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Assicurazioni, come sapere se si ha una polizza fantasma

Che le si chiami polizze fantasma, assicurazioni emesse da compagnie alle quali è stata revocata l’autorizzazione all’esercizio delle attività, o ancora come contratti sottoscritti con intermediari non riconosciuti, poco cambia: si tratta di un fenomeno crescente, con forti rischi per gli assicurati (o presunti tali) e nei confronti del quale c’è ancora poca informazione.
Si sta parlando delle famigerate polizze fantasma, trappole per gli automobilisti che nascondono rischi enormi visto che si ritrovano, senza saperlo, a girare sprovvisti di regolare assicurazione.
Come ci si può approcciare correttamente a tale fenomeno? In che modo riconoscere una polizza fantasma e sapere se si è incappati in una truffa del genere? E, soprattutto, quali sono le cautele che sarebbe opportuno porre in essere per evitare di cadere nella trappola di assicurazioni scoperte?

Polizze fantasma: è possibile?

Uno dei motivi per cui il fenomeno delle polizze fantasma negli ultimi anni è riuscito a dilagare, è rappresentato dal fatto che la percezione dei consumatori nei suoi confronti è ancora superficiale. E così, causa costi enormi dell’Rc auto (lettura consigliata: Perchè in Italia si paga così tanto per l’ Rc Auto?) e attratti da offerte “irrinunciabili” , sempre più automobilisti (e non solo, poiché i casi riguardano qualsiasi tipologia di polizza) scelgono indebitamente di rivolgersi a operatori non riconosciuti o non lecitamente in grado di svolgere le proprie attività sul mercato italiano.
Peraltro, a ulteriore pregiudizio di coloro che – in buona fede – si avvicinano alla scelta della polizza apparentemente più vantaggiosa, si noti come i contorni di tale fenomeno sono tutt’altro che precisi. Dati Ivass alla mano, ci si può trovare dinanzi a:

  • Compagnie assicurative inesistenti, spesso operanti esclusivamente mediante canali digitali (più raramente, mediante sportelli su strada);
  • Compagnie assicurative straniere non abilitate a operare in Italia;
  • Operatori che utilizzano i riferimenti di compagnie assicurative abilitate a operare in Italia, ma che vengono disconosciuti dalle stesse società;
  • Compagnie assicurative che sono abilitate a offrire determinate categorie di prodotti (es. auto), ma non possono commercializzare altre tipologie di contratti (es. salute).

Compagnie assicuratrici estere: quali sono i rischi

Come se quanto sopra non fosse sufficiente, negli ultimi anni si sono diffusi in modo crescente i casi di quelle società assicuratrici estere che ottengono dal proprio Paese l’autorizzazione a operare sul mercato comunitario pur senza averne sostanziali requisiti.
È stata una fattispecie utilizzata soprattutto da compagnie con sede a Cipro, Malta o Paesi dell’Est Europa, dove i controlli sono più “morbidi”, e che dunque possono in tal senso rappresentare delle porte di ingresso agevolate per poter operare in tutta Europa.
Di fatti, considerato il sistema del mutuo riconoscimento, ottenere il via libera dal proprio Paese d’origine significa permettere a questi assicuratori di essere inseriti negli elenchi delle compagnie autorizzate anche qui in Italia.
Solamente in un secondo momento, di norma dietro segnalazione dei consumatori e quindi quando – spesso – il danno è già prodotto, i controlli più rigorosi permettono di scoprire la scarsa sostenibilità di tali società e, infine, bloccare le attività degli operatori.

Cosa rischia chi è “assicurato”

Il soggetto che è assicurato (o, meglio, che pensa di esserlo) con simili compagnie corre rischi non certo sottovalutabili. Chi ad esempio stipula una polizza Rc auto “fantasma”, non solo non assolve all’obbligo assicurativo previsto (e non è dunque coperto dalla responsabilità civile e dalle altre caratteristiche di tutela eventualmente sottoscritte), ma potrebbe altresì andare incontro al sequestro del veicolo e a una sanzione fino a 3.393 euro.
Insomma, il raggiro subito in buona fede può condurre a conseguenze molto gravi, anche in sede giudiziaria. Meglio prevenire: ma in che modo?

Come evitare di sottoscrivere polizze false

Anche in un simile contesto, la migliore regola per evitare di sottoscrivere polizze false è quella della cautela: meglio pertanto diffidare di contratti assicurativi che vengono proposti con prezzi molto bassi rispetto alla media della concorrenza, o con formalità che sembrano essere fin troppo sbrigative.
Meglio inoltre leggere sempre con grande attenzione le caratteristiche del contratto che vi viene sottoposto (a volte può capitare che si utilizzino denominazioni in grado di generare confusione nel sottoscrittore) e – soprattutto – sfruttare tutti gli strumenti che sono messi a disposizione dalle autorità competenti in materia.
In particolare, prima di apporre la propria firma sul contratto è sempre opportuno consultare l’elenco di “Casi di contraffazione o società non autorizzate” che è presente sul sito Ivass: lo stesso Istituto ha altresì predisposto un numero verde che consente di fare le verifiche necessarie a distanza (800 486661).

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