Online dal 2009 - I primi a portare la cronaca sul web
Prestiti

Prestiti con e senza busta paga: cosa cambia davvero e quali alternative esistono

Capire come le banche valutano una richiesta di prestito è fondamentale per non perdere tempo e ottenere condizioni sostenibili. Il punto di partenza, quasi sempre, è il reddito dimostrabile: non perché sia l’unico criterio, ma perché consente a chi eroga di stimare con precisione la capacità di rimborso e fissare l’importo della rata in rapporto al budget reale. Da qui nasce la grande distinzione tra chi ha una busta paga e chi non ce l’ha.

In Italia, oltre al reddito, contano lo storico creditizio (le segnalazioni nei principali SIC come CRIF), la stabilità del lavoro, l’eventuale presenza di garanzie aggiuntive e la percentuale di indebitamento già in essere.

Conoscere le regole del gioco aiuta a scegliere la soluzione giusta fin dal principio, evitando preventivi respinti o condizioni troppo care rispetto al beneficio che si cerca.

Se si ha una busta paga: prodotti, requisiti e margini di manovra

Per dipendenti a tempo indeterminato, la via più lineare è il prestito personale “non finalizzato”, cioè senza obbligo di giustificare la spesa. L’importo viene calibrato sulla retribuzione netta e sul rapporto rata/reddito: in genere gli istituti puntano a non superare il 30-35% del netto mensile sommando tutte le rate in corso. I documenti tipicamente richiesti sono:

  • CUD/Certificazione Unica
  • ultime buste paga
  • documento e codice fiscale
  • un estratto conto per fotografare le uscite ricorrenti.

Il prestito personale può essere richiesto autonomamente, recandosi presso la propria banca o, meglio ancora, valutando contemporaneamente più preventivi con strumenti di comparazione online specializzati, come ad esempio Prestiti.it o PrestitiOnline, per trovare l’istituto finanziario che offre le condizioni più vantaggiose per le proprie necessità di credito.

Un’opzione popolare per chi è dipendente pubblico o privato con contratto stabile, è la formula del prestito personale con cessione del quinto. Con questa soluzione, la rata viene trattenuta direttamente sulla busta paga dal datore di lavoro e non può superare un quinto dello stipendio netto, rendendo pratici e sostenibili i pagamenti mensili.

Di norma è obbligatoria una polizza a tutela del rischio vita/impiego. La cessione del quinto è accessibile anche ai pensionati (con trattenuta sul rateo pensionistico), spesso con tassi più prevedibili e una valutazione meno rigida dello storico creditizio, perché la garanzia di rimborso è incorporata nella modalità di pagamento.

Per acquistare un bene specifico, invece, il finanziamento finalizzato proposto dal negozio o dall’e-commerce può essere una buona soluzione, grazie a promozioni sulla merce, tassi agevolati, “tasso zero” reale ecc. È bene però fare attenzione a spese accessorie e assicurazioni facoltative: fanno la differenza nel costo complessivo.

Senza busta paga: chi può ottenere credito e con quali garanzie

Non avere una busta paga non significa automaticamente essere esclusi. Significa, più precisamente, non percepire un reddito da lavoro dipendente continuativo. Le strade cambiano in base alla situazione.

Un lavoratore autonomo o libero professionista ha un reddito, ma deve dimostrarlo. Per farlo, può optare per la dichiarazione dei redditi (modello Redditi/730, F24, estratti conto). In questi casi molte banche erogano prestiti personali standard, ma la politica di rischio è più selettiva: servono storicità di attività, regolarità dei versamenti e una liquidità adeguata sui conti. È normale che gli importi approvati siano più prudenti e che venga richiesto un piccolo “cuscinetto” di risparmio.

Nel caso di studenti, neo-assunti con contratto precario o discontinuità lavorative, spesso l’accesso passa da un garante. Il prestito con garante prevede un coobbligato con reddito stabile (genitore, familiare) che si impegna a pagare in caso di insolvenza. È una garanzia potente, ma va valutata con responsabilità da chi firma, perché gli effetti in caso di ritardi ricadono anche sul suo merito creditizio.

In presenza di patrimoni o entrate alternative, esistono formule “secured”. Il prestito su pegno, per esempio, consente di ottenere piccole somme lasciando in deposito beni preziosi; è rapido e non richiede analisi creditizie complesse, però gli importi sono contenuti e i costi vanno compresi bene.

La Vera Cronaca

La Vera Cronaca, giornale online libero e indipendente

Ultimi Inseriti