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Coltivare l’orto in città: un fenomeno in crescita

Dai tetti rossi a quelli verdi. Non si tratta di un’iniziativa nel campo dell’edilizia, ma di un fenomeno che sta prendendo sempre più piede e di cui vi avevamo già parlato (L’orto sul tetto: la nuova tendenza arriva dall’America).
Nel nostro Paese, secondo un’indagine di Ipr marketing, nel 2011 un italiano su quattro si dedica alla coltivazione. Quello che è diventato un vero e proprio boom è l’orto in città.
Grazie al passaparola, ai mezzi di informazione e a riviste specializzate, quella che era una passione over 50, oggi si sta diffondendo anche tra i più giovani ergo, tra persone completamente a digiuno delle tecniche di coltivazione.
Ed è proprio per questo motivo che nasce una nuova figura professionale: il personal trainer della zappa. Si tratta di un vero e proprio tutor che in quattro fasi insegna a diventare orticoltori esperti ed aiuta quindi nell’opera di preparazione, piantumazione, gestione e raccolta frutti.
A mettere a disposizione questo servizio è l’iniziativa Campagna Amica della Coldiretti. La rete dei personal trainer dell’orto è composta soprattutto da aziende vivaistiche che, a prezzi vantaggiosi, forniscono ai gestori degli orti, aderenti all’iniziativa, anche i mezzi tecnici di produzione. I costi del personal trainer dipendono dall’attività svolta: si va da un minimo se è necessaria una semplice assistenza, ad un massimo per corsi specialistici riguardo a particolari piantagioni.

L’orto sul terrazzo:

Proprio per la diffusione del fenomeno, oggi si possono scegliere diversi tipi di orto in base allo spazio che si ha a disposizione. Partiamo dal più piccolo: l’orto a porter che potremmo dire essere il più bizzarro. Si tratta di piccoli vasi o bicchieri da “portare in giro” e una volta rientrati a casa da sistemare in un luogo adatto. Quando lo spazio scarseggia, si può scegliere anche l’orto verticale: la creazione di pannelli di legno con tante tasche di stoffa dentro alle quali piantare i semi.
Il più diffuso è l’orto in terrazzo con diversi vasi grandi da sistemare, lo dice la parola in terrazzo, in modo da avere una buona esposizione solare. C’è n’è anche per gli ecologisti che potrebbero scegliere l’orto riciclato costituito da bottiglie di plastica tagliate, o tetrapack che vanno a sostituire il classico vaso.
Se non si dispone di un giardino, ma di un ampio spazio in cemento si può optare per l’orto rialzato che utilizza dei vasconi, possibilmente in legno di cedro, in cui poter piantare ortaggi, frutta e fiori.
In alcune scuole si sta diffondendo l’orto didattico in appezzamenti di terreno davanti agli edifici scolastici aperti ai bambini che imparano la cultura della campagna. Infine, ci sono gli orti urbani che oggi hanno una vera e propria carta d’identità che indica la qualità del terreno, il luogo e la produttività. Per evitare la giungla fai da te, è stato stilato dalla Fondazione Campagna Amica anche un vademecum di comportamento.
A Roma, due architetti hanno evidenziato ben 65 spazi dedicati all’orto con centinaia di lotti assegnati a famiglie e hobbisti. In molti casi infatti, visto che il terreno insiste su un suolo pubblico, è il Municipio ad assegnare i lotti secondo il regolamento comunale. E nella capitale, è lo stesso sindaco Gianni Alemanno ad illustrare la situazione: “Sta crescendo la richiesta di parchi ad orto. Dovunque si riescono a realizzare hanno un grandissimo successo”.

Futuro per le città italiane:

Il fenomeno sta crescendo con ottimi risultati tanto che il primo cittadino di Roma, in un forum della Coldiretti, ha parlato anche di una proposta, ovvero trasformare una parte della tangenziale in orto urbano sopraelevato. “Mi piace un’idea di riutilizzo della ‘sopraelevata’, la Tangenziale est di Roma, quella che esiste attorno alla stazione Tiburtina – spiega Alemanno – siccome nella nuova sistemazione una parte di questa sarà dismessa, invece di demolirla si può trasformare la parte superiore in orti urbani, anche con un grande impatto visivo”.
Roma potrebbe dunque seguire l’esempio di New York, dove è stato realizzato l’High Line Park, una linea ferroviaria sopraelevata in disuso trasformata in un parco urbano famoso in tutto il mondo, stravolgendo una volta per tutte l’idea del verde in città.

Pubblicato in Focus

Scritto da

Giornalista professionista in radio e sul web. "E' un mestiere, ma non come tanti; è un atteggiamento verso la vita".

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