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Altra truffa a disabili: malati di Alzheimer maltrattati

Come già fatto in passato dalle pagine di questo giornale torniamo a denunciare la situazione di gravi maltrattamenti di disabili mentali, soprattutto anziani malati tenuti in apposite strutture.
Dai numeri forniti alcuni mesi fa sulla base di controlli effettuati nel 2010-2011 dai Carabinieri del Nas nelle strutture ricettive per anziani italiane e nelle residenze sanitarie assistenziali, era emerso che su quasi 5 mila controlli eseguiti 1.473 siano risultate essere non conformi.
In 16 casi si era arrivati alla contestazione del reato di sequestro di persona, in 129 di abbandono di incapace, in 51 di maltrattamento, in 236 di esercizio abusivo della professioni sanitarie, e in 13, come detto, addirittura di omicidio colposo ( Strutture anziani: quelle denunce per omicidio colposo ).
Ebbene è di poche ore fa la notizia di un’altra truffa con tanto di maltrattamenti di disabili mentali avvenuta in Sardegna e che ha visto protagonisti anche nomi importanti: ci sono infatti anche un consigliere regionale del Pdl sardo, Antonello Peru, e 4 medici, tra le 15 persone arrestate dai carabinieri nel Sassarese e nella penisola.
Le ipotesi di reato vanno dall’associazione a delinquere finalizzata alla truffa a maltrattamenti di disabili mentali, sequestro di persona e lesioni personali.

 

Malati di Alzheimer maltrattati in strutture lager:

Cosa è successo esattamente? Sarebbero stati truffati, maltrattati e vessati almeno 30 malati di Alzheimer, i Carabinieri durante mesi di indagini hanno documentato le torture ed i comportamenti in questione. Il tutto era incentrato su una sorta di “protocollo terapeutico” ideato da 2 dei 4 medici neurologi finiti agli arresti e che si proponeva coma fantomatica cura per il morbo in questione e per tutte le forme di demenza. Nei fatti tuttavia, altro non era che un concentrato di gravissime violenze fisiche e psicologiche nei confronti dei pazienti.
Dall’indagine dei Carabinieri è emerso come gli arrestati (15 persone in tutto, ad oggi, tra i quali 4 medici e il consigliere regionale Pdl, Antonello Peru) avessero allestito appartamenti-lager in provincia di Sassari dove torturavano, picchiavano e sottoponevano a maltrattamenti fisici e psichici i malati di Alzheimer: il tutto come detto, secondo i dettami di una improbabile terapia guaritiva.
Tra gli arrestati dunque, anche un consigliere regionale esponente del Pdl sardo Antonello Peru che, secondo l’accusa, si sarebbe adoperato per la stipula di una convenzione tra la Asl di Sassari e l’associazione onlus Aion: questa associazione (Associazione italiana operativa neuropsichiatrica) intorno alla quale ruota tutta l’inchiesta, era una onlus anche se, in base a quanto emerso, perseguiva evidenti finalità lucrative.
Gli indagati realizzavano infatti profitti grazie alle visite specialistiche (dai 60 ai 120 euro), alle donazioni obbligate dei familiari ed alle vendite di libri. Sempre sotto la copertura formale dell’associazione, due dei neurologi finiti in carcere avevano concepito il fantomatico “protocollo terapeutico”, sostenuto come efficace terapia contro il morbo di Alzheimer.

 

Il coinvolgimento del consigliere regionale:

La figura del consigliere regionale, Antonello Peru (Pdl), entra in gioco proprio in riferimento alla fantomatica Onlus: infatti secondo gli inquirenti, Peru si sarebbe adoperato per fare stipulare una convenzione tra la Asl di Sassari e l’associazione Aion al fine di ottenere una concessione di locali nell’ospedale Alivesi di Ittiri: oltre che per la stesura da parte della Asl di un bando per la ricerca scientifica in modo che risultasse vincitrice la stessa Aion.
L’esponente politico è adesso agli arresti domiciliari con l’accusa di aver favorito l’associazione facendo pressione affinché la stessa ottenesse l’accredito della Asl e fondi pubblici.
Un’altra pagina vergognosa tesa allo sfruttamento e maltrattamento di disabili mentali, nello specifico malti di Alzheimer, che fortunatamente è stata scoperta dai Carabinieri: una storia già vista, sulla falsa riga di quanto accaduto nei mesi scorsi nella casa di cura Borea a Sanremo e di cui avevamo dato notizia ( Strutture anziani: quelle denunce per omicidio colposo ).
Anche in quel caso, dopo mesi di violenze ed umiliazioni subìte dai malati ricoverati nella struttura, gli inquirenti erano riusciti a fare irruzione arrestando i responsabili. A fronte di questi casi nei quali i responsabili vengono smascherati ed assicurati alla giustizia, ci si chiede naturalmente quante siano le realtà simili sommerse che rimangono nel buio. E quanti altri disaibili sono costretti a sopportare episodi come quelli appena raccontati.

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