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Appropriazione indebita cosa dice la legge e differenza con il furto

L’appropriazione indebita è un reato previsto dall’art. 646 del codice penale italiano. Può essere definita come l’appropriazione di una cosa mobile o di denaro altrui, che si trova già in possesso dell’agente, al fine di trarne profitto. Perché si possa configurare il reato di appropriazione indebita, è necessario che sussistano i seguenti elementi:

  • Possesso della cosa altrui: l’agente deve avere già il possesso della cosa, che gli è stata consegnata o affidata da un altro soggetto.
  • Appropriazione della cosa: l’agente deve aver fatto propria la cosa, al fine di trarne profitto.
  • Animus rem sibi habendi: l’agente deve avere la volontà di appropriarsi della cosa, al fine di trarne profitto.

Qual è la pena per l’appropriazione indebita

La pena prevista per il reato di appropriazione indebita è la reclusione da sei mesi a tre anni e la multa da euro 1.000 a 10.000. La pena è aumentata se il fatto è commesso ai danni di un ente pubblico o di una persona che si trova in una situazione di inferiorità fisica o psichica.
L’appropriazione indebita può essere punita anche a titolo di reato continuato, se l’agente si è appropriato di più cose mobili appartenenti alla stessa persona, in tempi ravvicinati.

Esempi di appropriazione indebita

Alcuni esempi di appropriazione indebita sono:

  1. il caso di un dipendente che si appropria di denaro dell’azienda per cui lavora;
  2. il caso di un inquilino che si appropria dei mobili dell’appartamento che ha affittato;
  3. il caso di un dipendente che continua a usare l’auto aziendale anche dopo che l’azienda gli ha chiesto di restituirla;
  4. il caso di un conto corrente con delega, se il delegato preleva tutti i soldi dal conto senza essere autorizzato.

In sostanza chiunque si prenda qualcosa che non gli appartiene, con l’intenzione di trarne profitto, commette un reato chiamato “appropriazione indebita”.

Differenza tra furto e appropriazione indebita

Il furto e l’appropriazione indebita sono due reati contro il patrimonio che puniscono chi si impossessa di qualcosa che non gli appartiene. La differenza principale tra i due reati è che nel furto la cosa viene sottratta a chi la detiene, mentre nell’appropriazione indebita la cosa è già in possesso dell’agente.

Furto:

il furto è previsto dall’articolo 624 del codice penale e punisce chiunque si impossessa di una cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene. Perché si possa configurare il reato di furto, è necessario che sussistano i seguenti elementi:

  • Sottrazione: la cosa deve essere sottratta a chi la detiene.
  • Animus furandi: l’agente deve avere l’intenzione di impossessarsi della cosa a titolo di proprietà.

La pena prevista per il furto è la reclusione da sei mesi a tre anni e la multa da euro 1.000 a 10.000. La pena è aumentata se il furto è commesso con violenza sulle cose o sulle persone, se è commesso in luoghi abitati o in ufficio o se è commesso da persona che ha avuto in custodia la cosa.

Appropriazione indebita:

L’appropriazione indebita è prevista dall’articolo 646 del codice penale e punisce chiunque si appropria di una cosa mobile altrui, della quale abbia il possesso, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto. Perché si possa configurare il reato di appropriazione indebita, è necessario che sussistano i seguenti elementi:

  • Possesso della cosa altrui: l’agente deve avere già il possesso della cosa, che gli è stata consegnata o affidata da un altro soggetto.
  • Appropriazione della cosa: l’agente deve aver fatto propria la cosa, al fine di trarne profitto.
  • Animus rem sibi habendi: l’agente deve avere la volontà di appropriarsi della cosa, al fine di trarne profitto.

Esempi di furto e appropriazione indebita

Furto

  • Un ladro entra in un negozio e ruba una televisione.
  • Un dipendente ruba soldi dalla cassa dell’azienda per cui lavora.
  • Un bambino prende un giocattolo da un altro bambino.

Appropriazione indebita

  • Un dipendente continua a usare l’auto aziendale anche dopo che l’azienda gli ha chiesto di restituirla.
  • Un inquilino butta via i mobili dell’appartamento che ha affittato senza il permesso del proprietario.
  • Un delegato preleva tutti i soldi dal conto corrente del titolare senza essere autorizzato.
Pubblicato in Focus

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Scrittore, giornalista, ricercatore di verità - "Certe verità sono più pronti a dirle i matti che i savi..."

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