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Giovani e anziani: un appello al Presidente Monti

Una raccolta di firme in tutta Italia per chiedere al governo più attenzione verso le due “emergenze” che impoveriscono il Paese: gli anziani non autosufficienti e i giovani senza lavoro.
E’ questa l’ultima iniziativa promossa da un gruppo di associazioni sociali e diversi comitati della periferia romana che hanno deciso di lanciare un appello al Presidente affinché i sacrifici imposti dalla manovra finanziaria non pesino sulle fasce più deboli.L’obiettivo è appunto quello di raccogliere un numero significativo di adesioni su tutto il territorio per chiedere un nuovo fondo per la non autosufficienza ed il reddito di cittadinanza, come avviene nei Paesi dell’Europa più avanzata.
Chiediamo al Governo di valutare le conseguenze che il Decreto legge 201/2011 inevitabilmente andrà a determinare sulle fasce sociali più disagiate, ovvero sugli 8 milioni e 272 mila poveri, sui 2 milioni e 734 mila famiglie in drammatiche difficoltà economiche contate dall’Istat. Sono queste che si aspettano più di ogni altro che prenda corpo con chiarezza quel termine equità più volte ribadito negli interventi di queste settimane”, si legge nel testo dell’appello.
I duri sacrifici imposti dalla necessaria manovra finanziaria, tutt’ora ampiamente contestati dalle parti sociali e dalla maggioranza dei sindacati, vengono tuttavia commentati positivamente: “siamo fiduciosi che possano servire a salvare il Paese, a sanare i conti pubblici e, soprattutto, a costruire un futuro più sereno per i nostri figli”.

 

Figli senza lavoro e disabili in casa: così cresce la povertà delle famiglie

L’appello, in sostanza, si concentra pragmaticamente su quelle che restano le “emergenze” principali all’interno del nostro Paese: i giovani senza lavoro e gli anziani non autosufficienti. Questi ultimi, che in Italia sono quasi un milione e mezzo, al momento godono infatti di un ‘indennità di accompagnamento largamente insufficiente a coprire i costi dell’assistenza necessaria a garantire una vita dignitosa.
“La non autosufficienza in terza età è ormai tra le prime cause di impoverimento delle nostre famiglie, perché l ‘Italia non si è dotata, a differenza del resto dell’Europa, di un adeguato fondo per fronteggiare questi pesanti bisogni assistenziali”. E’ proprio per questo che, secondo i promotori, occorrerebbe istituire un nuovo Fondo per un sostegno più adeguato alle famiglie che assistono i loro anziani non autosufficienti o i figli gravemente disabili.
La seconda emergenza segnata nell’appello come altra causa di impoverimento delle famiglie italiane è poi quella dei i figli che non lavorano. “Sono 1,8 milioni i giovani poveri, perché privi di reddito o drammaticamente precari. E, per quanto apprezziamo nel decreto le misure che premiano le imprese che assumono stabilmente giovani, chiediamo: quanto dovranno aspettare così tanti ragazzi e ragazze senza reddito per trovare un approdo al loro futuro?”.
L’appello termina perciò con la richiesta di una convocazione urgente delle parti sociali, “per concordare ed avviare da subito un processo, anche graduale, che porti all’istituzione per giovani e disoccupati di un reddito minimo di cittadinanza a sostegno, come ci indica l ‘Europa, di percorsi di formazione, di avviamento al lavoro, di impiego in attività socialmente utili”.
La raccolta di firme è pronta a partire, attraverso un presidio permanente e un sito informatico che verranno attivati appositamente nei prossimi giorni.
A prescindere dal numero di adesioni che verranno raccolte, il Presidente Monti la prenderà in considerazione?

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Nata a Roma nel 1984. Laureata in Lettere. Blogger e collaboratrice giornalistica

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