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Colonie feline: cosa sono e come funzionano

05/12/2025
colonie feline

Le colonie feline rappresentano una realtà sempre più diffusa nei contesti urbani e periurbani italiani. Questi gruppi di gatti che vivono liberi sul territorio costituiscono un elemento del paesaggio, ma la loro gestione e il loro benessere sono temi che coinvolgono cittadini, associazioni animaliste e istituzioni pubbliche.

Comprendere cosa sono le colonie feline e come funzionano è fondamentale per approcciare in modo consapevole e responsabile la loro esistenza e la loro interazione con l’ambiente umano.

Definizione e caratteristiche di colonia felina

Secondo la definizione adottata da numerose normative regionali e locali, nonché dalle linee guida delle associazioni animaliste riconosciute, una colonia felina è un gruppo più o meno numeroso di gatti che vivono in libertà e stazionano stabilmente in un determinato territorio, pubblico o privato. I felini condividono un ambiente comune, interagiscono tra loro e spesso presentano legami sociali.

Le caratteristiche distintive di una colonia sono certamente la libera circolazione, con gli animali che sono liberi di muoversi all’interno del loro territorio, la stabilità territoriale, occupando un’area specifica in modo continuativo nel tempo.

A questo si aggiungono i legami sociali, con i gatti che all’interno della colonia mostrano interazioni, come la condivisione di risorse (cibo, ripari) e comportamenti di cura reciproca, e l’assenza di un proprietario, in quanto i felini non appartengono a un singolo individuo, sebbene possano essere accuditi da volontari o cittadini.

Tutela giuridica delle colonie feline in Italia

In Italia, le colonie feline godono di una specifica tutela giuridica. La legge quadro nazionale in materia di animali d’affezione (Legge 14 agosto 1991, n. 281) che tra le altre cose, come ad esempio le normative in tema di abbandono, riconosce il diritto dei gatti che vivono in libertà sul territorio di essere sterilizzati a cura delle ASL e di essere restituiti nel loro habitat. Questa legge sancisce il principio del “non allontanamento” dei felini dalle colonie, riconoscendo il loro legame con il territorio e l’importanza della sterilizzazione come metodo etico per il controllo demografico.

Molte Regioni e Comuni hanno emanato normative specifiche che rafforzano la tutela delle colonie feline, definendo le responsabilità delle istituzioni, dei volontari e dei cittadini.

Tra queste troviamo il censimento e la registrazione delle colonie feline presso le ASL o i comuni e la determinazione del referente di colonia, comunemente conosciuto come “gattaro”, un volontario che si occupa della cura e del monitoraggio della colonia, in collaborazione con le autorità competenti.

Inoltre, vengono esplicitate le linee guida per l’alimentazione, la fornitura di ripari e l’assistenza sanitaria dei gatti, oltre ovviamente ai divieti di maltrattamento, allontanamento e spostamento delle colonie.

Come funziona una colonia felina

Il funzionamento di una colonia felina è influenzato da diversi fattori, tra cui la disponibilità di risorse (cibo, acqua, ripari), la densità della popolazione felina, la presenza di minacce (predatori, traffico, maltrattamenti) e l’intervento umano.

La struttura sociale delle colonie può variare a seconda del contesto. In alcune, si osservano gerarchie lineari, con gatti dominanti che hanno accesso prioritario alle risorse. In altre, le dinamiche sono più fluide e basate su affinità individuali. Le femmine spesso formano gruppi più coesi, collaborando nella cura dei cuccioli. I maschi tendono ad essere più territoriali, soprattutto durante la stagione riproduttiva.

La riproduzione è un aspetto fondamentale all’interno delle colonie feline. Senza interventi di controllo, le popolazioni possono crescere rapidamente, portando a problemi di sovraffollamento, competizione per le risorse e aumento del rischio di diffusione di malattie. Per questo motivo, il metodo etico e raccomandato per la gestione delle colonie feline è il programma TNR (Trap-Neuter-Return).

Il programma TNR

Il succitato programma TNR si svolge in tre fasi. Si parte dalla cattura (Trap), con i gatti che vengono catturati in modo sicuro e indolore utilizzando trappole specifiche.

Si passa poi alla sterilizzazione (Neuter/Spay), dove i felini vengono portati presso ambulatori veterinari convenzionati con le ASL o le associazioni per essere sterilizzati. Durante l’intervento, viene praticato un piccolo taglio all’orecchio (ear-tipping) per identificarli come sterilizzati.

Infine, si arriva al rilascio (Return). Dopo un breve periodo di degenza post-operatoria, i gatti vengono riportati nel loro territorio di origine.

Il programma ha dimostrato di essere efficace nel controllare la crescita delle colonie, ridurre i comportamenti legati alla riproduzione (miagolii notturni, lotte), migliorare la salute generale dei felini e diminuire il randagismo a lungo termine.

Alimentazione, igiene e benessere

L’alimentazione delle colonie feline è spesso gestita dai volontari, che forniscono cibo secco o umido in orari regolari. È fondamentale seguire linee guida corrette per l’alimentazione, evitando cibi dannosi e assicurando la disponibilità di acqua fresca.

Anche l’igiene è importante per il benessere dei gatti e per la convivenza con l’ambiente circostante. I volontari possono provvedere alla pulizia delle aree di alimentazione e dei ripari, contribuendo a mantenere l’ambiente salubre.

Collegato a questo punto, fornire ripari adeguati è essenziale per proteggere i felini dalle intemperie, dal freddo e dal caldo. I volontari possono allestire cucce, casette o utilizzare strutture naturali presenti nel territorio, contribuendo concretamente al benessere fisico e psicologico degli animali.

Ruolo dei volontari e delle istituzioni

La gestione delle colonie feline si basa spesso, come detto, sull’impegno di volontari e associazioni animaliste, che dedicano tempo e risorse alla cura, all’alimentazione, alla sterilizzazione e al monitoraggio sanitario dei gatti. La loro collaborazione con le ASL e i comuni è fondamentale per l’attuazione dei programmi di sterilizzazione e per la gestione sanitaria delle colonie.

Le istituzioni pubbliche, invece, hanno la responsabilità in vari ambiti, come l’applicazione e il rispetto delle leggi a tutela delle colonie feline, la promozione e il finanziamento dei programmi di sterilizzazione, e il supporto sanitario e veterinario.

Inoltre, devono sensibilizzare la cittadinanza sul rispetto e la convivenza con le colonie feline, collaborando con i volontari e le associazioni animaliste.

Convivenza con le colonie feline

La presenza di colonie feline può talvolta generare preoccupazioni o conflitti con i cittadini. È importante promuovere una convivenza pacifica e rispettosa, basata sulla conoscenza e sulla comprensione.

Tra i consigli che si possono dare c’è sicuramente il non disturbare o maltrattare i gatti e non allontanarli dalle loro colonie.

Inoltre, la collettività dovrebbe segnalare la presenza di colonie alle autorità competenti o alle associazioni animaliste, così come la presenza accertata di eventuali gatti malati o feriti.

Si dovrebbe infine evitare di lasciare cibo in modo indiscriminato, che può attirare altri animali e creare problemi igienico-sanitari.

Claudia Barbara

Giornalista ed esperta di Digital Marketing

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