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Strutture anziani: quelle denunce per omicidio colposo

Le strutture ricettive per anziani sono spesso al centro dell’attenzione e di controlli a causa di irregolarità varie perpetrate (non in tutte le strutture naturalmente) ai danni di chi vi soggiorna: dai controlli effettuati nel 2010-2011 dai Carabinieri del Nas nelle strutture ricettive per anziani italiane e nelle residenze sanitarie assistenziali, ed illustrati in audizione alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale dal comandante generale Cosimo Piccinno, sono emersi numeri inquietanti:
si parla di 13  denunce per omicidio colposo, contestazione di reati che vanno dall’abbandono di incapace al maltrattamento, all’esercizio abusivo delle professioni sanitarie, arresti, sanzioni penali e amministrative, provvedimenti di chiusura di diverse strutture.

 

Come funziona l’assistenza agli anziani:

Ricordiamo che l’ assistenza agli anziani può essere offerta tramite strutture residenziali o semi-residenziali, ovvero le cosiddette residenze sanitarie assistite (RSA). RSA e Case di Riposo quindi presentano delle differenze: le Residenze Sanitarie Assistenziali (Rsa) sono Istituti di ricovero, pubblici o privati, che accolgono persone anziane non autosufficienti, non più in grado di rimanere al proprio domicilio, a causa delle loro condizioni di salute e di autonomia.
I ricoveri possono essere temporanei o a tempo indeterminato. Le Rsa possono essere pubbliche (del Comune o della Asl), private convenzionate o completamente private. Nella stessa struttura possono esserci sia posti letto in convenzione, sia privati.
Le Case di Riposo sono centri di accoglienza per anziani che non hanno necessariamente problemi di salute, ma che per motivi vari (ad esempio la solitudine) decidono di vivere in una casa con altri anziani; in sostanza sono degli alberghi rivolti a persone anziane autosufficienti o parzialmente autosufficienti e che prevedono anche attività culturali e ricreative, il centro diurno, l’aiuto per l’igiene personale, il lavaggio biancheria e i servizi di sanità di base, quali l’assistenza ambulatoriale.

I numeri sui controlli nelle case di riposo:

Tornando ai numeri forniti nelle scorse ore sulla base di controlli effettuati nel 2010-2011 dai Carabinieri del Nas nelle strutture ricettive per anziani italiane e nelle residenze sanitarie assistenziali, va sottolineato come nelle strutture ricettive per anziani siano stati eseguiti quasi 5 mila controlli e 1.473 siano risultate essere non conformi: 902 sono state le segnalazioni alle autorità amministrative, 14 gli arresti, 1.444 le sanzioni penali, 1.438 quelle amministrative per un totale di 150 strutture cui sono stati apposti i sigilli. Entrando più nello specifico dei reati riscontrati, in 16 casi si è arrivati alla contestazione del reato di sequestro di persona, in 129 di abbandono di incapace, in 51 di maltrattamento, in 236 di esercizio abusivo della professioni sanitarie, e in 13, come detto, addirittura di omicidio colposo.
Per quel che riguarda le residenze sanitarie assistenziali, sono stati 590 i controlli e 154 le non conformità rilevate con 89 segnalazioni alle autorità amministrative e 122 a quelle giudiziarie: qui i provvedimenti di chiusura sono stati 12.
Questi dati fanno tra l’altro da contraltare ad altri, altrettanto preoccupanti, che erano stati diffusi nei mesi scorsi: nell’aprile del 2011 un’indagine dell’Auser (associazione di volontariato e di promozione sociale impegnata nel favorire l’invecchiamento attivo degli anziani) aveva evidenziato come in Italia ci fossero almeno 700 case di riposo per anziani operanti nell’oscurità più totale:
su un totale di 6.715 strutture (dati Auser dello scorso anno) operanti in tutto il nostro paese, di almeno 700 si conosceva ben poco non essendo presenti negli elenchi regionali e comunali di competenza e non operando in regime di accreditamento.

Le principali problematiche delle case di riposo:

Una giungla di servizi e residenze caratterizzata da una carenza di trasparenza e di regolamentazione: così era stata definita la situazione italiana di queste strutture.
Nello stesso periodo, centinaia di controlli dei Nas  in accordo con il ministero della Salute erano stati finalizzati a svolgere un’opera di controllo e monitoraggio sulle strutture ricettive per anziani, verificandone le autorizzazioni ed il rispetto delle prescrizioni, la sussistenza dei requisiti igienico sanitari, le condizioni di degenza degli ospiti, la corretta conservazione di cibi e farmaci, nonché la regolarità delle figure professionali (medici e infermieri) operanti: anche in quel caso erano emerse molteplici irregolarità.
Un universo particolare, quello delle strutture per anziani, che presenta diversi fattori di criticità e dal quale spesso, come certificato da queste indagini, emergono irregolarità: il caso più eclatante è ancora quello della casa di cura Borea a Sanremo, che ha portato all’arresto di 7 persone.
Un caso molto dibattuto, con 3 mesi di indagini della Guardia di finanza che aveva documentato, con tanto di filmati, i maltrattamenti cui erano sottoposti gli anziani ospiti della casa di riposo: immagini vergognose quelle diffuse e che certificavano le violenze, i maltrattamenti e gli insulti cui erano sottoposti gli anziani tenuti anche in condizioni igieniche indecenti e denutriti.
A finire in manette era stata anche Rosalba Nasi, ex presidente della Fondazione Borea di Sanremo e moglie del senatore Gabriele Boscetto (Pdl): la donna, detenuta ai domiciliari con l’ accusa di non aver denunciato gli abusi di cui sarebbe stata a conoscenza, è stata rimessa in libertà proprio nelle scorse ore.

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