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Legge elettorale italiana: come potrebbe cambiare

Una legge elettorale che non si riesce a fare e che stenta a prendere corpo tra fumate grigie e prese di posizione contrapposte: fin qui niente di nuovo per carità, siamo italiani. Ma il rischio di aggiungere incertezza all’incertezza politica non sapendo quando si voterà, cosa e per chi si voterà e, proprio in virtù dei dubbi sulla legge elettorale, come si voterà, è sempre più consistente.
Parlando di legge elettorale è importante ricordare che attualmente in Italia vige la legge 21 dicembre 2005 n. 270, il cosiddetto Porcellum (autore della legge il leghista Roberto Calderoli allora ministro delle Riforme), che è un sistema proporzionale con premio di maggioranza e con liste bloccate come ampiamente spiegato dalle pagine di questo giornale (Il sistema elettorale italiano: cos’è il Porcellum).
Nel sistema proporzionale il territorio nazionale viene suddiviso in vari collegi, ed i seggi in palio in un dato collegio vengono distribuiti tra i partiti in proporzione ai voti ottenuti da ciascuno.
Quindi, facendo un esempio pratico, se i seggi in palio in un determinato collegio sono 10 e si presentano tre liste, di cui la prima riceve il 40% dei voti e le altre due rispettivamente il 30%, la prima lista ottiene 4 seggi e le altre due 3 seggi ciascuna. Fin qui tutto normale.
Ma il legislatore come detto aveva stabilito per la legge n.270 anche un premio di maggioranza da attribuirsi, tramite un calcolo piuttosto complicato, alla coalizione di liste che avesse raggiunto il più alto numero di voti (per la Camera su base nazionale, per il Senato su base regionale).

Referendum del 1993 e abolizione del proporzionale:

Facendo un passo indietro, il referendum del 1993 aveva abolito il sistema proporzionale (ritenuto troppo frammentario) che era stato in vigore fino ad allora lasciando il campo ad un sistema prevalentemente uninominale: il Mattarellum (dal nome del suo relatore Sergio Mattarella, DC) con il quale si introdusse in Italia un sistema misto per l’elezione del Senato e della Camera.
Il sistema proporzionale lo ricordiamo, era stato per oltre cinquant’anni il sistema utilizzato nella politica italiana, ritenuto ideale per garantire la maggiore rappresentanza possibile anche alle minoranze; difetto principale, una marcata frammentazione politica con conseguente instabilità dei governi.
Con la legge 21 dicembre 2005, n. 270, il Porcellum per l’appunto, si torna ad un sistema molto affine al proporzionale con la differenza rappresentata dalla soglia di sbarramento e dal premio di maggioranza.

Caratteristiche del Porcellum:

Liste bloccate, premio di maggioranza, soglia di sbarramento con deroghe, queste  sono alcune caratteristiche del Porcellum. Cosa si intende per liste bloccate? All’elettore in sostanza non viene data la possibilità di esprimere preferenze poichè i candidati sono eletti secondo l’ordine di presentazione in base ai seggi ottenuti dalla singola lista. Fattore che, come facilmente intuibile, tende a privare i cittadini del diritto di scelta del proprio rappresentante, diritto che passa invece ai vertici dei partiti politici.
Con i nuovi sistemi di votazione introdotti nel 2005 infatti, l’elettore ha a disposizione una sola scheda elettorale per la Camera, ed una scheda per il Senato: l’ elettore esprime il voto tracciando un segno sul simbolo della lista prescelta senza la possibilità di manifestare “voto di preferenza” per candidati; la lista è, infatti, “bloccata” in quanto i nomi sono cioè presentati in un ordine stabilito.
In questo modo, come facilmente intuibile, l’elezione dei parlamentari finisce per essere a discrezione dei partiti stessi in base alle graduatorie da loro decise. Per questa ragione nel dibattito politico che ruota intorno alla nuova legge elettorale si parla del ripristino delle preferenze, che garantisce la possibilità di scelta per l’elettore il quale può indicare personalmente il nome del candidato politico cui vuole dare il voto. Una soluzione che il Pd sta dimostrando di non gradire troppo.

Il premio di maggioranza:

Altro argomento è quello relativo al premio di maggioranza: per quanto riguarda l’elezione della Camera attualmente con il Porcellum il riparto dei seggi si effettua su base nazionale. La soglia per accedere alla ripartizione dei seggi è del 10% dei voti nazionali (ridotta al 4% per le liste non collegate): al di sotto di questa soglia non si prendono seggi pur avendo ottenuto voti.
I voti validi, quelli cioè verso coalizioni che superano la soglia, vanno divisi per il numero di seggi disponibili (617) ottenendo così il quoziente necessario per l’ottenimento di 1 seggio. Se la lista che risulta prima non riesce a raggiungere la soglia minima dei 340 seggi, le viene comunque attribuito un premio di maggioranza tale da farle raggiungere il numero di seggi in questione. I seggi rimanenti vengono nuovamente ripartiti tra i voti efficaci rimanenti. Questo per evitare la frammentazione politica.
Idem per quanto riguarda il Senato: anche qui è previsto un premio di maggioranza per assicurare almeno il 55% dei seggi regionali alla coalizione o lista che abbia ottenuto più voti. La soglia di sbarramento al Senato opera a livello regionale ed è pari è pari al 20% per le coalizioni, 3% per le liste coalizzate ed 8% per le liste non coalizzate. Questo sistema per il Senato non è applicato a tutte le regioni poichè per Valle d’Aosta, Molise e Trentino-Alto Adige sono previste alcune discipline specifiche.

Verso un nuovo sistema elettorale:

Come si vede il Porcellum è un sistema elettorale piuttosto complesso e che non cessa di portare a dibattiti e tentativi (spesso falliti) di mediazione tra gli attuali schieramenti politici su quello che dovrebbe essere il nuovo modello elettorale: maggioritario, proporzionale, liste bloccate, preferenze ecc… stanno infiammando il dibattito politico da diversi mesi. Mettendo ancora una volta in risalto l’attuale profonda crisi politica e dei partiti stessi, oltre che l’impossibilità di arrivare ad una soluzione condivisa per sfornare la tanto agognata legge elettorale.
Il rischio di andare alle urne per le prossime elezioni senza un nuovo sistema elettorale e con il famigerato Porcellum ancora in vigore è sempre più dietro l’angolo.

Pubblicato in Focus

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