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Risparmi: su cosa investono gli italiani in tempo di crisi

C’è sempre molta curiosità su quelle che sono le scelte degli italiani in tema di investimenti. Soprattutto in un momento storico come questo nel quale scegliere, ovviamente per chi può, è difficile.
Stiamo attraversando, ormai da tempo, una contingenza negativa che si è abbattuta come una tempesta anche sul mondo degli investimenti; quelli che un tempo erano considerati lidi sicuri sono, anche essi, oggi a forte rischio.
Prendiamo il mattone; quante volte abbiamo sentito dire, in passato, che era un investimento sul quale puntare ad occhi chiusi. Ebbene la crisi del mercato immobiliare nata nel 2008 e che solo ultimamente sta a fatica rientrando nei ranghi, ha prodotto scossoni inevitabili sul mercato degli investimenti.

Il mercato immobiliare:

Abbiamo parlato, in passato, di come questa crisi abbia mutato il quadro di riferimento nel settore immobiliare generando anche fenomeni interessanti e del tutto nuovi.
Basti pensare al rent to buy, ovvero affitto con riscatto, l’ultima frontiera per combattere la crisi del mattone che consiste in un percorso a step nel quale si va a fruire da subito dell’immobile, in un primo momento in locazione (rent), per poi diventarne successivamente pieno proprietario (buy).
Per chi è proprietario di un immobile e non sa come affrontarne le spese, è nato anche il cosiddetto affitto parziale: che consiste nell’affittare una parte della propria abitazione per monetizzare qualcosa e rientrare delle spese, soprattutto tasse, sui proprio immobili.
In definitiva un quadro di riferimento radicalmente mutato, quello relativo al mercato immobiliare. Negli ultimi mesi l’interesse degli italiani per il mattone sembrerebbe essersi risvegliato: a concorrere a questo ritorno di fiamma, soprattutto i prezzi convenienti, dopo anni di discesa, e l’abbassamento del costo del mutuo casa.

Liquidità e risparmio gestito:

Continuando ad analizzare i comportamenti attuali degli italiani in termini di investimento, si evidenzia un grande interesse per il risparmio gestito. Termine con il quale si va a indicare la delega ad enti esterni per la gestione dei propri soldi.
In sostanza grazie a un intermediario, ovviamente una banca o un promotore, si affidano ad una società terza i propri risparmi da investire in strumenti quali fondi comuni di investimento e gestioni patrimoniali.
Ebbene questi investimenti sembrano andare di più rispetto alle classiche azioni da acquistare in Borsa. Così come sono molti gli italiani che scelgono di mantenere la liquidità sul proprio conto corrente; scelta che ovviamente porta a guadagni nulli ma che gli utenti ritengono forse più sicura anche a fronte di novità all’orizzonte quale il bail in.
Questo eccesso di liquidità sui conti correnti va ovviamente a tutto vantaggio delle banche; che riconoscono sempre meno interessi sui depositi tradizionali.
A rendere più torbido il quadro per chi investe su questi prodotto, anche l’andamento dei Bot che offrono rendimenti ormai bassissimi; il crollo dei rendimento dei conti deposito; l’incremento della tassazione sulle rendite finanziarie introdotta nel 2014 (tassazione salita dal 20% al 26%).

La priorità degli investitori? Non perdere il capitale

In sostanza a fronte di alcune notizie positive, come la ripresa dell’interesse per il mattone frutto di un mercato immobiliare che torna ad essere in fermento, la priorità da perseguire a tutti i costi è quella di limitare i danni.
Se un tempo gli investitori pensavano a come far crescere i propri risparmi, oggi quello che conta maggiormente è non perderli. Un atteggiamento sobrio e di attesa, quello degli italiani verso il mondo degli investimenti.
Il tutto accompagnato da una leggera crescita dell’ottimismo verso una potenziale ripresa del mercato. Oltre che da scelte da definirsi kamikaze legate all’interesse crescente per prodotti nuovi ma del tutto inaffidabili.

I nuovi investimenti e i rischi della rete:

Abbiamo parlato spesso di strumenti ad alto rischio come trading online e forex; prodotti nati a seguito dello spostamento sul web dell’arte di piazzare investimenti. Che di sicuro e garantito hanno poco o niente.
Eppure, a fronte di ciò e detto del calo degli investimenti tradizionali, gli utenti del web, anche quelli italiani, stanno mostrando un crescente interesse verso questi prodotti. Sembra strano ma è così.
Strumenti finanziari che sono un vero e proprio inganno, come le opzioni binarie o affini, ma che in tempo di crisi sono diventati un rifugio proprio per la loro peculiarità di promettere guadagni facili e immediati.
E in tempo di crisi come noto, ci si affida anche all’imponderabile per tentare di uscire dalla propria condizione. C’è anche chi ricorre a maghi e cartomanti o sperpera i pochi risparmi rimasti nel gioco d’azzardo.

Pubblicato in Focus

Scritto da

Blogger, esperto di web e web marketing

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