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Acqua potabile e spreco: utilizzata per gli auto-lavaggi

Roma, 15/01/2010
Parlare di questa società, nei tempi in cui  viviamo, dei problemi che ci affliggono è un’impresa quasi difficile almeno per me che subisco violenze continue e dalla pubblicità fasulla e da discorsi politici che spesso mi diventano incomprensibili. Siamo nell’epoca del dinamismo delle nuove tecnologie,dell’automatismo, dei missili, dei satelliti, componenti che ci condizionano pur essendo diventati indispensabili esigenze di vita. Molto spesso però abbiamo sentito dire che l’acqua, uno degli elementi fondamentalI come risorsa di vita è un bene comune e quindi dobbiamo imparare ad usarla evitando sprechi eccessivi. Addirittura negli ultimi anni ci hanno spiegato, con della pubblicità sicuramente costosa per radio e per televisione, come dovevamo utilizzare questo bene comune per evitare gli sprechi sia nel fare la doccia sia nell’utilizzo di lavastoviglie e lavatrici macchinari indispensabili della famiglia.

 

 

 

Mi accorgo adesso,con immenso stupore, che il comune ha concesso nei locali che erano prima negozi destinati ad altro uso, delle licenze per lavare le macchine a mano. Non essendo questi locali,nella loro progettazione iniziale costruiti allo scopo, ne deduco che per poterli usare come lavaggio macchine a mano  viene utilizzata l’acqua potabile,quella benedetta acqua che doveva essere il bene comune e indispensabile per la vita. Quindi non viene neanche depurata e riutilizzata, ma soltanto consumata per la gioia di lavare le macchine. Mi chiedo quindi se questo e giusto specialmente se sommiamo tutte le lavanderie sparse per la città che utilizzano lo stesso consumo di acqua potabile. Altro fenomeno interessante è che nello stesso tempo spariscono le famose fontanelle pubbliche come per incanto, costringendo il viandante assetato e ignaro a comprare l’acqua in un bar o altrove.
Vorrei capirne di più!

Battista Bissi

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La Vera Cronaca, giornale online libero e indipendente

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