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Coppie omosessuali: adozioni lesive per salute psicologica del bambino?

L’11 gennaio 2013 con la sentenza 601 la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di un padre che contestava l’affidamento del figlio all’ex compagna, convivente con un’altra donna:
“Non sono poste certezze scientifiche o dati di esperienza, bensì il mero pregiudizio che sia dannoso per l’equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale”.
In questi termini la Corte ha espresso la sua contrarietà alla vicenda. “Sentenza storica”, così è stata definita dall’Arcigay. Di parere opposto risulta, invece, essere la comunità dei vescovi per i quali le sentenze del Tribunale non possono costruire una civiltà.
Elton John e Ricky Martin sono solo due delle numerose celebrità omosessuali che hanno deciso, con il proprio compagno, di diventare genitori.

 

Due genitori dello stesso sesso:

Al di là di quelle che possono essere le critiche mosse verso una tale decisione o di quello che può presentarsi come un’ulteriore spunto per un banale gossip, ciò che, invece, occorre chiedersi è se e in che modo avere due genitori dello stesso sesso possa incidere sulla vita futura di un bambino. Innumerevoli sono stati i pareri espressi a riguardo e le ricerche condotte sulla questione.
Quella che sembra essere maggiormente vicina al “problema” (definito tale da quanti considerano l’assenza di un padre o di una madre e la presenza di due madri o di due padri una vera e propria minaccia) è l’associazione delle Famiglie Arcobaleno, che si occupa ormai dal 2005 di omogenitorialità. Esemplificativo dei loro studi è lo slogan “E’ l’amore che fa una famiglia”.
La presidente dell’associazione, Giuseppina La Delfa, spiega: “I risultati delle ricerche psicologiche hanno documentato come il benessere dei membri dei gruppi familiari non sia tanto legato alla forma che il gruppo assume, quanto alla qualità delle dinamiche relazionali che si attualizzano al suo interno”.
Un’iniziativa fondamentale è stata la realizzazione del documentario “Il lupo in calzoncini corti”, che nel 2010 è stato trasmesso su Doc3. Si tratta di un progetto realizzato soprattutto grazie al sostegno del pubblico, che ha acquistato il Dvd prima che questo fosse realmente terminato. Nel documentario vengono presentate tre famiglie omosessuali, tutte con almeno un figlio, e vengono, soprattutto, mostrati dei bambini del tutto consapevoli della propria situazione e per nulla turbati o malsani, come, invece, molti insistono ad affermare.

 

Ripercussioni negative sulla salute del bambino:

Infatti, proprio tra i fautori di un’eventuale ripercussione negativa sull’educazione del bambino vi è il presidente della Società italiana di pediatria preventiva e sociale, Giuseppe di Mauro, il quale durante una trasmissione televisiva su Youtube ha dichiarato che “i figli di gay sono tendenzialmente ad alto rischio di problemi sicuramente psicosomatici, neuropsichiatrici e di depressione”.
Le domande a questo punto sorgono spontanee: è più lesivo per la salute di un bambino crescere in una famiglia sempre presente e affettuosa, formata da due genitori dello stesso sesso, oppure essere circondati da due genitori, di sesso opposto, però incapaci di offrire l’amore necessario per una buona educazione del bambino?
Contraria a questa constatazione è una delle più recenti ricerche condotta facendo riferimento ad un campione molto più esteso a livello nazionale e prestando attenzione al parere dei figli.
Si sta qui parlando dell’indagine del sociologo dell’Università del Texas, Mark Regnerus. Questi, oltre a contestare le ricerche sin ad oggi portate a termine perché basate su un campione di popolazione molto ridotto che quindi non consente una sua generalizzazione, riporta dati alquanto sconvolgenti:
il 12% dei figli di coppie omosessuali pensa al suicidio, il 40% sono favorevoli e inclini al tradimento, il 19% ricorre spesso alla psicoterapia e ciò che appare ancor più sorprendente è che questo possa avere delle conseguenze anche sul proprio stato lavorativo, il 28% sono disoccupati mentre risulta esserlo solo l’8% dei figli di coppie eterosessuali.

Vivere in una famiglia con 2 genitori dello stesso sesso:

Insomma sono conseguenze disastrose quelle previste per chi vive con due padri o due madri: criminalità e violenza sembrano essere componenti fondamentali e onnipresenti delle loro vite. Non si sono fatte attendere le proteste contro il sociologo dell’Università del Texas, eppure le sue sembrano essere idee ancora ampiamente condivise.
In Italia non esiste ancora una legge
che riconosca alle coppie omosessuali il diritto di adottare figli. Quello che si intende dimostrare è che ogni persona vive a suo modo la propria vita, costruisce un’immagine di sé del tutto soggettiva e assolutamente insindacabile o irriducibile a teoria universale.
Vivere in una famiglia omosessuale deve essere considerato un fattore discriminante o un presupposto per ghettizzare una categoria umana? O siamo concordi nell’affermare che il fondamento di una famiglia è l’amore indipendentemente da genere e colore? Ciascuno è libero di farsi la propria opinione.

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Scritto da

La Vera Cronaca, giornale online libero e indipendente

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