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Titoli di Stato, come funzionano e come acquistare

titoli di stato

I titoli di Stato rappresentano uno strumento fondamentale per il finanziamento del debito pubblico di un Paese. In Italia, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) emette periodicamente diverse tipologie di titoli per raccogliere capitali dagli investitori, siano essi privati cittadini, investitori istituzionali o esteri. Questi strumenti finanziari, percepiti generalmente come a basso rischio (sebbene non nullo), offrono un flusso di pagamenti sotto forma di interessi (cedole) e la restituzione del capitale investito alla scadenza.

Comprendere il funzionamento e le modalità di acquisto dei titoli di Stato è fondamentale per chiunque voglia diversificare il proprio portafoglio di investimenti e contribuire, indirettamente, al finanziamento dell’economia nazionale.

Cosa sono i titoli di Stato?

Come appena detto, un titolo di Stato è, in sostanza, un prestito che un investitore concede allo Stato. In cambio di questo prestito, lo Stato si impegna a pagare periodicamente degli interessi e a restituire l’ammontare investito alla data di scadenza del titolo.

La “bassa rischiosità” percepita deriva dalla garanzia implicita dello Stato emittente di onorare i propri debiti e dal rischio praticamente nullo che un Paese possa fallire o andare in “default”, come accaduto ad esempio con i bond argentini

Proprio per questo, è importante sottolineare che il rischio zero non esiste, e fattori come l’inflazione o la stabilità economica del Paese possono influenzare il rendimento reale dell’investimento.

Le principali tipologie di titoli di Stato italiani

Il MEF emette diverse categorie di titoli di Stato, ognuna con caratteristiche specifiche in termini di durata, modalità di pagamento degli interessi e indicizzazione.

I BOT

I BOT (Buoni Ordinari del Tesoro) sono titoli a breve termine con una durata tipica di 3, 6 o 12 mesi. Non prevedono il pagamento di cedole periodiche; il rendimento per l’investitore è dato dalla differenza tra il prezzo di acquisto (sotto la pari) e il valore nominale rimborsato alla scadenza (alla pari) e vengono definiti “zero-coupon“.

I BTP

I BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) sono a medio-lungo termine con scadenze che variano generalmente da 3 a 50 anni. Pagano cedole semestrali a tasso fisso. La quotazione di un BTP può variare nel tempo in base alle condizioni di mercato, influenzando il rendimento effettivo per chi lo rivende prima della scadenza.

I BTP

I BTP i (Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’inflazione europea) sono BTP la cui cedola e il capitale rimborsato a scadenza sono legati all’andamento dell’inflazione dell’area euro, misurata dall’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), offrendo una protezione contro l’aumento dei prezzi. Le cedole sono pagate semestralmente e il tasso è composto da una parte fissa più un coefficiente legato all’inflazione.

I CTZ

I CTZ (Certificati del Tesoro Zero-coupon) sono titoli a medio termine con una durata di circa 24 mesi. Come i BOT, non prevedono il pagamento di cedole periodiche. Il rendimento è dato dalla differenza tra il prezzo di acquisto (sotto la pari) e il valore nominale rimborsato a scadenza (alla pari).

I CCT

Infine, i CCTeu (Certificati di Credito del Tesoro indicizzati all’Euribor a 6 mesi) rappresentano investimenti a medio-lungo termine (generalmente 5 o 7 anni) con cedole variabili, indicizzate al tasso Euribor a 6 mesi maggiorato di uno spread. Sono titolo in grado di offrire un rendimento potenzialmente più elevato in periodi di tassi di interesse in crescita, ma comporta anche una maggiore incertezza.

