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Lavoro e diritti negati: ecco la befana precaria

Un’ iniziativa singolare e pittoresca per informare i lavoratori precari e con contratti atipici su quali siano effettivamente i loro diritti soprattutto in vista dell’entrata in vigore della legge cosiddetta Collegato Lavoro
In base a questo provvedimento approvato lo scorso 24 Novembre, è previsto l’obbligo d’impugnare il proprio contratto a termine entro massimo 60 giorni dalla scadenza dello stesso e la data limite stabilita è quella del 23 Gennaio, deadline oltre la quale tutti i diritti maturati precedentemente perderanno qualsiasi efficacia e non si potrà più ricorrere.
Dicevamo dell’ iniziativa Befana Precaria, portata avanti dalla Filcams Cgil, Nidil e dal gruppo “Giovani non più disposti a tutto”, che si sta  svolgendo in queste ore a Trieste e Perugia sulla falsa riga di quanto fatto a Roma e Napoli a cavallo di Natale con il Babbo Precario: è un’ iniziativa per chiedere diritti sul lavoro che ha anche un carattere informativo rivolto soprattutto alle giovani commesse e ai giovani commessi dei negozi, i primi ad esser sfruttati con contratti fittizi e precari durante le feste natalizie.

Feste di Natale: i negozi sfruttano i dipendenti

I promotori dell’ iniziativa girano di negozio in negozio portando in dono ai lavoratori i classici dolciumi tipici della festività del 6 Gennaio, accompagnati in questo caso da un volantino nel quale vengono fornite le informazioni sui diritti dei lavoratori e li si mette in guardia dai possibili raggiri dei quali sono spesso vittime soprattutto in questo periodo a cavallo delle feste durante il quale, per aumentare il personale contenendo i costi, i negozi offrono stage o contratti fittizi al limite dello sfruttamento: a spiegarci nei dettagli l’iniziativa è il responsabile Progetto Giovani Cgil Fvg, Alessandro Carrieri, che ci racconta quanto accaduto a Trieste.
“Abbiamo organizzato questa iniziativa insieme al gruppo ‘Giovani non più disposti a tutto’ e siamo andati in giro per la città, in questo caso Trieste, raggiungendo le grandi catene di negozi e centri commerciali; abbiamo distribuito questo pacco dono, costituito dal manifesto della nostra iniziativa arrotolato e tenuto con un nastrino accompagnato da una caramella, consegnato a lavoratori e lavoratrici del settore. Abbiamo scelto questo periodo dell’anno perchè ci sono i saldi e vengono assunti giovani con contratti precari per poco tempo.”
I dati sul precariato in Italia, come noto, sono piuttosto consistenti ed a questa logica non sfugge nemmeno la regione friulana come ci illustra il nostro interlocutore: “A livello del Friuli sono 65mila precari, intesi come contratti atipici ed a tempo determinato; 15mila solo a Trieste, città dove si sta svolgendo la nostra manifestazione Befana Precaria. In aggiunta a questa situazione, ci chiediamo quante persone verranno colpite dal collegato lavoro alla scadenza del 23 Gennaio. Per questo abbiamo proposto la manifestazione che rappresenta una nuova modalità di fare comunicazione e sindacato, rivolta soprattutto ai giovani.”

Precari ma non si ribellano per non perdere il lavoro:

Dopo una giornata intera trascorsa a distribuire volantini per portare avanti l’iniziativa si può già fare un bilancio approssimativo di questa originale e colorita presa di coscienza che viene proposta: “I commercianti sono rimasti sorpresi, non se lo aspettavano; devo dire siamo stati accolti con allegria ed è andato tutto abbastanza bene. Naturalmente puntiamo molto sull’effetto sorpresa di questa iniziativa.”
Chiediamo in conclusione quale dovrebbe essere il messaggio più forte derivante da questa presa di posizione soprattutto in riferimento a tanti, giovani e meno giovani, che lavorano, per lo più come commessi, in condizioni di assoluta precarietà:
“Il messaggio che vorremmo far passare è che se io lavoro in un determinato posto, ma voglio fare un ricorso perché magari in passato mi hanno fatto contratti da precario, non devo temere di agire a causa della minaccia di perdere il lavoro stesso o di subire altre ritorsioni; questo discorso non vale più, non siamo più disposti a subire questi ricatti. Il giovane non deve più lasciarsi sfruttare, come dice lo stesso nome del gruppo che ha  partecipato con noi all’iniziativa della Befana Precaria, è importante per i giovani non essere più disposti a tutto, ma lottare per far valere i propri diritti nel campo del lavoro.”

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Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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