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Alcol: 7,7 milioni di italiani a rischio e sempre più giovani

Dati importanti, in chiaroscuro, quelli raccolti e presentati nella Relazione al Parlamento in materia di alcol e problemi alcol correlati con dati relativi al 2021. Sulla base di questi numeri aumenta il consumo tra le donne e quello occasionale e risultano essere stati presi in carico dai servizi per le dipendenze 63mila alcolisti e 45mila pazienti sono stati ricoverati per patologie alcol correlate.
A presentare ilo tutto, il ministro della Salute Orazio Schillaci che ha parlato anche della “Legge quadro in materia di alcol e problemi alcol correlati”, ovvero la legge 30.3.2001 n. 125. Il tutto è basato sui dati Istat fermi al 2021.

I dati sull’alcol in Italia

La relazione, che può essere scaricata al seguente link https://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato1687947251.pdf, dimostra che, rispetto all’anno precedente, un consumo stabile di alcol nell’anno di riferimento (66,4% nel 2020 e 66,3% nel 2021), mentre si riduce il consumo giornaliero (20,6% nel 2020 e 19,4% nel 2021) e il consumo fuori pasto (31,7% nel 2020 e 30,7% nel 2021); risulta, invece, in aumento il consumo occasionale (45,7% nel 2020 e 46,9% nel 2021).
Tra i giovani il consumo di bevande alcoliche permane una criticità che suggerisce di mantenere alta l’attenzione su questa fascia di popolazione (come avevamo visto nell’inchiesta “Giovani e alcol”). I comportamenti a rischio sul consumo di alcol nella popolazione giovanile sono particolarmente diffusi nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni, con valori più elevati tra i ragazzi, sebbene nel tempo stia aumentando in modo significativo il numero di ragazze in questa fascia di età con comportamenti di consumo a rischio.

Il problema dell’alcol tra i giovani

Nel 2020 il consumo abituale eccessivo, nella fascia di età tra i 18 e i 24 anni era il 2,5%, con valore analogo per maschi e femmine; nel 2021 lo stesso dato nella medesima classe di età è stato il 2,1%. Tra i comportamenti a rischio nel consumo di bevande alcoliche tra i giovani, il binge drinking rappresenta l’abitudine più diffusa e consolidata.
Da ricordare che il binge drinking è un termine che indica l’abitudine di bere alcolici in modo eccessivo e in breve tempo, con l’obiettivo di raggiungere rapidamente l’ebbrezza. Questo comportamento comporta il consumo di una grande quantità di bevande alcoliche in un breve lasso di tempo, spesso durante un’unica occasione o evento sociale.

Tipologie di bevande più amate

Interessante notare come, nel corso degli anni, si sia assistito ad un cambiamento anche delle tipologie di bevande consumate: il ricorso eccessivo al vino ad esempio, o alla birra, è diminuito in quasi tutte le fasce di età, mentre aumenta l’abitudine a consumare altri alcolici insieme al vino e alla birra, specialmente tra le donne di 45 anni e più.
La quota di consumatori di bevande alcoliche aumenta al crescere del titolo di studio conseguito: ciò avviene soprattutto per le donne e, in particolare, in relazione al consumo fuori pasto. Andamento inverso ha, invece, il consumo quotidiano che risulta crescente al diminuire del titolo di studio, soprattutto per gli uomini.

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Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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