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La revisione del Concordato del 1984: rapporti Stato – Chiesa

Il 18 febbraio è la ricorrenza del Concordato firmato nel 1984 a Roma, presso Villa Madama, dall’allora presidente del Consiglio italiano, Bettino Craxi e dal cardinale Agostino Casaroli in rappresentanza della Santa Sede; tale Concordato andò a sostituire quello precedentemente inserito nei Patti Lateranensi del 1929 modificandone in parte il contenuto. La questione, come si sarà già capito, è quella (piuttosto delicata) dei rapporti tra Stato e Chiesa; ma andiamo con ordine.
Il primo tentativo di mettere fine alla cosiddetta ‘questione romana’, ovvero la disputa tra Stato italiano e Chiesa sorta dopo l’Unità di Italia del 1861, e raggiungere la ‘conciliazione’si ebbe con i Patti Lateranensi (così chiamati poiché il luogo della firma fu San Giovanni in Laterano) firmati l’11 febbraio 1929 dal capo del governo italiano, Benito Mussolini, e dal Segretario di Stato vaticano, cardinal Pietro Gasparri.

Patti Lateranensi e Concordato

I Patti Lateranensi (riconosciuti in seguito dalla Costituzione Italiana) erano composti da due parti distinte; la prima parte dei Patti Lateranensi era un trattato internazionale nel quale venne stabilito che la Santa Sede riconosceva lo Stato italiano con Roma capitale e si vedeva a sua volta riconosciuta la sovranità sullo “Stato della Città del Vaticano” che si era andato a proclamare in quella circostanza garantendo ad esso personalità giuridica; era prevista inoltre una convenzione finanziaria tramite la quale l’Italia si impegnava a pagare al Pontefice una indennità come riparazione per aver perso lo Stato pontificio.
La seconda parte dei Patti era costituita da un Concordato che serviva a regolare i rapporti tra Chiesa e Regno d’Italia; in questa parte si andarono a trattare diverse questioni quali ad esempio gli effetti civili del matrimonio religioso, l’insegnamento della religione cattolica come fondamento e coronamento dell’istruzione pubblica, la possibilità per le organizzazioni dell’Azione cattolica di continuare ad operare sul territorio, e soprattutto stabilì che la religione cattolica fosse la sola religione di Stato. Fattore quest’ultimo di fondamentale importanza anche per comprendere i successivi sviluppi storici e culturali del nostro paese.

La revisione nel 1984

Questo era a grandi linee il contenuto dei Patti Lateranensi del 1929 che andarono a regolamentare i rapporti tra Stato e Chiesa. Come detto, tali rapporti vennero modificati parzialmente in epoca ben più recente, nel 1984, con la modifica soltanto del Concordato (la seconda parte dei Patti Lateranensi) mentre il Trattato (la prima parte dei Patti) non fu rivisto.
Con l’accordo del 1984 si andarono ad adeguare i rapporti tra Stato e Chiesa Cattolica, adattandoli ai principi sanciti dalla Costituzione che era subentrata introducendo sostanzialmente nuovi paletti cui tenere conto.
Tra le novità introdotte dalla revisione del 1984, la più importante fu sicuramente quella che andò ad abolire la clausola che riconosceva la religione cattolica come religione di Stato, e questo anche in virtù di quanto sancito dalla Costituzione italiana all’art.8 in materia di uguaglianza di confessioni religiose e diritto di organizzarsi sul territorio italiano.

Ablito l’obbligo di insegnamento della religione

Conseguentemente a questo importante cambiamento, venne abolito l’obbligo dell’insegnamento della religione nelle scuole pubbliche (divenne facoltativo) ed il sostentamento economico diretto dei sacerdoti; essi infatti erano, fino ad allora, completamente a carico dello Stato. Con la revisione del Concordato venne tolto quel meccanismo ed introdotto al suo posto il sistema di finanziamento dell’otto per mille (che ancora, tra molte polemiche, persiste) attraverso il quale si può devolvere quella percentuale di Irpef alla Chiesa cattolica.
Altri temi trattati nel Concordato del 1984 furono quelli relativi alla nomina dei titolari di uffici ecclesiastici, alle festività religiose riconosciute, all’assistenza spirituale alla Polizia di Stato, alla tutela dei beni culturali di interesse religioso e degli archivi e biblioteche ecclesiastiche; si stabilirono inoltre le condizioni da rispettare affinchè un matrimonio celebrato con rito religioso potesse essere riconosciuto come unione civile dallo stato italiano e produrre gli effetti garantiti dall’ordinamento giuridico e, altra questione importante, con il Concordato del 1984 si stabilì che la nomina dei vescovi non dovesse più richiedere l’approvazione del governo italiano.

I nuovi rapporti Stato – Chiesa:

Questi i temi contenuti nel Concordato del 1984 che andarono a riscrivere in parte i rapporti tra Chiesa cattolica e Stato italiano; rapporti secolari, caratterizzati da profonde divergenze ideologiche oltre che materiali e che non sempre sono stati idilliaci al punto che, anche oggi, c’è chi si schiera apertamente contro quel trattato sostenendo che esso andò a sancire alcuni inconfutabili vantaggi per la Chiesa cattolica ed il clero tutto (non ultimo ad esempio, il meccanismo dell’ otto per mille di cui sopra).
Divergenze non certo sanabili in modo semplicistico e che probabilmente sono destinate ancora a dividere e creare contrapposizioni dato che caratterizzano il nostro paese da tempi immemori; basta aprire un libro di storia per trovare conferme.

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