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Settore turismo, si riparte lentamente grazie alla tecnologia

È stato definito il grande malato, uno dei settori maggiormente colpiti dalla pandemia di Covid e che, paradossalmente, prima di questo evento sciagurato aveva da sempre rappresentato un punto fermo per l’economia italiana, oltre che un fiore all’occhiello.
Durante il Covid, le restrizioni ai viaggi sono cambiate, i confini si sono aperti e chiusi, persino spostarsi all’interno di un paese è stato fonte di confusione, per non parlare dei viaggi internazionali; al contempo, la tecnologia del turismo ha subito seri cambiamenti per aiutare l’industria ad adattarsi a questo momento frenetico.
Si parla in particolare di tecnologie digitali per rendere i viaggi più comodi e accessibili, innovazioni che vengono rapidamente integrate nei servizi di viaggio e nelle infrastrutture di trasporto per fare andare avanti il settore in tempi difficili. Probabilmente saranno loro ad aiutare il turismo a rimettersi in carreggiata nell’era post Covid.

Strumenti per esercenti e viaggiatori

Alcune di queste non sono per niente nuove. Si tratta di tecnologie da sempre utilizzate sia dai viaggiatori che dai gestori di strutture e servizi ricettivi. Un esempio tradizionale è dato dal software gestionale per hotel, che ormai rappresenta un must per gli esercenti; più nello specifico, i software moderni consentono d’interfacciarsi con i vari portali di prenotazione, a loro volta linfa vitale per chiunque gestisca una struttura ricettiva, così da evitare sovrapposizioni tra i vari canali di prenotazione.
Un software per gestire il flusso di richieste è basilare per qualsiasi attività turistica: ma esistono una miriade di strumenti digitali, dalle piattaforme di prenotazione online ai tracker dei bagagli, che sono rivolti anche al viaggiatore e che hanno facilitato il concetto di turismo. L’impatto della tecnologia sull’industria dei viaggi è evidente, il Covid ha portato enormi restrizioni ma anche aperto nuove opportunità alla tecnologia per evolversi e creare esperienze più sicure per i turisti, gli hub di viaggio e le persone che lavorano nel settore.

Le tecnologie turistiche

Ad andare per la maggiore e a incuriosire sono soprattutto tecnologie di fascia alta come droni, applicazioni d’intelligenza artificiale, riconoscimento vocale, analisi predittiva ecc… Si pensi alla possibilità di effettuare il check-in in modo autonomo presso una struttura, con sistemi di riconoscimento vocale o facciale. Queste tecnologie aiutano a ridurre non solo i rischi associati alla diffusione del virus, ma anche a diminuire gli errori umani e gli incidenti.
Molte applicazioni non si qualificano come nuova tecnologia di viaggio, sono presenti da anni e hanno confermato il loro valore solo durante C19. Ad esempio, il self-bag drop in alcuni aeroporti (come quello di Budapest) o le code d’imbarco virtuali offerte dalla compagnia di volo statunitense Delta.

Uno sguardo al futuro: cosa succederà al turismo?

La pandemia ha infine creato un nuovo contesto per viaggiare: zona verde, zona rossa, spostamento essenziale, passaporto per l‘immunità/vaccino, database Covid ecc…: alcuni di questi attributi non saranno duraturi nel tempo, altri dovrebbero rimanere e portare la prossima ondata di tendenze della tecnologia di viaggio.
Immunità e passaporti per vaccini sono allo studio in tutto il mondo, molti governi e magnati dei trasporti come Etihad Airways hanno in agenda ID digitali. Le offerte sono già disponibili sul mercato. IBM ha recentemente lanciato un Digital Health Pass basato su blockchain che può essere personalizzato per una varietà di casi d’uso e utilizzato come passaporto sanitario o portafoglio dei risultati dei test. Tante novità che stanno cambiando, e lo faranno anche in futuro, la connotazione del settore dei viaggi.

Pubblicato in Focus

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Giornalista scomodo - "L'unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede..."

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