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Visti per entrare in Italia: quali sono e come ottenerli

Se si ha intenzione di viaggiare in Italia provenendo da fuori dell’Unione Europea, il primo passo è ottenere un visto. Ce ne sono diversi e ciascun paese ha una propria politica, vista anche la situazione Covid. Qual è quello adatto per entrare nel nostro paese? Vediamo in base alle diverse tipologie.

Quale visto per entrare in Italia?

I cittadini non comunitari che intendono soggiornare in Italia per più di tre mesi avranno bisogno di un visto, e la tipologia che si deve richiedere dipende dal motivo per cui si viaggia in Italia. Nel caso in cui si fosse un cittadino di un Paese coperto dalle norme sulla libera circolazione dell’Unione Europea, non si applicano i requisiti per il visto ma servirà comunque un permesso di soggiorno italiano per soggiorni superiori a 90 giorni.
Per tutti gli altri, ci sono i visti per soggiorni di lunga durata in Italia, noti anche come “Tipo D” o “D-Visa”. Questo è il tipo di visto che si deve ottenere se si vuole rimanere in Italia per più di 90 giorni, ad es. quando ci si trasferisce per studio, lavoro, motivi familiari o pensione.

Per i dipendenti: visto di lavoro

Se si è cittadino di un altro paese dell’UE, Norvegia, Islanda, Liechtenstein o Svizzera, non hai bisogno di un permesso per lavorare in Italia. Se si viene da un altro paese, si avrà la necessità di un visto di lavoro. Il tutto previa verifica dei requisiti in base al tipo di lavoro che si intende svolgere, in quanto l’Italia utilizza un sistema di quote per i visti per molte occupazioni.
Si deve trovare un lavoro prima di richiedere il visto, operazione che può essere portata avanti anche dal proprio datore di lavoro che può completare la maggior parte del processo di richiesta del visto. Quest’ultimo può infatti richiedere il permesso di assumere un lavoratore migrante dallo sportello immigrazione presso la sua Prefettura locale; la Prefettura informerà il consolato o l’ambasciata italiana nel paese di origine del lavoratore che la sua domanda può essere accolta.

Il visto per studenti

Gli studenti non comunitari devono ottenere un visto per studenti prima di entrare in Italia. Esistono due tipi di visto per studenti in Italia, a seconda della durata del programma di studio:

  1. Tipo C: visto per soggiorni di breve durata o visto di viaggio (per un periodo non superiore a 90 giorni).
  2. Tipo D: visto per soggiorni di lunga durata (per più di 90 giorni).

Al momento della domanda si deve fornire una lettera di accettazione del corso che si va a frequentare in Italia, nonché una prova di alloggio, mezzi finanziari sufficienti e assicurazione sanitaria.

Per persone con parenti in Italia: visto familiare

È disponibile il visto per le persone a carico di un cittadino italiano, o di un cittadino extracomunitario con permesso di soggiorno italiano. Ciò consente l’ingresso in Italia al coniuge, ai figli o ai genitori a carico. In questo caso si dovrà fornire prova della relazione con la persona di cui si sarà a carico, ad esempio matrimonio o certificati di nascita.

Visto per lavoratori autonomi

I cittadini stranieri possono anche richiedere un visto per avviare un’impresa in Italia, per lavorare come libero professionista qualificato (ad esempio un commercialista o traduttore) o come artigiano, artista o atleta professionista, o per intraprendere un’impresa ruolo manageriale.
I candidati devono dimostrare di possedere titoli equipollenti e di soddisfare le stesse condizioni richieste agli italiani che svolgono la stessa attività.

Visto per investitori

L’Italia offre un “visto d’oro” per coloro che intendono investire in asset strategici nel paese. Possono presentare domanda sia i cittadini extracomunitari che le persone provenienti dall’area Schengen. In cambio di un investimento minimo di € 500.000 a € 2 milioni in alcune società, enti di beneficenza o titoli di stato, il visto dà diritto a due anni di residenza, rinnovabile per ulteriori periodi di tre anni, e a speciali benefici fiscali. Le famiglie degli investitori possono richiedere visti dipendenti.

Per i pensionati: visto di residenza elettiva

Questo tipo di visto meno conosciuto è pensato per coloro che vogliono vivere in Italia e hanno i mezzi finanziari per mantenersi senza lavorare. Viene spesso definito visto di pensionamento. Si parla quindi di persone che desiderano risiedere stabilmente in Italia e che possano dimostrare un reddito pensionistico stabile e ampio e elevate risorse finanziarie.

Visto vacanza-lavoro per giovani

L’Italia ha anche un tipo di visto disponibile solo per le persone di età compresa tra 18 e 30 anni provenienti da alcuni paesi nell’ambito di un programma di vacanza-lavoro. Attualmente, l’Italia ha accordi di Working Holiday Visa con i seguenti paesi e i requisiti variano per ciascuno:

  • 1.Australia;
  • Canada;
  • Nuova Zelanda;
  • Corea del Sud.

.Possono richiedere questo visto i giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni provenienti dai suddetti paesi, che consente loro di vivere e lavorare in Italia fino a un anno.

Nota:

Qualunque sia il tipo di visto di cui si ha bisogno, lo si dovrebbe richiederlo all’ambasciata o al consolato italiano nel proprio paese di origine prima di partire. Il processo può richiedere del tempo, motivo per il quale si dovrebbe iniziare il prima possibile.
Il visto non è comunque l’unico permesso di cui si avrà bisogno se si vuole vivere in Italia: dopo essere entrato nel paese con un visto per soggiorno di lunga durata si avranno hai 8 giorni di tempo per richiedere il permesso di soggiorno. Il periodo di validità di questo documento dipende dal tipo di visto che si possiede.

Pubblicato in Focus

Scritto da

Scrittore, giornalista, ricercatore di verità - "Certe verità sono più pronti a dirle i matti che i savi..."

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