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Misteri di Cronaca Nera

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Il Caso Elisa Claps: un mistero lungo 17 anni

Una vicenda di cronaca nera lunga oltre 20 anni e che è arrivata finalmente alla parola fine; il delitto di Elisa Claps può essere archiviato e il suo responsabile, Danilo Restivo, è stato condannato in via definitiva.
Un caso che ha riempito le pagine dei giornali per questi lunghi anni e che si è dipanato su un sentiero lungo e contorto fatto di false dichiarazioni, piste fuorvianti, delitti intrecciati lunghe indagini e finanche intrighi transnazionali. In sostanza, un caso di cronaca nera con tutti gli ingredienti al posto giusto per diventare un fenomeno mediatico. E, nei fatti, così è stato.
Il 23 ottobre 2014 è arrivata la condanna definitiva a 30 anni per Danilo Restivo, responsabile dell’omicidio di Elisa Claps, studentessa di Potenza uccisa il 12 settembre 1993 quando aveva appena 16 anni. La decisione della I sezione penale della Cassazione va quindi a respingere il ricorso presentato dallo stesso Restivo il quale riesce solo a spuntare la caduta dell’aggravate della crudeltà per il suo gesto.
La sostanza tuttavia non cambia: 30 anni di reclusione, questa la pena confermata per Danilo Restivo. Il quale, è bene ricordarlo, è attualmente detenuto in Inghilterra dove sta scontando una pena di 40 anni per aver ucciso, nel 2010, quindi dopo il delitto di Elisa Claps, una donna sua vicina di casa. Ecco perché la storia del caso Restivo – Claps è tortuosa e complicata e merita di essere ricostruita dal principio per capire tutto quello che è accaduto.

La scomparsa di Elisa Claps

È la mattina del 12 settembre del 1993 quando Elisa Claps, una ragazza allora sedicenne, stava passeggiando nel centro di Potenza per recarsi nella Basilica della Santissima Trinità, nel centro storico del paese, ad incontrare un ragazzo; che, si verrà a sapere successivamente, era Danilo Restivo, un ragazzo più grande di lei che le aveva chiesto un appuntamento.
I due erano legati da un qualche rapporto sentimentale. Da quel momento in poi di Elisa non si seppe più nulla; scomparsa come inghiottita in un buco nero. Il poliziotto che segue l’indagine sulla sparizione di Elisa, sentite le amiche di questa, redige un rapporto nel quale parla di possibilità di rapimento della ragazza da parte di Danilo Restivo per scopi libidinosi.
La sua richiesta di sequestro degli abiti indossati da Restivo, ovvero l’ultima persona ad aver incontrato Elisa Claps prima della sparizione, viene respinta dal magistrato e la casa del ragazzo non venne perquisita. Così come la chiesa della Santissima Trinità di Potenza, dove avvenne l’incontro tra i due.
L’unica certezza è che la ragazza è sparita: iniziano, come spesso accade per casi simili a questo, a susseguirsi voci e avvistamenti della ragazza in tutta Italia e non solo. Le ipotesi vagliate sono molteplici ma nessuna di queste trova concretezza.

Indagini e sospetti su Restivo

A poche ore dalla scomparsa di Elisa, Restivo si presenterà in pronto soccorso dell’ospedale di Potenza per farsi medicare una profonda ferita ad una mano che sembrerebbe provocato da un’ arma da taglio. Il ragazzo sostiene di essere scivolato.
Anche i vestiti di Danilo sono visibilmente sporchi di sangue ma, come detto, non viene data l’autorizzazione al sequestro degli stessi. Restivo afferma di danilo-restivoaver incontrato Elisa Claps e di aver parlato con lei del più e del meno mentre, sempre secondo le dichiarazioni del ragazzo, Elisa avrebbe palesato il timore che provava per un uomo che l’aveva importunata poco prima di entrare in chiesa.
Secondo alcune testimonianze, ivi comprese le amiche della ragazza, Danilo è solito importunare le ragazze che attirano la sua attenzione. Ecco perché in molti puntano il dito su di lui per la scomparsa di Elisa. E Danilo Restivo verrà infatti arrestato 1 anno dopo la scomparsa della ragazza, il 10 settembre del 1994, per false dichiarazioni. Nel marzo 1995 viene condannato per lo stesso motivo. Ha fornito dichiarazioni false sulla vicenda di Elisa Claps e su quell’incontro. Tuttavia non vi è ancora certezza su quanto accadde esattamente quel 12 settembre 1993 e le indagini proseguono.

