la circolazione sanguigna, benefica anche per l’udito. Lo stress cronico può influire negativamente sulla salute generale, inclusa quella uditiva. Tecniche di rilassamento come la meditazione o lo yoga possono essere utili. Il fumo di sigaretta danneggia i vasi sanguigni, riducendo l’apporto di ossigeno all’orecchio interno. - Controlli audiologici regolari:
Soprattutto dopo i 50 anni, è consigliabile sottoporsi a controlli audiologici periodici per monitorare la propria capacità uditiva e individuare precocemente eventuali problemi. Non ignorare i segnali di un possibile calo dell’udito. Una diagnosi precoce permette di intervenire tempestivamente e trovare le soluzioni più adeguate. - Gestire l’accumulo di cerume in modo sicuro:
L’uso improprio dei cotton fioc può spingere il cerume più in profondità nel canale uditivo, causando blocchi o danni al timpano. Se si sospetta un tappo di cerume, è consigliabile rivolgersi a un medico o a un audioprotesista per una rimozione sicura e delicata. - Informarsi e Sfruttare le Tecnologie Assistive:
In caso di perdita uditiva diagnosticata, gli apparecchi acustici moderni offrono soluzioni personalizzate, discrete ed efficaci per migliorare la comunicazione e la qualità della vita. Esistono diversi dispositivi e ausili (sistemi FM, sottotitoli, amplificatori portatili) che possono facilitare la comprensione in diverse situazioni.
Un investimento nel proprio benessere
Prendersi cura del proprio udito è un investimento nel proprio benessere generale. Ascoltare il mondo che ci circonda è fondamentale per la comunicazione, le relazioni sociali, la sicurezza e la qualità della vita. Adottando abitudini sane e prestando attenzione ai segnali del nostro corpo, possiamo preservare la nostra capacità uditiva il più a lungo possibile e affrontare eventuali cali con consapevolezza e le giuste strategie. Non sottovalutate l’importanza di un udito sano: è una porta aperta sul mondo.