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Lampadine alogene addio: cosa cambia da Settembre

Dal primo settembre non è più possibile produrre le lampadine alogene, ovvero quelle tradizionali e comunemente utilizzate negli anni passati. Si tratta di una data considerata storica dagli addetti ai lavori e di grande significato per gli ambientalisti.
Il bando attuato dall’Unione Europea, infatti, potrebbe comportare un passo in avanti significativo in direzione di un ambiente più pulito. A motivare l’attuazione della direttiva 244, emanata a livello continentale nel corso del 2009, sono state una serie di considerazioni di non poco conto, a partire dalla palese inefficienza messa in evidenza dalle alogene rispetto alle lampadine di ultima generazione, ovvero Led (acronimo di Light Emitting Diode).
Basti pensare in tal senso come la classe energetica che le caratterizza è la D, un livello effettivamente molto basso rispetto all’A++ di quelle più efficienti. Una differenza tale da essere avvertita soprattutto a livello di consumi, cinque volte più alti.

Quanto si risparmia con le lampadine a Led

Secondo i calcoli condotti dall’ENEA, con questa mossa l’Unione Europea sarà in grado di risparmiare ogni dodici mesi l’equivalente del consumo elettrico dell’Intero Portogallo. Se i vantaggi a livello di consumi sono del tutto evidenti, non meno concreto è l’aiuto che l’eliminazione delle lampadine alogene sarà in grado di fornire ad un ambiente in perenne affanno.
Sempre in base ai calcoli effettuati, sarà infatti possibile risparmiare, nel lasso di tempo da oggi sino al 2025 oltre 15 tonnellate di anidride carbonica. Estremamente significativo anche il risparmio di carattere finanziario collegato a questo provvedimento. Ogni famiglia, infatti, potrà giovarsi di una riduzione di spesa pari a circa 115 euro durante il normale corso di vita delle nuove lampadine.
Se queste ultime costeranno di più, occorre anche tenere presente come la loro aspettativa di vita sia quattro volte maggiore rispetto a quelle classiche. Si passerà così dai circa cinque anni delle alogene ai venti e passa garantiti dai nuovi prodotti.

I vantaggi per l’ambiente

Si tratta di un ulteriore passo in avanti a livello ambientale, se si pensa che già nel corso del 2012 l’Unione aveva provveduto a mettere al bando le lampadine a incandescenza, accusate di consumare eccessivamente. L’entrata in vigore del provvedimento era stata rimandata peraltro di un biennio e non comporta il divieto di commercializzare gli esemplari di alogene che compongono le scorte rimanenti.
Queste ultime potranno infatti essere vendute sino al pratico esaurimento delle scorte, mentre il bando nella fase iniziale riguarderà i produttori. Secondo gli esperti, quindi, prima della definitiva uscita di scena di questa tipologia occorrerà attendere perlomeno il 2023. Mentre non sarà più possibile trovare nelle rivendite le lampade a filamento di tungsteno, ovvero le più diffuse in assoluto sino a questo momento.

Le ricadute sull’occupazione

Occorre infine sottolineare come il ricambio previsto dal provvedimento, almeno nelle previsioni degli analisti, dovrebbe avere ricadute positive anche a livello occupazionale, almeno in ambito europeo. Si prevede infine un effetto positivo nei confronti dell’attacco portato dai produttori esterni, che hanno portato avanti in questi anni politiche commerciali estremamente aggressive facendo leva però su prodotti di scarsa qualità.
Non solo quindi vantaggi per i consumatori in termini di risparmi; ma anche una ricaduta effettiva sull’ambiente, questione da qualche anno salita agli onori della ribalta. Ed a livello occupazionale, dato che si assisterà alla nascita di un nuovo settore con tutte le conseguenze del caso.

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Giornalista scomodo - "L'unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede..."

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