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Come si diventa insegnante di sostegno

05/11/2025
insegnante di sostegno

L’insegnante di sostegno riveste un ruolo fondamentale nel sistema scolastico italiano, garantendo l’inclusione e il successo formativo degli alunni con disabilità. La sua preparazione richiede competenze specifiche e un percorso formativo dedicato, sulla falsariga di quello che è contemplato per diventare OSS o assistente sociale.

Diventare insegnante di sostegno in Italia è un processo strutturato che prevede il possesso di determinati requisiti, il superamento di concorsi pubblici e l’acquisizione di una specializzazione attraverso corsi universitari.

A differenza dell’insegnante ordinario, che è responsabile della didattica curricolare per l’intera classe, adattando le strategie alle diverse esigenze degli studenti, l’insegnante di sostegno è un docente specializzato che affianca gli alunni con disabilità, collaborando con l’insegnante ordinario per definire e attuare il Piano Educativo Individualizzato (PEI), fornendo strategie didattiche specifiche e promuovendo l’inclusione dell’alunno nel contesto classe e scolastico.

Di seguito una guida completa per conoscere i passaggi necessari per intraprendere questa importante e delicata professione, basandosi sulle normative ministeriali e sulle indicazioni delle istituzioni competenti.

Requisiti generali per accesso all’insegnamento

Prima di affrontare il percorso specifico per il sostegno, è fondamentale possedere i requisiti generali per l’accesso all’insegnamento nella scuola italiana, che variano seconda del grado scolastico (infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado) e sono definiti dalla normativa vigente, in particolare dai decreti legislativi e dai bandi di concorso.

In linea generale, è necessario possedere cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell’Unione Europea (con specifiche equiparazioni previste dalla legge), il godimento dei diritti civili e politici, l’idoneità fisica all’insegnamento, l’assenza di condanne penali che impediscano l’accesso ai pubblici uffici e, ovviamente, un titolo di studio valido per l’accesso alla specifica classe di concorso.

Per quanto riguarda quest’ultimo, per l’insegnamento nella scuola dell’infanzia e primaria è generalmente richiesta la laurea in Scienze della Formazione Primaria (o titoli equipollenti conseguiti entro specifici termini). Per la scuola secondaria di primo e secondo grado, è necessario possedere una laurea magistrale o specialistica (o diploma di vecchio ordinamento) che dia accesso a una specifica classe di concorso, unitamente al possesso dei 24 CFU (Crediti Formativi Universitari) in discipline antropo-psico-pedagogiche e metodologie didattiche (requisito introdotto dal D.Lgs. 59/2017).

Percorso di specializzazione: il TFA sostegno

Il passo fondamentale per diventare insegnante di sostegno è conseguire la specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità. Questo si ottiene attraverso il superamento di un percorso di formazione specifico, denominato Tirocinio Formativo Attivo (TFA) per il sostegno.

Il TFA sostegno è un corso universitario a numero programmato, attivato dalle università italiane autorizzate dal Ministero dell’Istruzione (MIUR, ora MIM – Ministero dell’Istruzione e del Merito), il cui accesso avviene tramite un concorso pubblico nazionale, bandito annualmente (o con cadenza pluriennale) dal Ministero. Il bando definisce i requisiti specifici per l’accesso ai diversi gradi scolastici, le modalità di svolgimento delle prove selettive e il numero di posti disponibili per ciascuna università e grado.

Requisiti di accesso al TFA

I requisiti per partecipare alle selezioni del TFA sostegno variano a seconda del grado scolastico per il quale ci si candida.

Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia e primaria, è necessaria una laurea in Scienze della Formazione Primaria o un diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002.

Per la scuola secondaria di primo grado, serve l’abilitazione per la specifica classe di concorso e una laurea magistrale o specialistica che dia accesso a una specifica classe di concorso, oltre al possesso dei 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche e metodologie didattiche.

Anche per la scuola secondaria di secondo grado, sono richiesti gli stessi requisiti.

In linea generale, è fondamentale consultare attentamente il bando di concorso per verificare i requisiti specifici e aggiornati, in quanto possono subire modifiche nel tempo.

La struttura del TFA sostegno

Il percorso del TFA sostegno ha una durata annuale e prevede un grande impegno in termini di frequenza e studio.

Durante il corso, i partecipanti seguono classi dedicate agli insegnamenti teorici, volti a fornire le conoscenze pedagogiche, didattiche, psicologiche, mediche e sociali necessarie per comprendere le diverse tipologie di disabilità e i bisogni educativi speciali.

Parallelamente vengono organizzati laboratori, con attività pratiche e operative finalizzate all’acquisizione di competenze specifiche per la progettazione di interventi didattici inclusivi, l’utilizzo di metodologie e strumenti compensativi e dispensativi, la gestione della classe e la collaborazione con le famiglie e gli altri professionisti.

Modalità del tirocinio

Per quanto riguarda il tirocinio, sono previste due modalità, ovvero quello diretto e quello indiretto. Il primo è svolto presso istituzioni scolastiche che accolgono alunni con disabilità, sotto la guida di tutor esperti. Durante questo periodo, si possono sperimentare concretamente le competenze acquisite e di confrontarsi con le reali dinamiche inclusive. Il secondo, invece, prevede attività di preparazione, rielaborazione e analisi dell’esperienza del tirocinio diretto, svolte in sede universitaria.

Al termine del percorso, previo superamento di una prova finale, si consegue il diploma di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, che rappresenta il titolo specifico per poter insegnare come docente di sostegno nelle scuole italiane.

L’inserimento nel mondo del lavoro

Una volta conseguita la specializzazione, per diventare insegnante di sostegno a tempo indeterminato è necessario superare un concorso pubblico specifico per il sostegno. Questi concorsi, banditi periodicamente dal Ministero, prevedono prove selettive volte a valutare le competenze teoriche e pratiche dei candidati in relazione al ruolo di insegnante di sostegno.

I docenti che superano il concorso vengono inseriti nelle graduatorie ad esaurimento (GaE) (per coloro che erano già abilitati entro specifici termini) o nelle graduatorie di merito (GM), dalle quali si attinge per le immissioni in ruolo.

Oltre alle immissioni in ruolo, è possibile lavorare come insegnante di sostegno a tempo determinato attraverso le graduatorie provinciali per le supplenze (GPS). Anche per l’inserimento in queste graduatorie è necessario possedere la specializzazione per il sostegno (o essere in procinto di conseguirla, secondo le disposizioni dei bandi).

Oltre alla specializzazione e al lavoro sul campo, la professione richiede un costante aggiornamento professionale e una formazione continua per rimanere al passo con le evoluzioni normative, le nuove metodologie didattiche e le ricerche scientifiche nel campo della disabilità e dell’inclusione.

Al riguardo, il Ministero promuove iniziative di formazione per gli insegnanti, e le scuole organizzano attività di aggiornamento in base alle specifiche esigenze del proprio contesto.

Matteo Di Medio

Giornalista - Content Manager presso Linking Agency; Caporedattore e Autore presso Giocopulito.it e Influentpeople.it

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