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Elezioni: e se vincesse lo sconosciuto Tsipras?

Finora hanno parlato un piazzista un comico e un boyscout. I bookmakers danno Tsipras 40 a 1. Magari leggere il Manifesto di Ventotene ribalta i pronostici.
Che i sondaggi azzecchino i risultati elettorali è abbastanza raro. Di solito se la cavano dicendo di aver “scientificamente individuato” le linee di tendenza, che in realtà per far quello basterebbe il buon senso che comunque è merce rara. E poi i grossi cambiamenti in politica come in economia, per non dire delle rivoluzioni, difficilmente si fanno annunciare: quando arrivano arrivano.
Tutta l’attenzione degli italici media nelle ultime settimana si è concentrata su Pd, M5S e Forza Italia e sui loro uomini simbolo. Questi, da consumati attori, anche se in verità uno solo è abilitato alla professione per trascorse apparizioni in trasmissioni televisive nonché testimonial di yogurt, hanno mantenuto il posizionamento di sempre.

Grillo, Berlusconi e Renzi monopolizzano l’attenzione:

Uno, Berlusconi, ha rieditato per l’ennesima volta il ruolo del piazzista e poiché all’inizio di carriera prometteva posti di lavoro ora che la sua parabola volge al declino ha ripiegato sulla promessa di dentiere. Gadget più consono alla sua età e che occhieggia malinconicamente a trascorsi con un’igienista dentale. E sui denti Freud ha scritto non poco.
Il secondo, Grillo, per sua ammissione fa il comico, che negarlo gli verrebbe impossibile e un po’ anche il fustigatore di costumi. Come ogni animale da palcoscenico sa captare gli umori della gente e a questi adegua le battute. Il terzo, Renzi, sente emergere costantemente l’anima del boy scout e quindi amicizia ed ottimismo come se piovesse. Che poi tradurre in fatti le parole è il problema vero.
Però dire che i tre abbiano parlato di Europa e di quel che faranno una volta entrati al parlamento di Bruxelles non è facile. Qualcuno l’ha immaginato ma pochi l’han capito. Degli altri in corsa s’è parlato poco. Un qualche spazio hanno avuto i transfughi di Ndc e i sedicenti Fratelli d’Italia che a ben guardarli si pensa che Caino, metaforicamente parlando, una qualche ragione l’avesse.

Tsipras, chi è costui?

Di Tsipras nulla. D’altra parte i bookmakers danno la vittoria di Tsipras 40 a 1. Che magari proprio per il calcolo delle probabilità converrebbe giocarla. E se come dice Grillo gli italici di questi che stan gironzolando ormai da troppi anni per li colli della politica ne avessero fatto indigestione? E se poi pensassero che un conto son gli strilli e altro avere un programma?
E se considerassero l’idea che di  Europa e di Euro c’è bisogno ma che varrebbe la pena di dare una bella riequilibrata al sistema? E se poi magari, sotto sotto e di nascosto sono andati a leggersi i dieci punti del programma? Che un programma per l’Europa si può scrivere. E se avessero riscoperto il Manifesto di Ventotene? E immaginato che l’Italia potrebbe stare all’Europa come la California sta agli Usa? E se fuor da chiacchiere di nazione pensassero ad un governo sovranazionale?
Beh, se magari tutto questo girasse ci sarebbe modo di sbancare qualche bookmakers. Che sarebbe fatto meritorio perché con una tal scommessa vinta si metterebbe anche la fine all’azzardo. Forse.

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Blogger satirico, polemico, dadaista, ghibellino, laico, uomo d'arme e di lettere - Il Vicario Imperiale

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