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Presidente della Repubblica: Napolitano 2, il ritorno

E così ecco in scena Napolitano 2, il ritorno. Chissà se ci sarà pure un Napolitano 3, la vendetta e magari anche un Napolitano 4, il ricordo. Che con i tempi che corrono nulla può essere dato per escluso.
Certo che prima di arrivare a questo risultato è stato necessario darsi un bel po’ da fare ed essere creativi. Così l’idea innovativa è stata che Franco Marini e Romano Prodi fossero prima proposti e poi impallinati come dei tordi.
E una bella parte dei cosi detti grandi elettori del Pd si sono impegnati allo spasimo per arrivare a questo. Quindi, detto e fatto, dopo averli lanciati li hanno abbattuti con una precisione che Francesco Marra, l’olimpionico di tiro al piattello, se la sogna.
E dire che mentre Franco Marini, detto amichevolmente l’orso marsicano per le sue origini abruzzesi, affrontava il fuoco con spavalda incoscienza quell’altro, Romano Prodi, se ne volava in Mali, con la speranza di salvarsi.
Anche perché aveva già goduto di questa esperienza altre due volte. Ma, evidentemente, le lezioni passate non gli sono bastate e ha voluto riprovarne l’ebrezza, anche se a distanza, per la terza volta. Ma, come dice il proverbio, non c’è due senza tre: e il risultato è stato, ovviamente, lo stesso.

 

La scelta di Napolitano bis al Colle:

Allo spettacolo messo in scena dai mille e sette grandi elettori si sono divertiti per davvero solo in due: Silvio Berlusconi e Mario Monti. E per lo stesso motivo: dopo le loro brucianti sconfitte alle ultime elezioni hanno riacquisito un ruolo. Il loro peso specifico dopo il 24 e 25 febbraio era ridotto al lumicino.
Il primo aveva perso oltre sei milioni di voti mentre il secondo, che gli piace atteggiarsi a Rodomente dell’austerità, ha portato in Parlamento solo quattro gatti che, oltre ad essere ininfluenti, non vanno neanche tanto d’accordo tra loro.
Pur di tornare a contare Berlusconi era disposto a tutto e per decenza si dice: ad allearsi con il diavolo che per lui sono i terribili comunisti e anche ad apparirne subalterno mentre l’altro, dopo aver vanamente mendicato la presidenza del Senato stava scivolando nel nulla. Ma quelli del Pd, che hanno il cuore più tenero della Fata Turchina, li hanno salvati e rimessi in pista al prezzo della loro stessa sopravvivenza.
Praticamente commettendo harakiri. Immolarsi per aiutare i propri avversari. Una storia così non la poteva immaginare neppure De Amicis e che in Cuore ci starebbe benissimo. E dire siamo nell’era del freddo digitale.
La trama di Napolitano2 il ritorno è già scritta. Sarà un non-sense, drammatico, come quasi tutti quelli che hanno proiettato fino ad ora. Gli ideatori del soggetto sono stati i dieci saggi, tra i quali sono da segnalare per creatività e capacità innovativa Gaetano Quagliariello, Luciano Violante, Enrico Giovannini e Giancarlo Giorgietti, vero trust di cervelli che in soli quindici giorni hanno buttato giù la sceneggiatura.

 

La trama di Napolitano 2 il ritorno:

In sintesi la storia sarà questa: tre marziani (Pd, Pdl e Lista Civica) piombano sulla terra e stanno finendo le riserve del gas che li tengono in vita. Sono all’ultima spiaggia. Potranno salvarsi solo diventando umani ma sanno anche che nel loro corpo c’è un enzima che a contatto con l’ossigeno (le riforme) li ucciderà, per come sono fatti. Cioè li cambierà completamente, dovranno liberarsi di tutti i modi di pensare e di fare a loro connaturati.
Non saranno più come prima. Non saranno più loro. Un doppio ossimoro. Trasformarsi per uccidersi e diventare altro da prima. Non ci riusciranno mai. L’insuccesso è garantito, quasi. La formula dubitativa è necessaria perché non si sa mai nella vita.
La produzione di questo nuovo film si porta dietro non pochi effetti collaterali. Alcuni anche poco rassicuranti e ancor meno piacevoli. Uno per tutti: l’imitazione di Napolitano fatta da Maurizio Crozza. È il personaggio che gli riesce peggio e purtroppo è tra quelli a cui dedica più spazio. Peccato. Oltre al film subirne anche la parodia sarà un vero suplizio. Auguri.

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Scritto da

Blogger satirico, polemico, dadaista, ghibellino, laico, uomo d'arme e di lettere - Il Vicario Imperiale

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