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Disabili e diritti sul lavoro: l’Italia rischia altre sanzioni UE

Per l’Italia potrebbero esserci all’orizzonte altre sanzioni in tema di disabili e diritto al lavoro; il provvedimento potrebbe essere emanato dall’Unione Europea che sta valutando eventuali mancanze del nostro paese in tema di parità di trattamento dei disabili sul lavoro.
A Bruxelles stanno nuovamente vagliando l’adeguamento della legislazione italiana alla direttiva 2000/78/CE dopo che la stessa UE per mano della Corte di Giustizia aveva sanzionato il nostro paese lo scorso luglio 2013. In quell’occasione Corte di giustizia dell’Unione Europea si era espressa in maniera piuttosto chiara affermando che l’Italia era un paese che non metteva in atto le misure necessarie a garantire un inserimento adeguato dei disabili nel mondo del lavoro.
Vi è infatti una norma del diritto comunitario, Direttiva 2000/78/CE del Consiglio Ue del 27 novembre 2000 che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, che prevedeva specifici obblighi in materia di disabili e lavoro; l’Italia era già stata sanzionata per un non corretto recepimento della normativa. Che come prassi prevedeva sanzioni in caso di violazione oltre ad imporre ai paesi membri il dovere di presentare ogni 5 anni un resoconto sui risultati dell’applicazione della norma stessa.
L’Italia era venuta meno a questi obblighi andando a far seguito a quanto già era stato sancita da un’altra precedente procedura di infrazione attraverso la quale l’Unione Europea contestava che le garanzie e le agevolazioni previste per i disabili in materia di lavoro non erano state applicate in maniera corretta.

 

Italia e inserimento disabili nel mondo del lavoro:

L’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro deve infatti essere favorito con tutte le misure necessarie, ivi compreso l’obbligo per i datori di lavoro di adottare provvedimenti ad hoc. Come detto, il nostro paese non seguiva alla lettera queste indicazioni e dopo essere stato sanzionato gli era stato imposto di apportare correttivi pena ulteriori sanzioni. Che potrebbero arrivare a breve dato che la Commissione ha chiesto chiarimenti e sta vagliando la legge italiana per capire se si sia adeguata venendo meno alle proprie mancanze.
A seguito della sanzione dello scorso luglio 2013 l’Italia aveva provveduto adottando una legge, la n.99 del 9 agosto 2013, che ora la UE sta vagliando. Inutile dire che qualora l’Unione Europea dovesse trovare insufficiente la normativa adottata, l’Italia andrebbe incontro a nuove sanzioni.
D’altra parte quello dell’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro è un tema molto delicato; in passato avevamo evidenziato come la legge per favorire l’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro non fosse del tutto efficace. Nel tempo l’Unione Europea ha certificato, più volte, questa mancanza. Vedremo se si riuscirà a colmare o se, ancora una volta, l’Italia dovrà pagare dazio per una mancata applicazione di una normativa.

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Giornalista scomodo - "L'unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede..."

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