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Sfiducia costruttiva, significato nel linguaggio politico

parlamento

In politica, soprattutto quando si parla di riforme costituzionali, il concetto di sfiducia costruttiva torna in auge regolarmente come una potenziale soluzione ai problemi di instabilità governativa che affliggono diversi sistemi parlamentari.

Con questo termine non ci si riferisce solo a una semplice sfiducia al governo in carica, ma rappresenta un meccanismo più complesso e finalizzato alla stabilità, inserendosi nel più ampio contesto della razionalizzazione del parlamentarismo.

Cos’è la sfiducia costruttiva

La sfiducia costruttiva è un istituto costituzionale che, a differenza della mozione di sfiducia tradizionale, impedisce a un parlamento di votare la sfiducia al governo in carica se non contemporaneamente elegge o concede la fiducia a un nuovo governo o a un nuovo capo del governo designato.

In altre parole, la mozione di sfiducia non può essere puramente negativa (cioè volta a far cadere un governo senza proporre un’alternativa), ma deve essere “costruttiva“, ovvero presentare già una soluzione per la successione al potere esecutivo.

L’obiettivo primario di questo meccanismo è quello di garantire la stabilità governativa e prevenire le crisi, ossia situazioni in cui un governo cade senza che esista una chiara maggioranza alternativa, aprendo periodi di incertezza politica o ai classici governi tecnici di italica esperienza.

Si cerca quindi di evitare che una “maggioranza negativa” (cioè un’eterogenea coalizione di partiti che si oppongono al governo ma non riescono a trovare un accordo su un’alternativa) possa paralizzare l’azione di governo.

Le origini e i modelli più noti

La sfiducia costruttiva trova origine nelle esperienze post-belliche di alcuni paesi europei, in particolare la Germania.

Il Grundgesetz (Legge Fondamentale) della Repubblica Federale di Germania, adottato nel 1949, è stato il primo e più celebre ordinamento a introdurre la sfiducia costruttiva (articolo 67). L’esperienza della Repubblica di Weimar, caratterizzata da una profonda instabilità governativa dovuta alla facilità con cui i governi potevano essere sfiduciati, spinse i costituenti tedeschi a cercare meccanismi di “razionalizzazione” del parlamentarismo.

In Germania, la sfiducia costruttiva (chiamata konstruktives Misstrauensvotum) prevede che il Bundestag possa esprimere la sfiducia al Cancelliere solo se, contemporaneamente, elegge a maggioranza assoluta un successore. Se la mozione di sfiducia costruttiva è approvata, il Cancelliere in carica decade automaticamente e il nuovo eletto assume l’incarico, con una procedura che è stata pensata per rafforzare la posizione del governo e del suo maggiore rappresentante, rendendo molto difficile la loro caduta.

Da quando è stata introdotta, la sfiducia costruttiva nel paese tedesco è stata utilizzata solo in due occasioni, nel 1972, col tentativo fallito di sfiducia al Cancelliere Willy Brandt, e nel 1982, con il successo della mozione che portò Helmut Kohl a succedere a Helmut Schmidt, segnando un passaggio di poteri senza ricorrere a elezioni anticipate immediate.

L’efficacia della sfiducia costruttiva in Germania è spesso attribuita anche al sistema elettorale tedesco e al ruolo dei partiti, che tendono a formare coalizioni più stabili e disciplinate.

La sfiducia costruttiva in Spagna

Anche la Spagna ha adottato la sfiducia costruttiva nella sua Costituzione del 1978. Similmente al modello tedesco, una mozione di sfiducia al Presidente del Governo deve includere un candidato alternativo. Se la mozione è approvata, il candidato proposto diventa automaticamente Presidente del Governo.

Tuttavia, l’esperienza spagnola ha avuto un percorso leggermente diverso. Sebbene l’intento fosse simile a quello tedesco, la prassi ha mostrato una maggiore difficoltà nella sua applicazione efficace. La prima e finora unica mozione di sfiducia costruttiva approvata in Spagna è avvenuta nel 2018, quando Pedro Sánchez è riuscito a sfiduciare Mariano Rajoy, diventando il nuovo Presidente del Governo.

Questo evento ha dimostrato la potenzialità dell’istituto, ma anche la sua rarità e la necessità di condizioni politiche molto specifiche per il suo successo. Le critiche in Spagna hanno talvolta riguardato la percezione che l’istituto possa non sempre favorire una reale stabilità, soprattutto in contesti di alta frammentazione politica, come illustrato da alcune analisi accademiche.

Oltre a Germania e Spagna, altri paesi hanno inserito la sfiducia costruttiva nei loro ordinamenti costituzionali come Belgio (dal 1993), Albania (dal 2008), Lesotho, Polonia, Slovenia, Ungheria e Israele. In ciascuno di questi contesti, l’applicazione e l’efficacia dell’istituto possono variare a seconda del più ampio sistema politico, elettorale e partitico.

Il dibattito in Italia

In Italia, dove la Costituzione prevede la mozione di sfiducia “semplice(senza l’obbligo di indicare un successore), la sfiducia costruttiva è un tema ricorrente nel dibattito sulle riforme istituzionali. La frequente instabilità dei governi italiani, con numerose crisi politiche che hanno portato a cambi di esecutivo o a elezioni anticipate, ha spinto molti a considerare l’introduzione di questo meccanismo come un possibile rimedio.

L’articolo 94 della Costituzione italiana stabilisce che il Governo deve avere la fiducia delle due Camere e che ciascuna Camera può revocare la fiducia mediante mozione motivata, con un approccio basato sulla “sfiducia distruttiva“, che può far cadere un governo senza una soluzione immediata per la sua sostituzione.

I sostenitori della sfiducia costruttiva

I sostenitori dell’introduzione della sfiducia costruttiva in Italia argomentano che essa aumenterebbe la stabilità governativa, in quanto costringerebbe le opposizioni a formare un’alleanza coesa su un programma e un leader alternativi prima di tentare di rovesciare il governo in carica, evitando anche periodi di vuoto politico e incertezza, garantendo una transizione più fluida.

Inoltre, potenzierebbe il ruolo del Parlamento, spingendolo a essere più responsabile e propositivo nella gestione delle crisi, obbligandolo a costruire alternative credibili.

Gli oppositori della sfiducia costruttiva

Per gli oppositori, invece, nasce il rischio di “immobilismo”, con l’istituzione che potrebbe rendere eccessivamente difficile far cadere un governo, anche in caso di grave inadeguatezza o perdita di consenso.

In sistemi altamente frammentati come quello italiano, potrebbe essere inoltre estremamente difficile per le opposizioni concordare su un nome alternativo e una maggioranza solida.

Infine, non viene considera una soluzione sufficiente, alla luce di un contesto come il nostro caratterizzato dall’instabilità legata anche a problemi del sistema elettorale Rosatellum, alla cultura politica dei partiti e alle dinamiche interne delle coalizioni.

Matteo Di Medio

Giornalista - Content Manager presso Linking Agency; Caporedattore e Autore presso Giocopulito.it e Influentpeople.it