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Sociale: quanti tagli alle risorse

Tagli sociale

Tagli al sociale: un film visto e rivisto che ciclicamente si ripropone indipendentemente dal colore del governo e dal periodo storico. Quando c’è da fare cassa i fondi per le politiche sociali vengono spesso e volentieri assaltati e utilizzati come bancomat.
Refrain che potrebbe ripetersi anche questa volta, con il premier Renzi alle prese con i conti da far quadrare che avrebbe adocchiato proprio i fondi per il sociale come possibile voce da tagliare per fare cassa all’interno della legge di Stabilità. Si parla di ben 400 milioni di risorse per il sociale da ridurre: la notizia ha già fatto il giro dei media scatenando risentimenti e proteste delle principali associazioni e federazioni operanti nel settore del sociale.
Proteste davanti alle sedi dei ministeri sono state annunciate dalla Federazione associazioni nazionali disabili, Federazione italiana per il superamento dell’handicap e Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica. I tagli alle politiche sociali sarebbero consistenti e i fondi destinati a questa voce di gran lunga inferiori al reale fabbisogno; stando a quanto indicato da un documento della deputata Ileana Argentin del Pd, redatto partendo dalle quantificazioni dal ministero del lavoro e delle politiche sociali, l’esigenza sarebbe di circa 970 milioni di euro.
Le risorse stanziate dal governo si fermano a 550 milioni di euro; un ammanco consistente rispetto a quelle che sono le reali esigenze. Ma quali sono le voci della spesa sociale che andrebbero a subire una decurtazione? Si parla di Fondo per le non autosufficienze, Fondo per l’inserimento dei lavoratori disabili, Fondo per l’infanzia e l’adolescenza, Fondo per le politiche sociali e il Piano nazionale per la lotta alla povertà.

 

Il Fondo per le non autosufficienze

Il Fondo per le non autosufficienze è stato istituito con la legge n.296 del 27 dicembre 2006; finalità del fondo era quella di garantire “l’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali in favore delle persone non autosufficienti su tutto il territorio nazionale”.
Ricordiamo che il Fondo per le non autosufficienze era stato cancellato dal governo Berlusconi nel 2011 (prima era di 400 milioni di euro): venne quindi ripristinato dal governo Monti, con una dotazione di 275 milioni di euro mentre il successivo governo Letta lo aveva innalzato a 350 milioni di euro.
Ebbene la legge di Stabilità prevederebbe un taglio di 100 milioni al Fondo per le non autosufficienze che verrebbe portato quindi a 250 milioni: anche se dopo le molte proteste da parte delle associazioni di categoria, il premier Renzi ha voluto assicurare che riporterà la dotazione del fondo a 350 milioni. Vedremo.

 

Fondo inserimento dei lavoratori disabili

Il Fondo inserimento dei lavoratori disabili contava su 20 milioni di euro di dotazione: si trattava di un fondo finalizzato a facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro di persone disabili. Un tema piuttosto delicato e che è già abbastanza complicato da gestire, come avevamo certificato in passato ( Disabili e diritto al lavoro: la legge è efficace? ).
Ebbene secondo quanto previsto nella legge di Stabilità il Fondo per l’ inserimento dei lavoratori disabili non sarà rifinanziato.

 

Fondo per l’infanzia e l’adolescenza

Anche il Fondo per l’infanzia e l’adolescenza non verrà rifinanziato: si tratta, lo ricordiamo, di un fondo istituito con la legge n.285 del 28 agosto 1997 che andava a prevedere l’istituzione di un sostegno per finanziare attività destinate ai diritti dei più piccoli, quali ad esempio la nascita di centri di aggregazione, servizi educativi per bambini, tutela dei diritti ecc…. si tratta di un fondo che, nel tempo, ha subìto costanti tagli e che dal 1998 non è mai stato aggiornato. Adesso non sarà rifinanziato.

Fondo per le politiche sociali

Il Fondo per le politiche sociali è uno dei fondi più importanti finalizzato a finanziare interventi specifici di assistenza a persone e famiglie. Nel corso degli anni è stato spesso e volentieri preso d’assalto e si è andato via via assottigliando.
La legge di Stabilità prevede per il 2015 un taglio di 50 milioni di euro con la dotazione che dovrebbe passare dai 350 ai 300 milioni di euro. Sempre proteste permettendo.

Piano nazionale per la lotta alla povertà

Ultima voce, il Piano nazionale per la lotta alla povertà: il cosiddetto Sia ovvero Sostegno per l’inclusione attiva. Era un provvedimento sperimentale di sostegno alle famiglie indigenti per contrastare la dilagante povertà e finalizzato a garantire alle famiglie maggiormente indigenti l’accesso ai beni e servizi di prima necessità.
Lo stesso Poletti, ministro del Lavoro e delle politiche Sociali, si era espresso alcuni giorni fa in termini scettici su questo provvedimento ritenuto inefficace al suo scopo. Anche il Sia secondo la legge di Stabilità dovrebbe sparire.

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Scrittore, giornalista, ricercatore di verità - "Certe verità sono più pronti a dirle i matti che i savi..."

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