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Diritto di cronaca: nasce lo sportello anti querela

Uno sportello per supportare i giornalisti contro l’uso intimidatorio delle cause per diffamazione e che tuteli, al medesimo tempo, il diritto di cronaca andando quindi incontro ai bisogni di tutti i cittadini di essere informati; questo è il doppio obiettivo che si propone lo sportello antiquerele, attivo da alcuni giorni a Roma per iniziativa di Stampa Romana (il sindacato dei cronisti del Lazio) al quale parteciperanno anche Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana, il sindacato nazionale dei giornalisti), l’Ordine dei giornalisti, l’Unci (Unione Nazionale Cronisti Italiani), Libera informazione, Articolo 21 e Osservatorio Ossigeno.
L’iniziativa, di indubbia importanza per chi svolge questa professione, si propone lo scopo di creare una figura intermedia tra il cronista che riceve una minaccia di querela, e gli studi legali promotori dell’iniziativa: il servizio verrà offerto in maniera gratuita, e questo per venire incontro alle esigenze dei tanti cronisti che, spesso, si vedono minacciati e gravati dall’ ipotesi di dover sborsare cifre esorbitanti per risarcire il querelante.

 

Le querele ai cronisti:

Capita infatti che colui il quale esercita la professione (anche a livello di free lance o saltuariamente) incappi in richieste di risarcimento danni o querele varie per quanto detto o scritto nell’ esercizio della sua professione; questo (fatto salvo, naturalmente, l’obbligo di un giornalista di non pubblicare fatti non veri facendoli passare come tali né tantomeno insultare od offendere qualcuno) finisce spesso con il creare problemi allo svolgimento corretto della professione e finisce per penalizzare, come ovvio, soprattutto i soggetti più deboli, meno protetti, quali freelance o collaboratori occasionali e di testate minori.
Il servizio di consulenza dello sportello antiquerela è rivolto quindi principalmente a chi, in queste circostanze ed in quanto soggetto debole, si troverebbe sprovvisto di tutela legale. Tra l’altro non dovrebbe trattarsi di un’iniziativa sporadica a circoscritta territorialmente, perchè si prevede l’apertura di altri sportelli a Milano, Napoli ed in altre regioni. 

 

Diffamazione a mezzo stampa:

Quando si parla di diffamazione a mezzo stampa c’è sempre da capire fino a che punto arrivino i diritti di cronaca e critica che trovano fondamento nell’ articolo 21 della Costituzione italiana senza rischiare di incorrere nel reato di cui sopra: si dovrebbe in sostanza cercare sempre un bilanciamento tra il diritto di cronaca e critica, e i diritti fondamentali della persona.
In caso di contenzioso è il giudice chiamato a valutare la sussistenza del reato di diffamazione da parte di un giornalista valutando con ragionevolezza e sulla base di diversi fattori quale tra questi due fattori abbia prevalso.
È inoltre da importante sottolineare come, in numerosi casi di diffamazione, la giustizia civile si sostituisca a quella penale: il nostro ordinamento infatti non impedisce al danneggiato di farsi valere in sede civile per il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale subìto.
Da tempo si discute, in Italia, sulla possibilità di una modifica della normativa attuale per tutelare maggiormente il diritto di cronaca, prendendo spunto magari da ordinamenti di altri paesi europei, vedi Germania e Gran Bretagna (Germania: una legge per la libertà di stampa ) dove la legge tutela questi diritti in maniera più decisa.
Ma, come sempre, quando parliamo di qualcosa che funziona in maniera più logica ed equilibrata siamo costretti a volgere lo sguardo verso altri paesi guardandoli con ammirazione ed un pizzico di invidia.

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Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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