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Assicurazioni auto false: lo Stato prende provvedimenti

Il contrasto della contraffazione dei contrassegni assicurativi è un tema sul quale si dibatte da tempo: negli ultimi anni per la verità la questione è emersa in modo ancor più prepotente dato il proliferare di contrassegni falsi. La motivazione è presto detta: con la crisi economica in atto e con il caro polizza gli italiani hanno iniziato ad ingegnarsi ricorrendo a questo espediente illecito.
Il fenomeno dei contrassegni assicurativi falsi ha conosciuto un incremento di oltre il 50% a partire dal 2011. Prendendo a riferimento proprio quell’anno (2011) solo a Milano, nel corso dei 12 mesi gli agenti hanno sequestrato 271 veicoli senza contrassegno assicurativo, dei quali 104 con polizze false.
Un aumento vertiginoso che affonda le proprie radici nelle ristrettezze economiche: in passato avevamo già evidenziato come si fosse registrato un aumento delle assicurazioni false a causa della crisi; era il 2009 e da allora la situazione è andata peggiorando. Parallelamente alla crisi economica, la motivazione che gli esperti tendono a fornire per il proliferare di contrassegni assicurativi falsi è quella relativa al caro assicurazione: le assicurazioni auto italiane sono tra le più costose dell’Ue e in passato abbiamo cercato di spiegare perché la Rc Auto in Italia è più cara che negli altri paesi europei.

 

 

Falsificare il tagliando dell’assicurazione auto

Quella della contraffazione di contrassegni assicurativi dell’auto è una tendenza ormai talmente diffusa in Italia che in rete si trovano vere e proprie guide su come fare: basta cercare approfonditamente su google e si troveranno molti siti che spiegano passo passo come falsificare un contrassegno assicurativo.
Un fenomeno in crescita ma che, lo ricordiamo, configura un rato piuttosto pesante: la falsificazione del tagliando dell’assicurazione auto comporta il reato di falso in scrittura privata. Non quello di ricettazione, a meno che il tagliando non sia procurato da soggetti terzi. Oltre a questo, vi è poi la questione relativa alla circolazione senza assicurazione: che comporta tutta un’altra serie di sanzioni.
D’altra parte il contrassegno assicurativo è il tagliando che viene rilasciato dalla compagnia al momento della stipula dell’assicurazione e che va ad attestare la validità della polizza. Esporre quel tagliando di colore giallo sta ad indicare che l’auto in questione è assicurata per la Rc Auto.

 

Contrassegno telematico: così si combatteranno i tagliandi assicurativi falsi

Per ovviare a questa problematica si sta pensando di passare dai contrassegni cartacei a quelli telematici. Per la verità se ne parla da anni. dal 2011 quando venne modificato l’articolo 193 del Codice della strada per consentire un più facile controllo delle polizze assicurative mediante raffronto di banche dati differenti. Da allora il provvedimento non è ancora stato reso effettivo.
A riprovarci è, adesso, il ministero delle Infrastrutture con un’iniziativa che prevede l’introduzione di norme in materia di “contrasto della contraffazione dei contrassegni relativi ai contratti di assicurazione”: tale provvedimento mira al passaggio, a partire dal 2015, dai contrassegni cartacei a quelli telematici. Il tutto naturalmente per consentire controlli più facili anche solo dal numero di targa o tramite dispositivi autovelox.
A partire dal 2015 si dovrebbe assistere alla dematerializzazione dei contrassegni e dei certificati assicurativi: dal’anno prossimi i tagliandi assicurativi cartacei che esponiamo sul parabrezza potrebbero sparire. 

Il nuovo archivio sul portale dell’automobilista

Come prima mossa, prodromo di questo futuro cambiamento, sul portale dell’automobilista (il portale del Dipartimento Trasporti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) è stato pubblicato il nuovo archivio contenente i dati relativi ai veicoli sprovvisti di copertura assicurativa obbligatoria (RC Auto);
L’archivio è a disposizione del pubblico e rientra nel quadro di un primo monitoraggio delle coperture assicurative; è a titolo informativo e chiunque non sia in regola con la propria copertura assicurativa lo può scoprire da lì. Il ministero ha scelto di non attuare l’opzione di inviare direttamente una comunicazione ai proprietari di veicoli privi di assicurazione. Opzione che in un primo momento era stata valutata.
A partire dall’iscrizione nell’elenco, ciascun automobilista non in regola con la copertura assicurativa ha 15 giorni per sistemare la propria posizione. In caso contrario, i dati de veicolo saranno girati a polizia e prefetture varie che provvederanno poi a emettere relative sanzioni.

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