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Commercio mondiale diamanti: un contrasto ancora irrisolto

I diamanti sono al centro di un’industria globale complessa e multimiliardaria che coinvolge diverse nazioni, attori e controversie. Il commercio di queste pietre preziose presenta da sempre sfaccettature diverse e tra loro nettamente in contrasto, con impatti economici, sociali e ambientali spesso estremamente complessi, oscillanti tra possibilità di sviluppo e gravi problematiche etiche.

Storia e geografia del commercio di diamanti

Le origini del commercio di diamanti risalgono all’India antica, dove le pietre venivano estratte e utilizzate per gioielli e ornamenti. Nel corso dei secoli, il centro di produzione si è spostato in diverse aree del mondo, in base alla scoperta di nuovi giacimenti. Il Sudafrica, ad esempio, ha dominato il mercato per gran parte del XX secolo grazie alle sue ricche miniere di Kimberley. Oggi, la produzione di diamanti è distribuita in diversi paesi, tra cui Botswana, Russia, Canada e Australia.

Estrazione e lavorazione dei diamanti

L’estrazione dei diamanti è un processo complesso e costoso che può avere un impatto significativo sull’ambiente. Le miniere di diamanti possono causare deforestazione, inquinamento delle acque e danni al suolo. Le tecniche di estrazione includono miniere a cielo aperto e miniere sotterranee, entrambe con notevoli implicazioni ambientali e sociali.
Una volta estratte, le pietre preziose grezze vengono classificate in base a diversi criteri, come la dimensione, il colore e la purezza e sottoposte ad analisi ancora più dettagliate e approfondite, spesso con l’ausilio di strumenti e tecnologie molto avanzate, così da accedere allo status di diamanti certificati GIA, IGI o HRD (i 3 principali enti di certificazione dei diamanti riconosciuti a livello internazionale). Vengono poi tagliati e lucidati da abili artigiani per trasformarli in pietre preziose pronte per essere vendute.

Il mercato dei diamanti

Il mercato dei diamanti è altamente segmentato e controllato da un numero limitato di aziende. La De Beers, ad esempio, è considerata uno dei più importanti attori del mercato, dal momento che secondo stime recenti controllerebbe ancora circa il 35% della produzione mondiale di diamanti grezzi.
Il prezzo di un diamante varia da poche centinaia di euro a milioni di euro, in base a diversi fattori come la qualità della pietra, la caratura, il taglio e la sua rarità. I principali mercati di consumo di diamanti sono gli Stati Uniti, la Cina, il Giappone e l’Europa.

Diamanti etici e sostenibili

Negli ultimi anni, è cresciuta la consapevolezza delle problematiche legate al commercio di diamanti, come il finanziamento di conflitti e lo sfruttamento dei lavoratori. I cosiddetti “diamanti di sangue”, estratti in zone di guerra e utilizzati per finanziare attività illegali, hanno portato alla creazione di sistemi di certificazione come il Kimberley Process Certification Scheme (KPCS). Tuttavia, l’efficacia di tali sistemi è stata spesso messa in discussione.
Oltre al problema dei diamanti di sangue, l’industria è stata criticata per il suo impatto ambientale e sociale. L’estrazione dei diamanti può causare danni significativi all’ambiente, mentre le condizioni di lavoro nelle miniere possono essere pericolose e sfruttatrici. In risposta a queste critiche, sono emerse diverse iniziative per promuovere diamanti etici e sostenibili. Tra queste, la certificazione Fairtrade per diamanti garantisce condizioni di lavoro eque e rispettose dell’ambiente lungo tutta la filiera produttiva.

Il futuro del commercio di diamanti

Il commercio di diamanti si trova ad affrontare diverse sfide, tra cui la concorrenza di pietre preziose sintetiche, la crescente attenzione all’etica e alla sostenibilità e l’evoluzione delle preferenze dei consumatori. Le nuove tecnologie, come la stampa 3D, potrebbero rivoluzionare l’industria, creando nuove opportunità e sfide.

De Beers: un gigante con un passato controverso

La De Beers, fondata nel 1888 da Cecil Rhodes, è un’azienda sudafricana che ha avuto un ruolo chiave nello sviluppo del commercio mondiale di diamanti. Per gran parte del XX secolo, l’azienda ha controllato circa il 90% della produzione mondiale di diamanti grezzi, esercitando un monopolio quasi totale sul mercato.

L’evoluzione del mercato

Negli ultimi anni, il dominio della De Beers sul mercato è stato ridimensionato a causa di diversi fattori.

  • Nuove scoperte di diamanti. La scoperta di nuovi giacimenti di diamanti in diverse parti del mondo ha aumentato l’offerta e fatto diminuire il potere della De Beers.
  • Concorrenza di diamanti sintetici. I diamanti sintetici, o diamanti coltivati in laboratorio, stanno diventando una valida alternativa ai diamanti naturali, erodendo la quota di mercato della De Beers.
  • Cambiamenti nelle preferenze dei consumatori. I consumatori sono sempre più attenti all’etica e alla sostenibilità e sono quindi più propensi a scegliere diamanti certificati e provenienti da fonti in grado di dimostrare gli accorgimenti adottati in tutte le fasi dell’attività.

De Beers oggi

La De Beers ha dovuto adattarsi alle nuove sfide del mercato. L’azienda ha diversificato le sue attività, investendo in diamanti sintetici e in altri settori. Si è resa inoltre portavoce e promotrice di molte misure per migliorare la sua reputazione in materia di etica e sostenibilità.

Kimberley Process Certification Scheme: un sistema imperfetto

Il Kimberley Process Certification Scheme (KPCS) è un sistema di certificazione internazionale creato nel 2003 per contrastare il commercio di diamanti di sangue, ovvero diamanti estratti in zone di guerra e utilizzati per finanziare attività illegali.

Come funziona il KPCS

  • I diamanti grezzi devono essere accompagnati da un certificato Kimberley Process che ne attesta l’origine e la conformità al sistema.
  • Le spedizioni di diamanti possono essere esportate solo da paesi partecipanti al KPCS.
  • I paesi partecipanti sono tenuti a implementare un sistema di controllo interno per monitorare la produzione e il commercio di diamanti grezzi.

Punti critici

  • Il KPCS è stato criticato per la sua inefficacia nel contrastare il commercio di diamanti di sangue.
  • Mancanza di trasparenza. Il sistema è considerato poco trasparente e mancano informazioni precise sull’origine di molti diamanti.
  • Conflitti di interessi. La partecipazione al KPCS è volontaria e alcuni paesi con gravi problemi di conflitti e sfruttamento dei lavoratori sono ancora membri del sistema.

I recenti sviluppi

Il KPCS è stato sottoposto a revisione nel 2018 per migliorarne l’efficacia. Sono state introdotte nuove misure, come la certificazione di diamanti a livello di partita e l’obbligo di identificare le miniere di origine.

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Scrittore, giornalista, ricercatore di verità - "Certe verità sono più pronti a dirle i matti che i savi..."

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