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Questione di Patria: Mazzini e l’Italia

Ecco i fatti. L’on. Franceschini ha manifestato alla corrente del presidente della Camera Gianfranco Fini, che ha in animo di presentare degli emendamenti migliorativi al disegno di legge sulle intercettazioni, la possibilità di far convergere su essi anche i voti del Partito Democratico al fine di farli passare per l’approvazione. Dopo poco, viene una risposta a tale proposta da parte dell’on. Italo Bocchino, vicecapogruppo Pdl alla Camera. Eccola:
Ci fa piacere sapere che Franceschini e il Pd condividono posizioni di destra sulla legalità e che sulle intercettazioni si dicono disponibili a convergere nel corso dell’iter parlamentare, ma l’opposizione deve aver chiaro che l’obiettivo e’ portare il Pdl sulle nostre posizioni perchè aderenti al parere degli elettori di riferimento e non spaccare il partito con la complicità tattica degli avversari politici“.

 

 

 

Le parole di Giuseppe Mazzini:

Riteniamo doveroso entrare nella “questione” per ricordare i motivi di elevata importanza che rendono un accordo tra le parti indispensabile. Riferiamo, a questo proposito, le parole di uno dei Padri fondatori della nostra Patria, Giuseppe Mazzini: 

Non v’ illudete a compiere, se prima non vi conquistate una Patria, la vostra emancipazione da una ingiusta condizione sociale; dove non è Patria, non è Patto comune al quale possiate richiamarvi: regna solo l’egoismo degli interessi, e chi ha predominio lo conserva, dacchè non v’è tutela comune a propria tutela.
Non vi seduca l’idea di migliorare, senza sciogliere prima la questione Nazionale, le vostre condizioni materiali: non potete riuscirvi. Le vostre associazioni industriali, le consorterie di mutuo soccorso, son buone com’opera educatrice, come fatto economico: rimarranno sterili finchè non abbiate una Italia….

La Patria è una comunione di liberi e d’uguali affratellati in concordia di lavori verso un unico fine. Voi dovete farla e mantenerla tale. La Patria non è un  ‘aggregato’ è una associazione’. Non c’è dunque veramente Patria senza un Diritto uniforme. Non c’è Patria dove l’uniformità di quel Diritto è violata dall’esistenza di caste, di privilegi, d’ineguaglianza – dove l’attività di una porzione delle forze e facoltà individuali è cancellata o assopita – dove non è principio comune accettato, riconosciuto, sviluppato da tutti: v’è non Nazione, non popolo, ma moltitudine, agglomerazione fortuita d’uomini che le circostanze riunirono, che circostanze diverse separeranno“. Come si legge, non è una questione di destra o di sinistra, è una questione di Patria.

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Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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