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Sclerosi multipla, parte sperimentazione guidata

Si aprono le porte verso nuove speranze di guarigione dalla malattia della sclerosi multipla che oggi, nonostante i numerosi progressi scientifici, continua a non avere una cura efficace.
La notizia ci viene fornita da Gianvito Martino, Direttore della Divisione di Neuroscienze dell’ospedale San Raffaele di Milano che ha vinto un bando europeo per cercare un farmaco. L’Italia quindi al centro della ricerca conto la sclerosi multipla.
Ma questa non sarà la scoperta di un solo scienziato, di una singola equipe medica o di un unico Paese. Per la prima volta, infatti, le maggiori società scientifiche al mondo hanno deciso di unire le proprie forze e contribuire tutte insieme a dare una svolta nella cura della sclerosi multipla.
A tal fine nasce il progetto BRAVEinMs, cui hanno aderito le più conosciute associazioni nazionali contro la sclerosi multipla, che ha ricevuto un finanziamento di oltre 4.2 milioni di euro.

Come si manifesta la Sclerosi Multipla:

L’intento di questo progetto sembra essere quello di individuare, nel giro di quattro anni, tutti quei farmaci in grado di rallentare e vincere il progredire dello stato più avanzato della sclerosi multipla.
In particolare la sclerosi multipla progressiva è la forma più pericolosa della malattia poiché colpisce, ogni anno, più di un milione di persone. La malattia si presenta come una forma di degenerazione della guaina mielinica che riveste gli assoni, cioè i prolungamenti dei neuroni attraverso i quali è consentita la trasmissione dei segnali nervosi.

Una degenerazione che non si può arrestare:

Con il progredire della patologia questa degenerazione colpisce anche il tessuto celebrale compromettendo l’attività motoria, favorendo la comparsa di deficit cognitivi e neurologici, nonché importanti disturbi alla vista.
Al momento, purtroppo, nessuno studio ha portato alla scoperta di un rimedio capace di combattere la malattia ed assicurare una pronta guarigione malgrado le sperimentazioni che si stanno portando avanti da anni e che hanno riguardato metodi alternativi, come il Metodo Zamboni; ricerche condotte sulle cellule staminali; e anche su sostanze alternative quali ad esempio la cannabis medica.

Il progetto BRAVEinMs:

Il progetto BRAVEinMs, quindi, si propone di sfruttare le competenze dei maggiori esperti europei, canadesi e statunitensi per scoprire un farmaco capace di contrastare l’avanzare della malattia, proteggere le cellule nervose e favorire la riparazione della mielina.
Per riuscire in questo intento verranno adoperate le più aggiornate tecniche bioinformatiche e biotecnologiche. La notizie è che un ricercatore italiano dell’ospedale San Raffaele di Milano, Gianvito Martino, è stato tra i vincitori del bando assegnato dall’International Progressive MS Alliance (PMSA) incentrato sulla ricerca per un farmaco contro la sclerosi multipla.

Tecniche bioinformatiche e ringiovanimento delle cellule

A riguardo si parla già di uno screening di alcune cellule attraverso le tecniche bioinformatiche che analizza tutti gli aspetti della malattia. L’obiettivo sarà quello di ringiovanire le cellule e renderle staminali pluripotenti.
Una volta raggiunto questo stadio, gli scienziati cercheranno di smistarle a seconda della tipologia di cellule nervose che si rendono necessarie. Si creerà una sorta di rete neurale su cui gli studiosi potranno testare i farmaci individuati.
I farmaci che supereranno questo test, successivamente, verranno testati sugli animali ed infine sui pazienti affetti da sclerosi multipla.

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Scritto da

Giornalista di inchiesta, blogger e rivoluzionario

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