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L’orto sul tetto: la nuova tendenza arriva dall’America

Arriva l’estate e quasi quattro italiani su dieci, il 37%, si dedicano alla coltivazione fai da te di verdure, ortaggi e altre piantine che, se curate nel modo giusto, possono regalare più sapore in tavola. A sottolinearlo è la Coldiretti che cita un rapporto sul tempo libero curato dall’Istat.
C’è anche chi non ha a disposizione un pezzo di terra o un giardino, ma il coltivatore fai da te ha risolto il problema utilizzando il terrazzo o il balcone, e ultima e alquanto curiosa novità, i tetti delle proprie case.
Quella che nel nostro Paese è appunto una novità, in Canada e negli Stati Uniti è già una tendenza dal nome “rooftop farming”: a Montreal, l’azienda Lufa Farms ha iniziato a vendere gli ortaggi e la frutta coltivati sui tetti. I proprietari hanno fatto molto di più: hanno costruito sui tetti una serra di 10mila mq in modo da coltivare tutto l’anno e, attraverso una cooperativa, vendere direttamente ai consumatori.
Un’altra azienda la Bright Farms lavora con grandi catene dei supermercati, per costruire serre sui loro tetti e vendere i prodotti nei locali sottostanti.

 

Frutta e verdura: prezzi alle stelle

Complici la crisi economica che ha portato alle stelle anche i costi di frutta e verdura, o l’assenza nelle zone più urbanizzate di aree coltivabili, questo fenomeno sta iniziando a prendere piede anche in Italia ed è diventato anche oggetto di una proposta di legge. Il parlamentare Gianpiero Bocci del Pd ha depositato alla Camera, nel giugno 2010, la sua idea: un incentivo, nello specifico detrazioni fiscali, per far sì che le nostre città usino gli spazi che non vengono di norma utilizzati e li trasformino in aree verdi con giardini pensili o tetti coperti a verde.
Lo sconto sul fisco si tradurrebbe in una detrazione dall’imposta lorda per una quota pari al 55% degli importi rimasti a carico del contribuente. La proposta di legge prevede anche la creazione, presso il ministero dell’Ambiente, di un “Fondo per la forestazione urbana“, destinato alla diffusione dell’agricoltura urbana, che riceverebbe una dotazione di 50 milioni di euro l’anno, per i primi due anni, dall’entrata in vigore della legge.

 

Orto sul tetto: quali vantaggi

In sostanza quella che in America è, come abbiamo detto, già una tendenza, potrebbe anche essere italianizzata e adattata al nostro paese. La prossima sfida oltreoceano intanto è quella della Grande Mela: secondo il direttore di una ong statunitense, New York ha circa 57 Km² di tetti inutilizzati che, se fossero usati con serre, potrebbero nutrire circa 20 milioni di residenti nell’area metropolitana oltre ad avere un positivo influsso sul bilancio di anidride carbonica dell’intera area. Eh sì, perché ci sono anche i benefici di un positivo impatto ambientale.
Basti pensare che il tetto in erba assorbe fino al 30% delle piogge (che altrimenti finiscono nei canali di scarico), inquina poco e riduce il riscaldamento globale, assorbe raggi nocivi del sole e biossido di carbonio ed è un habitat naturale per gli uccelli.
Un buon sapore a tavola, la diminuzione dei costi, un lavoro fai da te e una migliore qualità dell’aria che respiriamo sono tutti ingredienti per una buona ricetta che potrebbe essere sperimentata su vasta scala anche in Italia, e chissà che un domani i nostri tetti rossi non diventino, con l’ausilio delle serre, “sempreverdi”.

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Giornalista professionista in radio e sul web. "E' un mestiere, ma non come tanti; è un atteggiamento verso la vita".

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