False piste dall’estero

Nel frattempo si susseguono le false piste e gli avvistamenti della ragazza: notizie su di lei arrivano dall’Albania e dal Sudamerica. Quest’ultima pista arriva da un messaggio che avrebbe scritto la stessa Elisa ai genitori affermando di essere in Sudamerica. Gli investigatori scopriranno che il messaggio, ovviamente falso, era stato mandato proprio da Restivo.
Il quale, scontata una condanne lieve per falsa testimonianza se ne era andato dall’Italia per trasferirsi in Inghilterra. A Bournemouth, per la precisione. Dove, in data 12 novembre 2002 viene trovata morta una sarta di 40 anni vicina di casa proprio di Danilo Restivo. Un omicidio che, seppur a migliaia di chilometri dall’Italia, ha un filo conduttore con la vicenda misteriosa di Elisa Claps.

Il delitto di Heather Barnett in Inghilterra e le accuse a Restivo

delitto-Heather-BarnettHeather Barnett è una sarta di 40 anni che vive in Inghilterra, a Bournemouth, dove da poco si è trasferito Restivo, suo nuovo vicino di casa. La donna viene trovata morta nella sua vasca da bagno massacrata a colpi di forbice e con in mano una ciocca di capelli.
La polizia inglese di Scotland Yard punta subito le attenzioni su Restivo, ma anche in quel caso non si arriva a nulla di concreto. Il tutto mentre a Potenza la famiglia di Elisa Claps continua ad insistere affinchè vengano riperse le indagini sulla morte della ragazza; in particolare il fratello di Elisa, Gildo, punta l’indice contro Restivo e denuncia azioni da parte del mondo ecclesiastico di Potenza volte a non fare piena luce sull’accaduto.
Per le tappe successive della vicenda bisogna fare un bel salto avanti nel tempo, arrivando fino al 2009.

Ritrovamento del corpo di Elisa Claps

Il 14 settembre 2009 gli agenti inglesi che indagano sul delitto Heather Barnett in Inghilterra vengono a Potenza per interrogare alcune persone coinvolte a vario titolo nel caso di Elisa Claps. Forse vedono un filo conduttore tra i due casi.
Alcuni mesi dopo, il 17 marzo 2010, il momento che tutti attendevano da 17 anni; all’interno della chiesa Santissima Trinità, la stessa dove era avvenuto l’incontro tra Elisa e Danilo nel 1993, vengono rinvenuti resti umani. Li trova, per caso, un operaio che stava svolgendo alcuni lavori di manutenzione nel sottotetto della chiesa. È il corpo di Elisa Claps.
Sul cadavere sono ancora ben riconoscibili gli occhiali, l’orologio, le scarpe indossate dalla ragazza al momento della sparizione e un maglione fatto a mano dalla madre. L’autopsia accerterà che Elisa era stata colpita al torace diverse volte con un’arma da taglio e quindi finita per soffocamento.

L’arresto di Danilo Restivo

Nel frattempo, in data 20 maggio 2010, Danilo Restivo è tratto in arresto in Inghilterra per l’altro omicidio, quello di Heather Barnett. Una settimana dopo, il 27 maggio 2010, la magistratura di Salerno dispone l’arresto per Restivo in quanto ritenuto responsabile della morte di Elisa Claps.
Alcune perizie eseguite dai Ris confermeranno la presenza del dna di Restivo sulla maglia di Elisa Claps. Nel frattempo inizia il processo in Inghilterra mentre la Procura di Salerno chiude le indagini chiedendo il rinvio a giudizio per Danilo Restivo.

Processi e sentenze su Danilo Restivo

In Inghilterra Restivo viene condannato all’ergastolo per l’omicidio di Heather Barnett; è il 30 giugno 2011. Pochi giorni dopo a Potenza si tengono finalmente, dopo 17 anni dalla morte, i funerali della povera Elisa Claps.
Pochi giorni dopo la decisione del tribunale inglese, in data 11 novembre 2011, anche la giustizia italiana emette il suo verdetto; al termine del processo a suo carico, svolto con rito abbreviato, Danilo Restivo è condannato a 30 anni di reclusione per l’omicidio di Elisa Claps.

Funerali di Elisa Claps – Antenna Sud

L’ 11 marzo 2013, per il processo di appello Restivo arriva in Italia in regime di estradizione provvisoria dalla Gran Bretagna. Ribadisce di essere innocente ma la sentenza di appello è uguale a quella di I grado: 30 anni. L’ultimo atto di questa interminabile e macabra vicenda arriva in data 23 ottobre 2013; quando, come detto, la corte di Cassazione conferma nuovamente la sentenza. Che è quindi definitiva.
La corte ‘concede’ a Restivo l’eliminazione dell’aggravante della crudeltà in quanto non ci sarebbero prove sufficienti a sostenere che l’assassino abbia infierito sul corpo di Elisa dopo l’uccisione.
Si chiude così, dopo 21 anni e 1 mese, una delle vicende più tortuose e controverse della recente cronaca nera italiana.


Fonti:

Pubblicato in Misteri di Cronaca Nera

Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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