Come acquistare i titoli di Stato

Esistono diverse modalità per acquistare titoli di Stato, adatte a diverse esigenze e profili di investitore

Si possono acquistare direttamente dal MEF tramite il cosiddetto mercato primario, con il Ministero che colloca periodicamente i nuovi titoli di Stato attraverso aste. I piccoli risparmiatori possono partecipare a queste aste tramite la piattaforma online “e-MID” (per BOT e CTZ) o tramite gli intermediari finanziari (banche e Poste Italiane). Per i BTP, BTP€i e CCTeu, la partecipazione all’asta per i privati avviene generalmente tramite gli intermediari. È necessario avere un conto titoli presso l’intermediario scelto.

In alternativa, l’acquisto può avvenire tramite la propria banca o ufficio postale nel mercato primario e secondario, con le banche e Poste Italiane che agiscono come intermediari sia per i titoli in fase di emissione (mercato primario) che successivamente sul mercato secondario. Rivolgendosi a questi operatori, è possibile ricevere informazioni sulle emissioni in corso e sulle quotazioni dei titoli già in circolazione e l’acquisizione si concretizza tramite un ordine impartito all’intermediario, che provvederà all’esecuzione e all’accredito dei titoli sul conto del cliente.

Infine, si possono usare le piattaforme di trading online, ma solo per il mercato secondario. Online, infatti, esistono numerosi portali ad hoc che consentono l’accesso a quest’ultimo, offrendo la possibilità di acquistare e vendere titoli in qualsiasi momento, in base alle condizioni di mercato. Tuttavia, è fondamentale avere una buona conoscenza di economia, degli strumenti finanziari e dei rischi connessi prima di operare autonomamente su queste piattaforme.

Il mercato primario e il mercato secondario

Nel paragrafo precedente abbiamo citato spesso il mercato primario e quello secondario ed è quindi importante distinguere tra queste due tipologie.

Il mercato primario è il “luogo” in cui i nuovi titoli vengono emessi e venduti per la prima volta agli investitori. La partecipazione avviene, come detto, tramite le aste o tramite gli intermediari che partecipano alle aste per conto dei propri clienti.

Il mercato secondario è, come intuibile, il mercato in cui i titoli già emessi possono essere compravenduti tra gli investitori, offrendo liquidità e permettendo agli investitori di scambiare i propri titoli prima della scadenza, se necessario, o di acquistarne di nuovi in base alle proprie strategie di investimento.

Le quotazioni sul mercato secondario possono variare in base a diversi fattori, tra cui i tassi di interesse di mercato, il rating del Paese emittente e le aspettative degli investitori.

I fattori da considerare prima dell’acquisto

Prima di investire in titoli di Stato, è fondamentale considerare alcuni aspetti essenziali, in primis l’orizzonte temporale, ponendoci domande del tipo “Qual è l’orizzonte temporale dell’investimento?” “Qual è la tolleranza al rischio?”

I titoli di Stato a breve termine come i BOT possono essere adatti per esigenze di liquidità a breve scadenza, mentre i BTP a lunga scadenza possono essere più indicati per investimenti a lungo termine.

A livello di rendimento è bene ricordare che per i titoli di Stato bisogna tenere conto di diversi fattori, tra cui la durata, il tasso di interesse nominale (per i titoli a tasso fisso) e l’inflazione (per i titoli indicizzati). È importante valutare il rendimento offerto in relazione al proprio profilo di rischio e alle alternative di investimento disponibili.

Come detto all’inizio, sebbene considerati a basso rischio, sul mercato secondario sono soggetti al rischio di mercato, esattamente come le altre modalità di investimento. Il loro prezzo può variare in base alle fluttuazioni dei tassi di interesse e ad altri fattori macroeconomici.

Infine, l’aspetto legato alla fiscalità. I redditi derivanti dai titoli di Stato (interessi e capital gain) sono soggetti a una tassazione agevolata in Italia, ed è sempre importante informarsi sulle aliquote fiscali vigenti.

Matteo Di Medio

Giornalista - Content Manager presso Linking Agency; Caporedattore e Autore presso Giocopulito.it e Influentpeople.it