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Pannolini lavabili: il futuro ecosostenibile che arriva dal passato

Addio usa e getta e bentornati pannolini lavabili. Quello che sembra un salto indietro di almeno 50 anni potrebbe rappresentare, in un futuro nemmeno troppo lontano, un vero balzo in avanti verso un mondo più ecosostenibile. Sono sempre di più i genitori che scelgono per i figli pannolini lavabili e riutilizzabili innumerevoli volte al posto dei classici usa e getta.
Le motivazioni alla base di questa scelta sono molteplici, e tutte molto valide. Al primo posto, non necessariamente per importanza, l’etica nei confronti dell’ambiente, verso cui c’è (per fortuna) un’attenzione crescente in tutto il mondo. Secondo le stime di Altroconsumo, lo smaltimento di un singolo pannolino usa e getta richiede all’incirca 500 anni, uno dei rifiuti più difficili da trattare.
Considerando che, in media, un bambino produce all’incirca 6000 pannolini nei primi tre anni di vita, il risultato è pari, per un singolo bambino, a oltre una tonnellata di rifiuti non differenziabili, l’equivalente -riporta l’associazione- di una pila alta come la torre di Pisa, giusto per rendere meglio l’idea.

Pannolini usa e getta: quanto inquinano

Quando i pap (prodotti assorbenti per la persona) finiscono negli inceneritori, inoltre, è necessario un trattamento preventivo specifico per motivi igienici e per permettere al materiale di bruciare correttamente. La loro degradazione rilascia nell’ambiente sostanze chimiche nocive, tra cui sodium polyacrilate, tributyl-stagno (TBT), diossina, xylene, ethylbenzene, styrene, isopropylene”,
Altro beneficio: la scelta di un cambio pannolino green comporta un notevole risparmio economico. Settimanalmente un bimbo consuma in media un pacco di pannolini da 10€, per una spesa annuale complessiva di oltre 500€. Costi che raddoppiano o triplicano se si hanno più figli. Gli usa e getta, infine, sono spesso la causa di irritazioni e dermatiti molto fastidiose per il piccolo, che in alcuni casi possono trasformarsi in vere e proprie infezioni batteriche da curare con appositi farmaci. Un rischio quasi completamente assente con i lavabili, realizzati in tessuti naturali e traspiranti e di conseguenza molto più delicati sulla pelle e molto meno irritanti. Ma come funziona, praticamente, il mondo dei pannolini lavabili?

Pannolini lavabili: come funzionano

Chi immagina genitori affranti e nervosi piegati tutto il giorno sul lavandino a lavare pannolini a ripetizione è fuori strada. Questa immagine, in effetti, è quella che più rappresenta la resistenza culturale delle famiglie: un onere aggiuntivo ai tanti impegni che l’arrivo di un bebè comporta. Tuttavia si tratta, appunto, soltanto di una rappresentazione mentale fuorviante.
I pannolini lavabili oggi si sono evoluti e garantiscono la stessa vestibilità e leggerezza dei monouso. A spiegare tutto nel dettaglio è Ciripa’ un’associazione di promozione sociale nata da un gruppo di genitori che ha usato o sta usando i lavabili per i propri figli e il cui scopo è quello di fornire ogni tipo di informazione sull’uso di questi pannolini presso famiglie, personale sanitario e amministrazioni pubbliche.
È sufficiente un kit composto da circa venti pannolini lavabili (e utilizzabili anche per il secondo o terzo figlio), un detersivo ecologico, un bidone o una sacca dove riporre i pannolini sporchi e la lavatrice. I pannolini sporchi vanno direttamente nel bidone (quello con la cacca va prima sciacquato) e ogni due o tre giorni si fa un prelavaggio cui aggiungere, una volta terminato, il resto del bucato del bambino da lavare a 40 o 60 gradi. Stop.
Avendo circa venti lavabili non si corre mai il rischio di rimanere senza. Dove acquistarli? O nelle apposite pannolinoteche, negozi specializzati nella vendita di pannolini lavabili (per altro con aziende produttrici made in Italy), oppure online.

Per approfondimenti e ulteriori informazioni: nonsolociripa.it/

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Laureata in Storia dell'Arte. Blogger e viaggiatrice instancabile.

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