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Sanzioni antiriciclaggio. Obblighi per i professionisti.

Inosservanza obblighi adeguata verifica della clientela e di conservazione; le sanzioni antiriciclaggio

Gli artt. 56 e 57 del d.lgs. 231/2007 individuano quelle che sono le sanzioni amministrative applicabili alle violazioni circa gli obblighi di adeguata verifica della clientela (art.56) e di conservazione dei dati e delle informazioni (art.57). Entrambe le norme prevedono:

  • al comma 1, una fattispecie “base” che, come tale, non risulta essere contraddistinta dalla sussistenza di ulteriori elementi qualificanti della condotta posta in essere in modo, presuntivamente, non conforme alla legge. Per tali violazioni è stabilita l’applicazione della sanzione pecuniaria nella misura fissa pari a € 2.000,00.
  • al comma 2, una fattispecie “qualificata”, connessa alla presunta sussistenza, cumulativa o alternativa, di ulteriori elementi riguardanti il carattere grave, ripetuto, sistematico, plurimo del comportamento che avrebbe originato la violazione contestata. In questo caso, la sanzione applicabile è variabile tra un minimo di 2.500,00 e un massimo di 50.000,00 euro.

Non è di competenza dei militari accertatori determinare, in questo caso, l’entità della sanzione; questi, tuttavia, devono porre in evidenza quanto hanno appurato nel corso dell’ispezione; spetta infatti al Mef, in seguito e nel termine di due anni dalla ricezione del PVC trasmesso dai militari, emettere il decreto sanzionatorio da notificare al presunto trasgressore. Tale atto assume la funzione di “ordinanza ingiunzione” che, se non opposta tramite ricorso al Tribunale di Roma entro trenta giorni congiuntamente alla richiesta di sospensione della provvisoria esecutività, diviene inoppugnabile.

Criteri del Mef per quantificare sanzione antiriciclaggio applicata

In riferimento ai principi adottati ai fini di accertare il carattere della violazione qualificata degli obblighi di adeguata verifica di cui all’art.56, è utile fare riferimento all’elemento del carattere “grave” attinente la “rilevanza ed evidenza dei motivi del sospetto” ex art. 56, co. 2 lett. c, “anche avuto riguardo al valore dell’operazione e alla loro incoerenza rispetto alle caratteristiche del cliente e del relativo rapporto”. Inoltre, assumono importanza:

  1. l’intensità e il grado dell’elemento soggettivo, valutato altresì se la violazione sia da attribuirsi, in tutto o in parte, a incompletezza, carenza o alla inidonea applicazione di prassi operative e procedure di controllo interno;
  2. il livello di collaborazione del professionista con l’autorità preposta alla verifica;
  3. la reiterazione e diffusione dei comportamenti, in relazione anche alle dimensioni, alla complessità organizzativa e all’operatività del soggetto obbligato.

Questi elementi rilevano sia nella circostanza che la violazione sia una diretta conseguenza dell’inosservanza dell’obbligo di segnalazione, nel qual caso l’omessa adeguata verifica risulta comunque assorbita nella ben più grave omessa SOS, risultando quest’ultima l’unica violazione sanzionabile ex art. 58, co. 5 (“i soggetti obbligati che, con una o più azioni od omissioni, commettono, anche in tempi diversi, una o più violazioni della stessa o di diverse norme previste dal presente decreto in materia di adeguata verifica della clientela e di conservazione da cui derivi, come conseguenza immediata e diretta, l’inosservanza dell’obbligo di segnalazione di operazione sospetta, si applicano unicamente le sanzioni previste dal presente articolo); sia nel caso in cui la violazione riguardi esclusivamente la sussistenza dell’obbligo o le modalità di adempimento dello stesso in relazione al livello di rischio.

Determinazione della sanzione antiriciclaggio applicata

La determinazione del quantum della sanzione antiriciclaggio applicata è subordinata all’ulteriore suddivisione dell’intervallo edittale previsto (da € 2.500 a € 50.000) in tre sub-intervalli di ampiezza differente in corrispondenza a tre gradi crescenti di intensità della presunta violazione:

  • da 2.500,00 a 15.000,00 euro.
  • da 15.000,00 a 30.000,00 euro.
  • da 30.000,00 a 50.000,00 euro.

Individuato l’intervallo per la determinazione della sanzione, l’autorità procedente valuta gli altri fattori, tra cui la situazione finanziaria del soggetto presunto responsabile, le precedenti violazioni, il grado di collaborazione e l’eventuale beneficio ottenuto dall’illecito, oltre ai danni provocati a terzi. Tale valutazione è complessa, tanto da consentire l’espressione di un’ampia discrezionalità da parte dell’autorità competente.

Nella predisposizione delle memorie difensive, da presentare entro trenta giorni dalla notifica del PVC al Ministero dell’economia e delle finanze, è opportuno soffermarsi su ognuno degli aspetti contestati in modo da “alleggerire”, nei limiti del possibile, quanto di consueto viene evidenziato ed enfatizzato dagli operanti nella loro relazione finale.

In ogni caso, qualora il soggetto incolpato non trovasse adeguata soddisfazione nel provvedimento emesso dal Mef al termine del procedimento amministrativo, potrà presentare ricorso all’Autorità Giudiziaria, che esaminerà anche gli ulteriori elementi presentati dalla difesa.

Memorie difensive e ricorso all’Autorità Giudiziaria

La redazione di memorie difensive, predisposte in modo pertinente e soddisfacente, rimane sempre e comunque la base di partenza di ogni eventuale successivo ricorso anche perché, quest’ultimo, deve essere presentato entro trenta giorni dalla notifica dell’ordinanza ingiunzione. I tempi, alquanto stringenti, non agevolano la stesura di un buon elaborato, anche in considerazione del fatto che esso verrebbe predisposto dopo due anni dalla notifica del PVC, considerando che il Ministero impiega mediamente questo periodo per concludere l’iter dalla pratica.

Per l’analisi di ogni caso concreto, sempre di natura differente e specifica, è consigliabile avvalersi del parere di un legale, in quanto determinate fattispecie contestate potrebbero essere prescritte, anche se non decorsi ancora dieci anni.

Sul sito avvocato antiriciclaggio sono disponibili normative, esperienze, sentenze commentate relative alle sanzioni antiriciclaggio applicate.

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La Vera Cronaca, giornale online libero e indipendente

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