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Cene per single e speed date: è boom dopo il lock down

La condizione di single può essere interpretata in due modi: come una sorta di benedizione per chi ha la costante voglia di conoscere nuove persone, oppure come una maledizione per chi avverte la mancanza di un’anima gemella.
In entrambi i casi sono sempre più frequenti gli eventi tesi a mettere in contatto persone che non vantano un legame stabile. Una tendenza cresciuta con la diffusione del web, grazie alla proliferazione di siti, portali, app, per conoscersi, fare amicizia, far nascere qualcosa di più grande.
Tra gli eventi maggiormente battuti e ricercati sul web ce ne sono alcuni che vanno a gonfie vele: si parla delle cene riservate ai single e degli speed date. Sacrificati per lunghi mesi a causa del Covid, ora tornano a fare capolino, anche grazie alle vaccinazioni di massa, e a raccogliere una miriade di partecipanti, interessati a promuovere quel contatto umano parzialmente mancato nella parte iniziale della pandemia.

Le cene per single: come funzionano

Le cene per single sono una sorta di variante delle normali cene tra amici. In questo caso, però, gli organizzatori fanno in modo da varare eventi assolutamente bilanciati, con un pari numero di appartenenti ai due sessi.
Ognuno dei partecipanti viene dotato di un numero identificativo, che fa da punto di riferimento per il giudizio successivo, espresso all’interno di apposite schede. Il principio base è quello che permette ad ognuno di essi di conoscere tutti gli altri partecipanti di sesso opposto, tra una pietanza e l’altra.
Una volta terminata la cena, sarà lo staff ad incaricarsi di ritirare le schede e a mettere in contatto coloro che si sono trovati vicendevolmente a proprio agio. Questi potranno in tal modo approfondire la propria conoscenza, ove intendano farlo.

Speed date: anche in Italia spopola la moda proveniente dagli States

L’alternativa più nota alle cene per single è rappresentata anche nel nostro Paese dai cosiddetti speed date. Ovvero quegli eventi nati negli Stati Uniti con il preciso intento di mettere in contatto persone non impegnate da legami sentimentali. Contatti che non devono necessariamente sfociare in una relazione, ma i quali possono essere preziosi nell’ottica di socializzare.
Il primo speed date della storia è considerato quello tenutosi nel 1998 al Pete’s Cafè di Beverly Hills ed è stato poi ripreso da varie agenzie sino a diventare un vero e proprio fenomeno di costume, come del resto testimoniato da film e fiction provenienti da oltreoceano.
Lo speed date è naturalmente arrivato anche in Italia, con le stesse modalità. Che prevedono una postazione a sedere per la metà dei partecipanti e la possibilità per gli altri, solitamente di sesso opposto, di interloquire con loro per pochi minuti, in modo da capire se esistano i margini per approfondire la conoscenza e l’interesse a farlo.
Anche in questo caso non manca un momento conviviale, rappresentato dal buffet conclusivo, in cui i partecipanti avranno modo, ove lo vorranno, di proseguire il rapporto instaurato in precedenza.

Come partecipare a Speed date e cene per single

Si tratta, in entrambi i casi, di modelli molto diffusi per fare conoscenza, con l’obiettivo di fare amicizia ma anche di venire in contatto con persone del sesso opposto. Una tendenza molto diffusa che, come si diceva, oggi è facilitata dalla proliferazione del web. In rete si trovano tantissime app, oltre a siti, portali e forum specializzati all’interno dei quali ci si può iscrivere per andare poi a ricevere news periodiche con inviti per partecipare ad eventi di questo genere.
Solitamente è sufficiente prenotare direttamente tramite app o mail, presentarsi di persona presso il luogo preposto e versare quindi la quota di partecipazione (che solitamente è più o meno pari a quella di una cena). Modalità nuove, alternative, spesso anche utili, per fare amicizia e conoscere persone di sesso opposto, adatte a chi abbia difficoltà a farlo nella vita reale per motivi di lavoro, di carattere o per qualsiasi altra ragione.

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Giornalista scomodo - "L'unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede..."

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